APREbrussels - La voce da Bruxelles per i Soci APRE

Henningsen Susanne hennings at ictp.it
Tue Feb 22 14:04:27 CET 2022


	

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*/N. 4/2022 - 22 Febbraio 2022 /*

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/In questo numero di APREbrussels: la Commissione ci prova con il Chips 
Act; l’Agenda per l’innovazione Ue-Unione Africana; nasce la Chips Joint 
Undertaking; il punto sugli accordi di associazione e le ultime dal 
Regno Unito; un nuovo fondo intergovernativo a sostegno delle start-up; 
i passi in avanti sulla difesa europea/

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L’UNIONE DELLA RICERCA

La Commissione ci prova con il Chips Act – Due settimane fa la 
Commissione ha presentato 
<https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/en/IP_22_729>l’attesa 
proposta di legge sui semiconduttori, un’iniziativa pensata per 
rafforzare il posizionamento complessivo dell’Ue nel settore dei /chip/. 
L’azione s’inserisce in un contesto segnato dalla nota carenza dei 
semiconduttori a livello mondiale ed è in linea con le priorità della 
Presidenza francese del Consiglio in materia di autonomia strategica. La 
recente crisi dei semiconduttori – dalle conseguenze 
<https://www.ecb.europa.eu/pub/economic-bulletin/focus/2021/html/ecb.ebbox202104_06~780de2a8fb.en.html>particolarmente 
severe, specialmente per il comparto automobilistico – ha infatti 
evidenziato la fragilità di una catena del valore estremamente 
concentrata e principalmente basata all’estero (in grandissima parte a 
Taiwan). La strategia dell’esecutivo Ue si pone l’ambizioso obiettivo di 
raddoppiare la produzione europea di semiconduttori - passando 
dall’attuale quota di mercato del 10% al 20% entro il 2030 – e di 
rafforzare la collaborazione tra Stati membri così da anticipare 
eventuali crisi future. Il pacchetto della Commissione prevede 
principalmente tre elementi 
<https://digital-strategy.ec.europa.eu/en/library/european-chips-act-communication-regulation-joint-undertaking-and-recommendation>: 
una comunicazione che delinea la strategia e gli obiettivi generali, una 
proposta di regolamento per rafforzare l’ecosistema europeo dei 
semiconduttori e una serie di raccomandazioni per attuare un meccanismo 
di coordinamento tra gli Stati membri e la Commissione in caso di 
carenza di chip.

Un piano di investimento teorico da 43 miliardi di euro – L’iniziativa 
/Chips for Europe/ – un pezzo importante del Chips Act - dovrà mettere 
in comune le risorse di attori pubblici (Ue, Stati membri e paesi 
associati) e partner privati a supporto dell'ecosistema e della catena 
del valore dei semiconduttori: la Commissione prevede di mobilitare nel 
complesso 43 miliardi di euro. 11 miliardi arriveranno da risorse 
pubbliche per finanziare un’ampia gamma di attività di R&S, tra cui lo 
sviluppo di linee pilota per la realizzazione di prototipi, la 
sperimentazione e il test di nuovi dispositivi. L’esecutivo Ue conta di 
attrarre i restanti 32 miliardi dal settore privato e dai piani di 
investimento nazionale. Per incentivare l’afflusso del capitale privato, 
la Commissione promette di istituire un fondo pensato per aiutare le 
start-up del settore a portare a maturazione le proprie innovazioni e ad 
attrarre investitori. Gli investimenti pubblici europei verranno invece 
in larga parte concretizzati dai programmi Horizon Europe e Digital 
Europe. La Commissione ha infatti proposto di mettere mano 
<https://www.kdt-ju.europa.eu/sites/default/files/2022-02/KDT%20JU%20and%20the%20Chips%20Act%20_0.pdf>al 
partenariato istituzionalizzato /Key Digital Technologies/ attraverso 
una modifica al Single Basic Act (ne parliamo a breve).

