APREbrussels - La voce da Bruxelles per i Soci APRE

Henningsen Susanne hennings at ictp.it
Thu Apr 21 12:18:47 CEST 2022


	

*/N. 8/2022 – 20 Aprile 2022 /*

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/In questo numero di APREbrussels: La DG R&I si prepara ad un nuovo 
direttore generale,//verso la nuova agenda europea per l’innovazione; la 
risposta del Consiglio alla strategia sulle università; la Russia fuori 
da Horizon: altra tornata di sanzioni; l’ultimatum dall’ERC agli 
scienziati basati nel Regno Unito;  la Commissione apre agli studenti il 
processo di valutazione dei progetti Horizon; al via la piattaforma 
CASSINI per il settore spaziale/

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L’UNIONE DELLA RICERCA

La DG R&I si prepara ad un nuovo direttore generale – Il direttore 
generale della DG Ricerca e Innovazione, Jean-Eric Paquet, si prepara a 
lasciare 
<https://sciencebusiness.net/news/commission-research-chief-eyes-role-eu-ambassador-japan>l’incarico 
per diventare il nuovo ambasciatore dell’Ue in Giappone. Il Collegio dei 
Commissari ha già approvato in via preliminare la nomina, che dovrebbe 
essere ufficializzata dopo il via libera dell’Alto rappresentante 
dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza Josep 
Borrell. L’avvicendamento ai vertici della DG potrebbe comunque 
concretizzarsi solo tra diversi mesi, mentre ipotesi di nomi per la 
successione paiono ancora premature. Paquet ha iniziato il suo lungo 
percorso in Commissione nel 1993 e ricoperto negli anni varie posizioni, 
fino alla nomina – nell’aprile 2018 – a capo della direzione per la 
ricerca e l’innovazione. Precedentemente, aveva ricoperto dal 2015 il 
ruolo di vice segretario responsabile per una migliore regolamentazione 
e coordinazione delle politiche, un incarico che gli ha permesso di 
acquisire competenze fondamentali per preparare e lanciare con successo 
il programma Horizon Europe.

Verso la nuova agenda europea per l’innovazione: aperte le consultazioni 
– La Commissione ha aperto 
<https://ec.europa.eu/info/law/better-regulation/have-your-say/initiatives/13437-A-New-European-Innovation-Agenda_en>la 
scorsa settimana le consultazioni preliminari per lo sviluppo di una 
nuova /European innovation agenda/.L’obiettivo dell’Agenda – annunciata 
più volte dalla Commissaria Gabriel nei mesi scorsi come punto d’arrivo 
della riflessione sull’elaborazione di nuove politiche per l’innovazione 
-è di superare le barriere che limitano il potenziale innovativo 
europeo, aggregando politiche, investimenti e strumenti che conducano ad 
un cambiamento sistemico. In particolare, le cinque barriere individuate 
dalla Commissione nella roadmap sono: l’assenza di investimenti 
/last-stage/, un quadro normativo non sempre favorevole all’innovazione, 
la frammentazione dell’ecosistema innovativo europeo, i livelli 
differenti di capacità innovative tra regioni e le difficoltà a formare 
ed attrarre talenti imprenditoriali. Superare queste barriere – si legge 
nel documento – consentirà di avanzare nella transizione verde e 
digitale, garantendo al contempo l’autonomia strategica dell’Ue. Tra le 
misure proposte, la Commissione valuta l’utilizzo di laboratori 
normativi dove sperimentare l’interazione tra tecnologie emergenti e 
approcci regolamentativi. Si pensa anche a delle partnership innovative 
regionali che facilitino lo scambio e la connessione tra ecosistemi 
locali, con particolare attenzione alle regioni ancora carenti sul 
fronte innovativo. C’è tempo fino al 10 maggio per inviare il proprio 
contributo.