Presentato il manifesto “Materials 2030”– Sei organizzazioni del mondo 
della ricerca e dell’industria hanno consegnato a inizio febbraio il 
manifesto “Materials 2030 
<https://ec.europa.eu/info/sites/default/files/research_and_innovation/research_by_area/documents/advanced-materials-2030-manifesto.pdf>” 
alla Commissaria MariyaGabriel. Il manifesto ambisce a sviluppare un 
ecosistema europeo dei materiali che guidi la trasformazione verde e 
digitale incentivando la collaborazione tra sviluppatori, produttori, 
utilizzatori finali e cittadini. In particolare, l’ecosistema dovrebbe 
articolarsi in quattro linee di azione: la salvaguardia della leadership 
europea nelle tecnologie; la riduzione dell’impronta carbonica (/carbon 
footprint/), il raggiungimento dell’autonomia strategica e lo sviluppo 
di nuovi materiali secondo un approccio incentrato sulle necessità delle 
persone. Le tematiche trattate nel manifesto riprendono chiaramente le 
priorità della Presidenza francese. Nel corso dell’ultima riunione 
informale 
<https://presidence-francaise.consilium.europa.eu/en/news/informal-meeting-of-ministers-for-industry-and-for-the-internal-market/?utm_source=dsms-auto&utm_medium=email&utm_campaign=Informal+Meeting+of+Ministers+for+Industry+and+for+the+Internal+Market> 
dei ministri dell’Industria e del Mercato interno, si è infatti discusso 
dell’importanza dei materiali (specialmente le materie prime) e delle 
modalità per ridurre la forte dipendenza dell’UE dai fornitori esterni 
(autonomia strategica). Le azioni proposte dal manifesto sono tre: 
stabilire una tabella di marcia, lanciare un meccanismo di coordinamento 
– agile ed inclusivo – a livello europeo e sviluppare un’agenda 
strategica per definire come i materiali avanzati possano contribuire al 
raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità.

Verso un’Agenda per l’innovazione tra Ue e Unione Africana– In occasione 
del summit UE / Unione Africana - tenutosi il 17 e 18 febbraio a 
Bruxelles - i leader africani ed europei hanno riconosciuto l’avvio dei 
lavori per lo sviluppo di un’Agenda dell’Innovazione 
<https://ec.europa.eu/info/sites/default/files/research_and_innovation/events/documents/final_au-eu_ia_14_february.pdf> 
comune. La versione provvisoria dell’Agenda pone quattro obiettivi: 
trasferire le innovazioni e le capacità innovative in risultati 
tangibili, rafforzare l’ecosistema innovativo, sviluppare accordi di 
collaborazione nell’educazione superiore e nella ricerca e avviare 
programmi a sostegno delle iniziative esistenti di successo. 
L’iniziativa s’inserisce all’interno del pacchetto di investimenti 
/Global Gateway/, la strategia dell’Ue per promuovere lo sviluppo di 
legami sostenibili nel mondo. Parallelamente all’Agenda sono state 
presentate le raccomandazioni 
<https://op.europa.eu/en/publication-detail/-/publication/db6ccbe8-9070-11ec-b4e4-01aa75ed71a1/language-en/format-PDF/source-251417867> 
per rafforzare la cooperazione scientifica UE-UA nei campi dei sistemi 
sanitari, delle capacità di R&I e dell’innovazione e della transizione 
verde. Nei prossimi mesi si continuerà a lavorare sull’Agenda 
provvisoria, anche attraverso una consultazione 
<https://ec.europa.eu/eusurvey/runner/IAPublicConsultation> pubblica 
lanciata in occasione dello /EU-Africa Business Forum/. In un summit 
dagli esiti sospesi (le discussioni su numerosi punti critici, inclusi i 
vaccini, riprenderanno nelle prossime settimane), la R&I si è dimostrata 
una valida piattaforma per costruire relazioni stabili, benefiche e 
basate su valori comuni.

*Aumentano la presenza femminile nel mondo della ricerca e 
dell’ingegneria*– L’11 febbraio si è celebrato 
<https://ec.europa.eu/info/news/international-day-women-and-girls-science-2022-feb-11_en>il 
giorno internazionale delle donne e delle ragazze nella scienza. Secondo 
i dati Eurostat 
<https://ec.europa.eu/info/news/international-day-women-and-girls-science-2022-feb-11_en>, 
nel 2020 le donne scienziate ed ingegnere nell’Unione sono state 
all’incirca 6,6 milioni, pari al 41% della forza lavoro totale nelle 
professioni scientifiche ed ingegneristiche. Tuttavia, a livello 
nazionale si registrano differenze più marcate: si passa dal 52% 
registrato in Lituania, Portogallo e Norvegia, al 30% in Finlandia e 
Ungheria. L’Italia non supera a livello nazionale la soglia del 40% (con 
picchi nelle isole e nelle regioni del centro). Per quanto i progressi 
siano incoraggianti, rimangono ancora divari da colmare, specialmente 
nelle discipline scientifiche, tecnologiche, ingegneristiche e 
matematiche. L’ambizione della Commissione è di utilizzare Horizon 
Europe (e.g l’introduzione del /Gender Equality Plan/) per contribuire 
ad abbattere le barriere strutturali che ancora limitano l’equità di 
genere nelle organizzazioni di ricerca.

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*HORIZON EUROPE*

Da /Key Digital Technologies /(KDT) alla /Chips Joint Undertaking/ – 
Nell’ambito della legge europea sui semiconduttori 
<https://apre.sharepoint.com/sites/bruxelles/Documenti%20condivisi/4.%20Comunicazione/4.2%20APREbrussels/2022/•%09Digital%20sovereignty:%20Commission%20proposes%20Chips%20Act%20to%20confront%20semiconductor%20shortages%20and%20strengthen%20Europe's%20technological%20leadership>, 
la Commissione ha avanzato una proposta 
<https://eur-lex.europa.eu/legal-content/EN/TXT/?uri=CELEX%3A52022PC0047>di 
modifica al Single Basic Act, il regolamento che ha istituito lo scorso 
novembre i partenariati istituzionalizzati di Horizon Europe. In 
particolare, la proposta incide sul partenariato sulle /Key Digital 
Technologies/ – l’iniziativa erede di ECSEL rilanciata per coordinare 
gli investimenti nel settore delle tecnologie digitali. Il partenariato, 
secondo quanto proposto dalla Commissione, prenderà il nome di /Chips 
Joint Undertaking /e dovrà focalizzare la strategia di investimento sul 
comparto dei semiconduttori. La rinnovata missione verrà finanziata con 
un sostanziale aumento di budget: il partenariato dovrebbe impegnare 
risorse pubbliche per oltre 8 miliardi di euro rispetto ai 3,6 previsti 
attualmente (metà provenienti dal bilancio Ue attraverso Horizon Europe 
e Digital Europe, metà dalle casse degli Stati membri). Le modifiche 
proposte evidenziano – a detta dell’esecutivo europeo - la flessibilità 
dei partenariati istituzionalizzati, uno strumento pensato per adattarsi 
ai cambiamenti tecnologici, di mercato e delle priorità politiche nel 
corso dei sette anni di Programma quadro.