Save the date: l’evento del GIURI – Proprio ai temi dell’innovazione e 
alla nuova agenda europea è dedicato il prossimo GIURI Open, che si 
terrà venerdì 13 maggio in modalità online. Riuniremo rappresentanti 
della DG R&I, dell’Agenzia EISMEA e di altre istituzioni per discutere 
della rinnovata spinta alle politiche dell’innovazione e delle ricadute 
sul terzo pilastro di Horizon Europe, riflettendo sulle novità e le 
complementarità tra i diversi strumenti (EIC, Ecosistemi, EIT). Maggiori 
informazioni e modalità di registrazione nel prossimo numero di 
APREbrussels.

Dati OCSE 2020: si è continuato a spendere in R&Snonostante la crisi 
pandemica – Sono disponibili i risultati 
<https://www.oecd.org/sti/msti-highlights-march-2022.pdf>dell’indagine 
OCSE sugli indicatoriScienza & Tecnologia. Si tratta di uno studio 
pubblicato due volte all’anno per analizzare il livello e la natura 
delle azioni intraprese dai paesi OCSE – a cui si aggiungono sette 
economie non appartenenti all’organizzazione - nel settore delle scienze 
e della tecnologia. L’analisi include principalmente tre indicatori: le 
risorse investite nelle attività di ricerca e sviluppo, il numero di 
brevetti registrati e i volumi di commercio internazionale nelle 
industrie ad elevata intensità di R&S. L’ultima pubblicazione prende in 
analisi il 2020 evidenziando come, nonostante il netto declino delle 
attività economiche dovute alla pandemia, i paesi OCSE abbiano 
continuato ad incrementare la spesa in ricerca e sviluppo. Per quanto la 
crescita sia rallentata rispetto al 2019, il dato rimane significativo: 
è la prima volta che una recessione globale non incide drasticamente 
sulla spesa in R&S, a testimonianza del fatto che la ricerca è stata 
parte integrante della risposta alla crisi. Da un’analisi preliminare 
dei dati 2021, sembrerebbe inoltre che la spesa in R&S da parte del 
settore privato abbia ripreso a crescere. Parallelamente, si è 
registrata nel 2021 una correzione a ribasso dei livelli di spesa 
pubblica nella ricerca, incrementati eccezionalmente nel corso del 2020 
specialmente nel comparto salute.

Università: Il Consiglio si esprime sulla strategia della Commissione– 
Nel corso dell’ultimo Consiglio "Istruzione, gioventù, cultura e sport" 
i ministri hanno adottato una raccomandazione 
<https://data.consilium.europa.eu/doc/document/ST-7937-2022-INIT/xx/pdf>volta 
a rendere più efficace la cooperazione a livello europeo nel campo 
dell'istruzione superiore. Tra le misure suggerite, il Consiglio ha 
invitato gli Stati membri ad agevolare l’introduzione di programmi 
congiunti transnazionali e la sperimentazione di strumenti innovativi da 
parte delle università, come la Carta europea dello studente. Insieme 
alla raccomandazione, i ministri hanno anche approvato le conclusioni 
<https://data.consilium.europa.eu/doc/document/ST-7936-2022-INIT/xx/pdf>sulla 
strategia volta a rafforzare il ruolo degli istituti di istruzione 
superiore. Le conclusioni - adottate in risposta alla Strategia per le 
università pubblicata dalla Commissione – suggeriscono l’adozione di un 
piano che raccolga e coordini le azioni incluse nella Strategia in 
questione, dello Spazio Europeo per la Ricerca (ERA) e di quello per 
l’Educazione (EEA). Guardando invece alla dimensione internazionale, il 
Consiglio ritiene infatti che le università abbiano il compito di 
ospitare studenti, ricercatori e accademici la cui libertà è minacciata, 
rispettando il principio dell’eccellenza e utilizzando le risorse 
disponibili a livello nazionale ed europeo.