Il punto sugli accordi di associazione–**Proseguono i colloqui formali 
tra la Commissione e i governi dei paesi terzi per la definizione 
dell’accordo di associazione 
<https://ec.europa.eu/info/news/informal-exploratory-talks-association-horizon-europe-2021-jan-28_en>a 
Horizon Europe. Nelle ultime settimane l’esecutivo Ue ha finalizzato 
l’adesione dell’Albania 
<https://ec.europa.eu/info/news/albania-completes-western-balkans-association-horizon-europe-2022-feb-10_en>e 
della Bosnia-Erzegovina 
<https://ec.europa.eu/info/news/bosnia-and-herzegovina-join-horizon-europe-programme-2022-feb-10_en>, 
chiudendo così il processo di adesione dei Balcani occidentali. A oggi, 
tra i 18 Paesi considerati sulla buona strada per associarsi (qui la 
lista 
<https://ec.europa.eu/info/funding-tenders/opportunities/docs/2021-2027/common/guidance/list-3rd-country-participation_horizon-euratom_en.pdf>), 
hanno definito formalmente lo status di associati anche: Norvegia, 
Islanda, Ucraina, Moldavia, Turchia, Armenia, Israele, Georgia, Kosovo, 
Montenegro, Macedonia del Nord e Serbia.Rimane invece in sospeso 
<https://sciencebusiness.net/news/tunisias-association-horizon-europe-remains-unsigned-after-coup-last-july-stretches-relations>il 
processo di adesione delleIsole Faroe (in attesa della sola ratifica), 
del Marocco (colloqui in corso) e soprattuttodella Tunisia. I negoziati 
tra l’esecutivo Ue e il governo tunisino si sono conclusi, ma la 
ratifica dell’accordo tarda ad arrivare. Una potenziale causa del 
ritardo – seppur non confermata – potrebbe essere l’instabilità politica 
che attraversa il paese da luglio dello scorso anno, culminata nello 
scioglimento del governo e nella sospensione del Parlamento nazionale. 
La Commissione sembrerebbe tuttavia orientata a lavorare ad una 
soluzione transitoria per garantire la partecipazione della Tunisia ai 
progetti che prenderanno il via nella prima metà del 2022. Prosegue 
anche il dialogo esplorativo con Canada, Singapore, Australia, 
Giappone,Sud-Corea 
<https://www.researchprofessionalnews.com/rr-news-europe-horizon-2020-2022-2-south-korea-to-begin-talks-on-horizon-europe-association/>e 
Nuova Zelanda 
<https://www.mbie.govt.nz/about/news/new-zealands-research-science-and-innovation-relationship-with-the-eu-set-to-expand/>per 
valutare se avviare i negoziati di adesione al Programma.

Le ultime da Gran Bretagna e Svizzera–**Come noto,**rimane in sospeso 
l’associazione del Regno Unito a Horizon Europe, prevista dal protocollo 
stipulato nell’ambito dell’accordo complessivo post-Brexit, data per 
assodata dall’inclusione da parte della Commissione del Regno Unito 
nella lista dei 18 paesi sulla via dell’associazione, e ora rallentata 
dalla disputa sulla questione nord-irlandese (l’andamento dei colloqui 
politici post-Brexit e le prossime elezioni in Irlanda del Nord fissate 
a inizio maggio rendono difficile uno sblocco dello stallo nelle 
prossime settimane). Resta sospesa – in questo caso senza particolari 
sorprese rispetto agli ultimi mesi – anche l’adesione della Svizzera, 
rallentata a causa del congelamento dell’accordo quadro bilaterale con 
l’Unione europea. A tal proposito, la ministra della ricerca francese 
Frédérique Vidal – parlando in occasione della conferenza di 
Science|Business del 9 febbraio – ha ricordato 
<https://sciencebusiness.net/news/french-research-minister-says-political-roadblocks-remain-uk-and-swiss-joining-horizon-europe>che 
la conclusione dell’associazione è impossibile se prima non vengono 
rimossi gli ostacoli politici nelle relazioni con UK e Svizzera.