La risposta delle organizzazioni universitarie europee– L’/European 
University Association /(EUA) – un’organizzazione ombrello che 
rappresenta oltre 850 università europee – ha accolto 
<https://eua.eu/news/866:eu-member-states-take-the-european-strategy-for-universities-forward.html>favorevolmente 
la raccomandazione e le conclusioni adottate dal Consiglio. 
Particolarmente apprezzato il riferimento agli strumenti proposte dal 
processo di Bologna 
<https://education.ec.europa.eu/education-levels/higher-education/higher-education-initiatives/inclusive-and-connected-higher-education/bologna-process>per 
superare le barriere alla cooperazione universitaria. Una riforma di 
sistema che garantisca maggiore autonomia alle università e adeguate 
risorse – afferma l’EUA – è infatti la condizione fondamentale per lo 
sviluppo di sinergie transnazionali. Accolto favorevolmente anche il 
riferimento alla dimensione internazionale, interpretato dall’EUA come 
un chiaro impegno a sviluppare uno schema europeo a sostegno di 
ricercatori e studenti a rischio (ci torniamo nella sezione successiva), 
potenzialmente completando e migliorando le misure Ue e nazionali già in 
essere. Anche The Guild- associazione che rappresenta venti tra le 
migliori università europee nella ricerca – si è espressa 
<https://www.the-guild.eu/news/2022/the-guild-welcomes-the-council%E2%80%99s-support-for-stude.html>favorevolmente 
rispetto alla necessità di proteggere studenti e ricercatori a rischio. 
Un’ambizione che, secondo l’associazione, andrebbe sostenuta adottando 
uno schema a lungo termine e sostenibile dedicato alla tutela della 
libertà accademica.

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*LA GUERRA IN UCRAINA*

La Russia fuori da Horizon: altra tornata di sanzioni –La conseguenza 
fin qui più importante dell’invasione russa dell’Ucraina sul fronte 
della ricerca e innovazione europea – la decisione di sospendere la 
cooperazione con le entità russe in materia di R&I - è stata rafforzata 
nell’ultimo pacchetto di sanzioni. La Commissione ha infatti annunciato 
<https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/en/ip_22_2332>l’estromissione 
dei partner russi dai progetti Horizon 2020, Horizon Europe ed Euratom 
attualmente in corso o in fase di preparazione. L’esecutivo Ue ha 
stabilito anche l’interruzione della partecipazione delle organizzazioni 
russe dalle Azioni Marie Skłodowska-Curie (MSCA) e dalle iniziative 
Erasmus+ in essere e future. I singoli ricercatori russi avranno 
comunque la possibilità di fare richiesta per le borse MSCA e i fondi 
dell’European Research Council, purché non inclusi nella lista delle 
persone sanzionate dalle misure Ue. La Commissione si prepara a 
formalizzare tali misure, sul piano implementativo, con l’aggiornamento 
del Programma di Lavoro 2021-22 (pubblicazione prevista per la seconda 
settimana di maggio), inserendo nei /General Annexes/ il divieto per gli 
enti stabiliti in Russia e Bielorussia di partecipare del tutto a 
Horizon Europe.L’isolamento sul piano scientifico della Russia, che vede 
sulla stessa linea la totalità dei paesi occidentali, non trova tuttavia 
pieno sostegno nell’intera comunità internazionale: numerosi 
<https://www.nature.com/articles/d41586-022-00945-3?utm_source=Nature+Briefing&utm_campaign=83c3d163c6-briefing-dy-20220407&utm_medium=email&utm_term=0_c9dfd39373-83c3d163c6-47025519>sono 
gli Stati che hanno deciso di mantenere (se non rafforzare) la 
cooperazione con la Russia, in particolare tra i cosiddetti B(R)ICS.