L’iniziativa /Stick to Science/ e il piano B britannica *– *Proprio per 
richiamare le istituzioni europee e i governi dei Paesi interessati a 
procedere il prima possibile all’associazione a Horizon di Regno Unito e 
Svizzera, un gruppo di stakeholder R&I a forte impronta nord-europea ha 
promosso l’iniziativa Stick to science <https://stick-to-science.eu/>. 
Tra le riflessioni sviluppate a partire dal lancio dell’iniziativa anche 
quella – piuttosto ambiziosa – sul rapporto tra scienza e politica. Tra 
i firmatari dell’appello figura anche l’astronomo svizzero Didier Queloz 
– premio Nobel per la fisica nel 2017 – intervenuto 
<https://www.swissinfo.ch/eng/science-must-trump-politics-on-uk-inclusion-in-horizon-europe/47340236>sul 
Financial Times per ricordare che la cooperazione scientifica non 
dovrebbe dipendere dalla sfera politica. Nel frattempo, nel Regno Unito 
si torna a parlare di un programma autonomo nazionale 
<https://www.ft.com/content/de5bc998-f74c-4bda-99cc-8db14946a8e8>di 
ricerca e innovazione da lanciare caso di esito negativo dei negoziati. 
Il governo britannico ha anche avviato un’operazione 
<https://sciencebusiness.net/news/uk-forges-own-global-research-network-eu-starts-south-korea-and-new-zealand-horizon-talks>diplomatica 
per estendere la rete di cooperazione internazionale in materia di 
ricerca, con particolare (e non casuale) attenzione a Svizzera, 
Sud-Corea e Singapore.

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*La strategia di investimento dell’EIC tra battute d’arresto e 
rilanci**– *Se la discussione sui meccanismi di finanziamento dello 
European Innovation Council non si è ancora esaurita – d’altronde, il 
ritardo dell’adozione del Programma di lavoro 2022 
<https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/en/IP_22_847> è 
stata dovuta a divergenze in seno alla Commissione riguardo il 
funzionamento dell’EIC Fund, l’organismo istituito in Horizon Europe con 
il compito di erogare finanziamenti in equity – sembra invece prendere 
forma la strategia di investimento per i futuri Programmi di lavoro. 
Parallelamente alla pubblicazione del WP 2022, l’EIC ha infatti 
pubblicato un report 
<https://era.gv.at/news-items/eic-tech-report-presents-emerging-technologies/>sule 
tecnologie emergenti e le innovazioni dirompenti identificate nel corso 
del 2021 per il loro potenziale in termini economici, sociali e di 
sviluppo tecnologico. Le tecnologie identificate sono state suddivise in 
quattro area di rilevanza (interesse generale, supporto agli obiettivi 
del /Green Deal/, salute e digitale) e hanno già contribuito a definire 
le priorità di investimento dell’attuale WP. Nel frattempo, l’EIC Board 
– il gruppo di esperti chiamato a supervisionare i lavori dell’EIC – pur 
accogliendo 
<https://eic.ec.europa.eu/news/statement-eic-board-eic-work-programme-2022-and-future-eic-fund-2022-02-09_en>favorevolmente 
l’adozione del WP 2022, ha sottolineato, tra le varie priorità, la 
necessità di accelerare i tempi di trasferimento dei finanziamenti e 
degli investimenti alle aziende. Presente anche un passaggio relativo 
alle decisioni d’investimento: l’EIC Board suggerisce di garantire 
decisioni veloci, indipendenti dall’interesse politico, con chiare 
responsabilità e un mandato per avviare degli investimenti ad elevato 
rischio.

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*OLTRE HORIZON*

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/European tech champions initiative/: un (nuovo) fondo a sostegno delle 
start-up europee? – In occasione della conferenza ministeriale sulla 
sovranità digitale – organizzata della Presidenza francese del Consiglio 
– è stata rilanciata 
<https://presse.economie.gouv.fr/08-02-2022-communique-de-presse-scale-up-europe-mobilisation-pour-faire-accelerer-la-tech-europeenne/>l’iniziativa 
“Scale-Up Europe”. Si tratta di un progetto avviato dal  governo 
francese d’intesa con la Commissione che raggruppa oltre 300 fondatori 
di start-up, investitori, ricercatori e grandi aziende europee con 
l’obiettivo di sostenere il panorama delle start-up europee. In 
particolare, l’iniziativa ambisce – come suggerito nel 
documento/manifesto “How to build global tech leaders in Europe 
<https://content.sifted.eu/wp-content/uploads/2021/06/15162949/Scale-Up-Europe-Report.pdf>”– 
ad accompagnare le star-up nella fase di crescita (/scale-up/) e creare 
così almeno 10 giganti tecnologici europei con un valore superiore ai 
100 miliardi entro il 2030. L’iniziativa agisce su due dimensioni: 
quella politica - attraverso una serie di raccomandazioni contenute 
nella dichiarazione “/Startup Nations Standards/ 
<https://startupnationsstandard.eu/#:~:text=The%20Startup%20Nations%20Standard%20is,conditions%20to%20scale%20even%20bigger.&text=The%20European%20Commission%20and%20Startup%20Portugal%20are%20committed%20to%20user%20privacy.>” 
firmata da 26 Stati Membri, tra cui l’Italia -  e quella finanziaria, 
grazie ad un fondo comune istituito per investire nelle start-up 
europee. Il fondo, intitolato /European Tech Champions Initative/ (ETCI) 
verrà gestito dalla Banca europea per gli investimenti (BEI) e 
co-finanziato da 16 Stati membri, come annunciato nella recente 
dichiarazione congiunta 
<https://presse.economie.gouv.fr/08-02-2022-joint-declaration-for-a-pan-european-scale-up-initiative/?token=b5470666688a0d54acc047551cfbd7038%2BdZs1yXVYuUVqngzHYSk2d1f76KPp%2FRGTxc8vPS15cPYBu3fw%3D%3D&lang=fr>. 
Sul piatto ci sono già 2 miliardi (contributo di Francia e Germania) più 
500 milioni aggiuntivi dalla BEI per investire in aziende europee e 
fondi di investimento privati basati nell’Ue. Maggiori dettagli relativi 
alla governance dell’iniziativa e al finanziamento degli Stati aderenti 
dovrebbero essere definiti entro la fine di settembre.

- France’s strategy for EU startup policies: Talent and money 
<https://techcrunch.com/2022/02/08/frances-strategy-for-eu-startup-policies-talent-and-money/>| 
Tech Crunch

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*ALZANDO LO SGUARDO*

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Piccoli passi in avanti verso la difesa europea – La Commissione ha 
presentato 
<https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/en/IP_22_924> la 
scorsa settimana una serie di iniziative in ambiti critici per la difesa 
e la sicurezza all'interno dell'Ue. Tra queste figurano un contributo 
strategico alla difesa europea, che copre l'intera gamma di sfide, 
dall'industria della difesa convenzionale e alle attrezzature terrestri, 
marittime e aeree, alle minacce informatiche, ibride e spaziali; e una 
tabella di marcia relativa alle tecnologie critiche per la sicurezza e 
la difesa. In quest’ultima figurano suggerimenti interessanti per il 
mondo R&I, tra i quali la promozione della ricerca e dell'innovazione a 
duplice uso (civile e militare) a livello europeo, tema di grande 
rilevanza futura 
<https://sciencebusiness.net/news/commission-makes-overture-open-way-more-dual-use-defence-research-eu-programmes>; 
l'invito agli Stati membri a sviluppare un approccio coordinato alle 
tecnologie critiche e il sostegno all'innovazione e 
all'imprenditorialità attraverso una serie di nuovi strumenti. Le 
iniziative – sottolinea la Commissione – esprimono il contributo 
dell’esecutivo europeo al processo di elaborazione della bussola 
strategica per la sicurezza e la difesa, di prossima adozione, e più in 
generale intendono rappresentare passi concreti verso un mercato europeo 
della difesa più integrato e competitivo, a partire dal potenziamento 
della cooperazione tra Stati membri.