In arrivo un fondo a sostegno dei ricercatori ucraini– In risposta alle 
richieste degli Stati membri – principalmente provenienti da Spagna 
<https://www.researchprofessionalnews.com/rr-news-europe-politics-2022-3-spain-to-propose-eu-projects-to-help-ukrainian-r-i-recovery/>e 
Germania 
<https://sciencebusiness.net/news/germany-backs-call-establish-eu-plan-ukrainian-academics?utm_source=Science%7CBusiness+Newsletters&utm_campaign=efa5560ee5-EMAIL_CAMPAIGN_4_26_2021_17_43_COPY_01&utm_medium=email&utm_term=0_179178d214-efa5560ee5-138633127>-  
la Commissione europea sembra pronta a lanciare 
<https://sciencebusiness.net/news/eu-give-eu25m-consortium-helping-ukrainian-scholars-risk>un 
programma da 25 milioni di euro per il sostegno dei ricercatori ucraini 
a rischio. Le risorse, distribuite attraverso le borse Marie 
Skłodowska-Curie, verranno gestite da un consorzio di dieci 
organizzazioni specializzate nel sostegno dei ricercatori a rischio e 
permetteranno agli scienziati ucraini di condurre il lavoro di ricerca 
nell’Ue o in un paese associato ad Horizon Europe. Durata e ammontare 
delle singole borse verranno definite dalle organizzazioni ospitanti (il 
periodo non potrà essere comunque superiore a due anni). Le 
organizzazioni ospitanti – che potranno beneficare di un contributo fino 
a 2 milioni di euro – verranno selezionate direttamente dal consorzio, 
senza passare per un bando specifico. Le risorse, per quanto limitate, 
rappresentano un primo passo verso l’adozione di uno schema Ue per la 
protezione dei ricercatori colpiti dalle crisi umanitarie. L’iniziativa 
si aggiunge alle numerose misure attivate dalla Commissione a sostegno 
degli scienziati ucraini: il portale ERA4Ukraine 
<https://euraxess.ec.europa.eu/ukraine>, e gli inviti dell’ERC 
<https://erc.europa.eu/news/erc-ukraine-jobs-researchers-fleeing-war>e 
della DG R&I 
<https://ec.europa.eu/info/funding-tenders/opportunities/docs/2021-2027/horizon/other/comm/solidarity-with-refugee-researchers-of-ukraine_horizon-h2020_en.pdf>aad 
aprire delle posizioni riservate ai ricercatori in fuga dall’Ucraina e 
la lettera

I passi verso l’Europa della difesa e la sfida della ricerca /dual 
use/–A fine marzo, il Consiglio ha finalmente approvato lo /Strategic 
Compass/ 
<https://www.eeas.europa.eu/eeas/strategic-compass-security-and-defence-1_en>(Bussola 
strategica), l’ambizioso piano elaborato ad alto livello per rafforzare 
le politiche di difesa e sicurezza dell’Ue entro il 2030. Sottoscrivendo 
gli obiettivi della Bussola strategica, gli Stati membri si impegnano ad 
aumentare la spesa nella difesa, inclusi gli investimenti 
nell’innovazione tecnologica, per ridurre la dipendenza industriale da 
paesi esteri. A livello nazionale, iniziano a prendere forma le prime 
alleanze per lo sviluppo congiunto di tecnologie militari – come nel 
caso di Italia e Germania 
<https://ecfr.eu/rome/article/difesa-e-innovazione-un-futuro-comune-per-italia-e-germania/>. 
Sinergie bilaterali che potrebbero costituire la base per iniziative di 
più ampio respiro, superando le logiche competitive e favorendo la 
cooperazione pan-europea. Anche la Commissione sembra pronta ad 
allinearsi ai nuovi obiettivi strategici, migliorando 
<https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/en/ip_22_924>lo 
scambio tra la ricerca civile e quella militare e rafforzando il 
coordinamento tra i due settori nei diversi programmi Ue. Un 
avvicinamento – quello tra scienza e difesa – che non tutti condividono 
nella comunità scientifica: un recente comunicato 
<https://www.cesaer.org/content/5-operations/2022/20220407-position-global-framework-st-cooperation.pdf#page=2>firmato 
CESAER - l’organizzazione che riunisce numerose università tecniche a 
livello europeo – ha infatti ribadito l’importanza di preservare le 
finalità civili di Horizon Europe.

La NATO e l’innovazione nel settore difesa–Parallelamente alle 
iniziative nazionali ed europee, riemerge il ruolo della NATO come 
piattaforma per coordinare ed incentivare la ricerca nel settore difesa. 
In particolare, il Patto Atlantico ha recentemente lanciato 
<https://www.nato.int/cps/en/natohq/news_194587.htm?selectedLocale=en>l’iniziativa 
DIANA (/Defence Innovation Accelerator for the North Atlantic/), un 
programma per sostenere ricercatori, start-up e aziende tecnologiche 
impegnate nello sviluppo di soluzioni innovative con finalità civili e 
militari. I servizi verranno erogati attraverso una rete di acceleratori 
(di cui uno a Torino per l’aerospazio 
<https://www.distrettoaerospazialepiemonte.com/wp-content/uploads/2019/10/La-Nato-sbarca-in-corso-Marche.pdf>) 
e infrastrutture per i test, focalizzando le risorse sulle tecnologie 
emergenti nel campo dell’intelligenza artificiale, dei big-data, della 
quantistica, dell’automazione, delle biotecnologie, dei nuovi materiali 
e dello spazio. Ad accompagnare il programma, un fondo da un miliardo di 
euro che investirà nelle start-up più promettenti (ci ritorniamo 
successivamente).

I passi per ridurre le dipendenze dal gas russo–  Al fine di ridurre 
l’esposizione (critica 
<https://ec.europa.eu/eurostat/en/web/products-eurostat-news/-/ddn-20220328-2>) 
alle fonti energetiche russe, la Commissione ha recentemente adottato la 
strategia REPowerEU 
<https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/en/ip_22_1511>. 
L’obiettivo è ambizioso, ma non è ancora chiaro come la Commissione 
intenda raggiungerlo: il piano operativo a corredo della strategia 
REPowerEU è infatti previsto per metà maggio. Nel frattempo, si prepara 
il terreno per la strategia attraverso iniziative parallele per 
coordinare gli attori del settore e raccogliere i loro suggerimenti. In 
particolare, la questione dell’immagazzinamento dell’energia è al centro 
di un’iniziativa avviata 
<https://ease-storage.eu/news/european-energy-security-needs-energy-storage/>da 
un gruppo di associazioni rappresentative del settore delle energie 
rinnovabili. /Breakthrough Energy/, the /European Association for 
Storage of Energy/ (EASE), /SolarPower Europe/, e /WindEurope/ hanno 
infatti presentato alla Commissione una lettera aperta in cui 
sottolineano l’importanza delle tecnologie di stoccaggio dell’energia 
per garantire l’autonomia strategica del continente. Tra le misure 
proposte dalla cordata di organizzazioni, l’adozione di strumenti di 
finanziamento dedicati allo sviluppo delle tecnologie in questione. 
Sembrerebbe infatti che, nonostante l’importanza strategica del settore, 
start-up e aziende europee fatichino ancora 
<https://www.nytimes.com/2022/04/18/business/europe-green-energy-investors.html>a 
trovare investitori disposti a rischiare finanziando progetti 
dirompenti: si tende ad investire in tecnologie dai ritorni sicuri, ma 
non necessariamente rilevanti per la transizione energetica.