L’UE vara un sistema di connettività via satellite e potenzia la 
gestione del traffico spaziale –La Commissione ha pubblicato pochi 
giorni fa la proposta 
<https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/en/IP_22_921> per un 
sistema di connettività satellitare e per un piano di azione nella 
gestione del traffico spaziale Tra le altre cose, l’esecutivo Ue ha 
proposto l’istituzione di un programma di finanziamento per una 
connettività sicura, che dovrà coprire gli anni 2023-27 contribuendo a 
un sistema di comunicazione sicuro, europeo e basato sulla tecnologica 
spaziale. L’infrastruttura dovrà permettere di erogare accesso a 
connessioni avanzate, affidabili e veloci ai cittadini e alle imprese, 
ovunque si trovino in Europa (in linea con gli obiettivi del percorso 
Decennio digitale europeo 
<https://ec.europa.eu/info/strategy/priorities-2019-2024/europe-fit-digital-age/europes-digital-decade-digital-targets-2030_it>) 
e di connettere le aree geografiche di interesse strategico nell’ambito 
della strategia Global gateway, ad esempio l'Africa e l'Artide. La 
dotazione complessiva del programma è stimata a 6 miliardi di euro, di 
cui 2,4 miliardi provenienti dal bilancio dell’Ue (430 milioni da 
Horizon Europe). Le risorse saranno gestite attraverso un nuovo fondo, 
chiamato /Union Secure Connectivity/, e finanzieranno progetti 
d’interesse per lo sviluppo dell’infrastruttura satellitare. L’annuncio 
delle due iniziative segue la riunione 
<https://presidence-francaise.consilium.europa.eu/en/news/informal-meeting-of-european-ministers-responsible-for-space/#:~:text=The%20informal%20meeting%20of%20European,space%20to%20fight%20climate%20change> 
informale dei ministri responsabili per lo spazio, organizzata dalla 
Presidenza francese per discutere delle priorità europee in un settore 
sempre più strategico e oggetto di competizione internazionale.

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*IN AGENDA*

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24 febbraio - Consiglio Competitività / Mercato interno e industria 
<https://www.consilium.europa.eu/it/meetings/compet/2022/02/24/>

28 febbraio - Ministerial Conference on Research and Care Pathways: For 
a European policy on rare diseases 
<https://presidence-francaise.consilium.europa.eu/en/events/ministerial-conference-on-research-and-care-pathways-for-a-european-policy-on-rare-diseases/>| 
Presidenza francese del Consiglio

1 marzo - Women in academia: breaking the glass ceiling or rebuilding 
the house? 
<https://eua.eu/events/218-women-in-academia-breaking-the-glass-ceiling-or-rebuilding-the-house.html>| 
European University Association

1 e 2 marzo - Security Research Event 2022 <https://www.sre2022.eu/>__| 
Presidenza francese del Consiglio

2 marzo - Riunione della Configurazione strategica del Comitato di 
Programma di Horizon Europe

3 marzo – Commissione ITRE del Parlamento europeo 
<https://www.europarl.europa.eu/committees/it/itre/home/highlights>

7 – 10 marzo – Sessione plenaria del Parlamento europeo

8 marzo - What to expect from EIC in 2022 
<https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSd66wrtRWbko-rBiFnfV7_PGLxZV-MIor3IAM5uIo8wOSpl3Q/viewform>| 
IGLO

8 e 9 marzo - Conference on International Cooperation for a Global 
Europe in the Field of Research, Higher Education and Innovation 
<https://presidence-francaise.consilium.europa.eu/en/events/conference-on-international-cooperation-for-a-global-europe-in-the-field-of-research-higher-education-and-innovation/?__cf_chl_jschl_tk__=lF5gU2OnIOi759MulFLbF57xzwn21REOCftjPtaY6cs-1639556673-0-gaNycGzNCeU>| 
Presidenza francese del Consiglio

10 e 11 marzo – Riunione informale dei Leader Ue 
<https://www.consilium.europa.eu/it/meetings/european-council/2022/03/10-11/>

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