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*HORIZON EUROPE*

Ultimatum dall’ERC agli scienziati basati nel Regno Unito – Si torna a 
parlare dell’associazione del Regno Unito a Horizon Europe, prevista dal 
protocollo stipulato nell’ambito dell’accordo complessivo post-Brexit, e 
rallentata, come noto, dalla disputa sulla questione nord-irlandese. Lo 
European Research Council, come ampiamente previsto, ha infatti invitato 
<https://sciencebusiness.net/news/erc-issues-ultimatum-telling-150-uk-based-grant-holders-move-eu>i 
150 ricercatori selezionati nella tornata di bandi 2021 basati nel Regno 
Unito a individuare un’organizzazione ospitante alternativa eleggibile – 
ossia stabilita in un Paese membro dell’Ue o in uno Stato associato a 
Horizon – oppure, in caso contrario, a rinunciare alla borsa. 
Considerando la limitata finestra temporale concessa dall’ERC – i 
ricercatori hanno due mesi per trovare una soluzione alternativa – è 
probabile che molti scienziati decideranno di ricorrere allo schema 
<https://www.ukri.org/publications/horizon-europe-guarantee-notice-and-guidance/>di 
supporto istituito del governo di Londra. L’ERC ha annunciato che le 
risorse non allocate ai ricercatori basati nel Regno Unito verranno 
utilizzate per finanziare progetti presentati nei bandi 2021 e non 
ammessi a finanziamento. Una situazione di stallo che ha cause e 
responsabilità politiche ben definite e che finisce però per danneggiare 
l’eccellenza scientifica europea nel complesso, specialmente 
considerando 
<https://www.hepi.ac.uk/2022/04/07/no-agreement-on-the-horizon-%E2%88%92-a-no-win-situation-for-the-uk-the-eu-and-european-research/>l’attrattività 
delle istituzioni del Regno Unito per i ricercatori europei e l’elevato 
tasso di successo delle proposte ERC e MSCA a firma britannica.

Partenariati: novità da SESAR 3, EuroHCP e Built4People – Numerose le 
novità sul fronte dei partenariati, lo strumento di Horizon Europe per 
coinvolgere attori pubblici e privati nella definizione delle priorità 
d’investimento e per ottimizzare l’allocazione delle risorse. Guardando 
ai partenariati istituzionalizzati, sono disponibili 
<https://eurohpc-ju.europa.eu/press-release/upcoming-two-new-research-innovation-calls> 
i primi due bandi per il partenariato SESAR 3, in scadenza il 13 ottobre 
2022. Il budget è di 194,75 milioni di euro, destinati allo sviluppo di 
tecnologie che contribuiscano allo sviluppo di un sistema di gestione 
del traffico aereo più intelligente e sostenibile.  In particolare, i 
due bandi finanzieranno azioni di ricerca esplorativa ed industriale per 
individuare e sostenere le tecnologie che hanno il potenziale per 
trasformare il sistema di gestione del traffico aereo europeo. Anche il 
partenariato EuroHCP, incentrato sulle /High Performance Computing/  
(HCP), apre due nuovi bandi 
<https://eurohpc-ju.europa.eu/press-release/upcoming-two-new-research-innovation-calls>: 
il primo - in scadenza il 27 ottobre 2022 -  finanzierà lo sviluppo di 
nuovi algoritmi a supporto del primo /supercomputer exascale /sviluppato 
in Europa; il secondo – in scadenza il 28 giugno 2022 – sosterrà invece 
lo sviluppo di una rete di centri nazionali che diffondano a livello 
nazionale competenze ed opportunità legate all’HCP. Infine, è stata 
pubblicata 
<https://ec.europa.eu/info/files/people-centric-sustainable-built-environment-built4people-agenda_en> 
l’Agenda strategica di R&I della partenariato co-programmato 
Built4People, istituito per favorire edifici di qualità, a basso impatto 
ed efficienti in termini di energia e risorse impiegate per la 
costruzione. Le aree di attività individuate nell’Agenda sono poi 
traslate nei bandi inclusi nel Programmi di lavoro di Horizon Europe.

//

*La Commissione apre agli studenti il processo di valutazione dei 
progetti *– Nell’ambito dell’Anno europeo dei giovani 2022, la 
Commissione ha presentato 
<https://ec.europa.eu/info/research-and-innovation/funding/funding-opportunities/funding-programmes-and-open-calls/horizon-europe/become-horizon-europe-young-observer_en>l’iniziativa 
Horizon Europe Young Observer. Iscrivendosi attraverso la piattaforma 
della Commissione, i giovani studenti attualmente iscritti ad un corso 
di laurea magistrale avranno la possibilità di partecipare, in qualità 
di osservatori, al processo di valutazione dei progetti Horizon Europe. 
L’iniziativa avrà inizio a settembre, ma la Commissione dà tempo fino al 
14 dicembre per presentare la propria candidatura. I partecipanti 
selezionati riceveranno a conclusione dell’esperienza un certificato di 
attestazione della propria partecipazione all’iniziativa.

OLTRE HORIZON

*La NATO pronta ad investire fino ad 1 miliardo di euro in start-up con 
tecnologia dual-use* – A corredo dell’iniziativa DIANA (ne abbiamo 
parlato nella sezione sulla guerra in Ucraina), la NATO è pronta a 
lanciare 
<https://sciencebusiness.net/news/nato-launch-eu1b-fund-high-tech-start-ups-dual-use-technologies>un 
fondo da un miliardo di euro a sostegno delle start-up impegnate nello 
sviluppo di tecnologie /dual-use/. Le aziende selezionate dal programma 
riceveranno un sostegno finanziario ininterrotto per 15 anni, senza 
acquisizioni di capitale da parte della NATO. Parte delle risorse verrà 
investito anche nei fondi esistenti già operativi nelle aree 
tecnologiche d’interesse per l’Organizzazione atlantica. L’iniziativa è 
aperta a tutti gli Stati membri della NATO, ma non è ancora chiaro quali 
paesi abbiano deciso di aderire: maggiori dettagli verranno forniti in 
occasione del Summit 2022 organizzato a Madrid. Investendo nelle 
capacità innovative dei Paesi coinvolti nell’alleanza, la NATO ambisce a 
garantirsi la prosecuzione del vantaggio tecnologico nel settore 
militare rispetto a Cina e Russia.


*Inaugurata la piattaforma CASSINI per favorire le sinergie tra le 
aziende nel settore spaziale* –  La DG DEFIS (Difesa e Spazio) della 
Commissione ha inaugurato 
<https://ec.europa.eu/defence-industry-space/new-cassini-matchmaking-initiative-boosting-space-related-businesses-europe-2022-03-29_en> 
la piattaforma CASSINI. Si tratta di un’iniziativa volta a favorire 
l’incontro tra gli attori europei attivi nel settore spaziale attraverso 
eventi di /matchmaking/. La Commissione prevede di organizzare nei 
prossimi due anni venti eventi, ognuno dei quali avrà un tema specifico 
e coinvolgerà start-up, grandi aziende e investitori. C’è tempo fino al 
9 maggio per iscriversi <https://cassini-matchmaking.b2match.io/> al 
processo di selezione che individuerà le organizzazioni coinvolte 
nell’iniziativa.

*Il Nuovo Bauhaus Europeo apre il NEB LAB e seleziona le prime start-up 
*–  Nel quadro del Nuovo Bauhaus Europeo (NEB) - l’iniziativa Ue 
progettata per ripensare gli spazi abitativi in chiave 
multidisciplinare, inclusiva e sostenibile – la Commissione ha 
presentato 
<https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/en/IP_22_2285>il NEB 
LAB. Si tratta di una piattaforma che raggruppa partner ed esperti 
coinvolti nell’iniziativa, nonché i progetti selezionati attraverso i 
bandi NEB. Si aggiungono a questa comunità i cosiddetti /friends/, 
città, regioni, autorità pubbliche e aziende interessante a supportare 
il Nuovo Bauhaus Europeo. Le organizzazioni selezionate prenderanno 
parte alle attività del NEB, supportando i progetti finanziati 
attraverso la condivisione di conoscenza e buone pratiche. Il NEB LAB 
nasce infatti dalla necessità di coinvolgere in maniera strutturata 
attori pubblici e privati non eleggibili per partecipare al NEB come 
partner (un ruolo riservato alle organizzazioni non-profit). Sempre 
nell’ambito del Nuovo Bauhaus Europeo, l’EIT ha annunciato 
<https://eit.europa.eu/news-events/news/eit-community-booster-announces-20-selected-new-european-bauhaus-ventures>le 
prime venti start-up selezionate per partecipare al programma EIT 
Community Booster. Le aziende riceveranno il supporto dell’EIT e delle 
KIC (/Knowledge & Innovation Communities/) sotto forma di finanziamenti 
(fino a 50 mila euro) e di servizi per contribuire a sviluppare le idee 
progettuali.

*Aperte le adesioni alla */Circular Cities and Regions 
Initiative/*(CCRI) *– La Commissione, nell’ambito del piano d’azione per 
l’economia circolare, ha avviato un’iniziativa per implementare elementi 
di circolarità a livello cittadino e regionale. L’obiettivo è favorire 
le sinergie tra progetti ed iniziative locali, lo scambio di conoscenza 
e la promozione di buone pratiche. La piattaforma fornisce inoltre 
supporto di natura finanziaria e tecnica. Sono state recentemente aperte 
<https://circular-cities-and-regions.eu/>le adesioni per partecipare 
alla piattaforma. Città e regioni hanno tempo fino al 29 aprile 2022 per 
presentare la propria candidatura. Gli enti selezionati per il programma 
pilota collaboreranno a stretto contatto con la Commissione per 
sviluppare soluzioni di economia circolare nei rispettivi territori. Le 
candidature selezionate invece come “fellow”, sosterranno i progetti 
pilota condividendo la conoscenza e le buone pratiche acquisite in 
materia di circolarità.


*IN AGENDA*

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20 – 21 aprile | Riunioni della Commissione ITRE del Parlamento europeo 
<https://www.europarl.europa.eu/committees/it/itre/home/highlights>

21 aprile | Accelerator opportunities for Ukrainian innovators | 
European Innovation Council <https://www.youtube.com/watch?v=tmtTfrza07M>__

26 aprile | Info-day sugli Innovation Procurement Awards - EISMEA 
<https://eic.ec.europa.eu/events/european-innovation-procurement-awards-euipa-info-day-2022-04-26_en>__

27 aprile | Info-day del programma WidERA di Horizon Europe | DG R&I 
<https://ec.europa.eu/info/news/save-date-info-day-horizon-europes-widera-programme-takes-place-27-april-2022_en>__

27 aprile | What are ‘Science4Policy’ competences and why are they 
crucial for researchers to achieve policy impact? | European Commission 
<https://knowledge4policy.ec.europa.eu/event/what-are-science4policy-competences-why-are-they-crucial-researchers-achieve-policy-impact_en>__

28 aprile | The EU Chips Act & Technological Sovereignty | Forum Europe 
<https://thechipsact.eu/>__

28 aprile | Good Advice for (Young) Science-Policy Advisors | Science 
Europe 
<https://www.scienceeurope.org/events/good-advice-for-young-science-policy-advisors/>__

28 aprile | Info-day sullo European Capital of Innovation Awards | 
Commissione europea 
<https://eic.ec.europa.eu/events/european-capital-innovation-awards-info-day-28-april-2022-2022-04-28_en>

28 aprile | Mutual Learning Workshop for Gender Equality Plans in the 
R&I Sector | EuroTech universities 
<https://eurotech-universities.eu/news-and-events/events/mutual-learning-workshop-for-gender-equality-plans-in-the-ri-sector/+>

28 – 29 aprile | Conferenza annuale di EUA | European University 
Association 
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Il Team APRE di Bruxelles*


*A cura di Mattia Ceracchi, Irene Creta e Nicola Soloperto*//

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