APREbrussels - La voce da Bruxelles per i Soci APRE
Henningsen Susanne
hennings at ictp.it
Fri Apr 8 10:05:00 CEST 2022
*/N. 7/2022 – 5 Aprile 2022 /*
//
/In questo numero di APREbrussels://i Programmi di lavoro 2023-24 di
Horizon Europe pronti in autunno; la Russia fuori dal Programma quadro e
le nuove prospettive di R&I; la sfida della ricerca dual use; La
Conferenza sul futuro dell'Europa alle battute finali; l’Agenda per
l’idrogeno verde (a trazione tedesca); tre bandi dell’EIT per il Nuovo
Bauhaus Europeo/
*HORIZON EUROPE*
I Programmi di lavoro 2023-24 pronti in autunno – Prosegue intensamente
la preparazione dei Programmi di lavoro 2023-24 di Horizon Europe, tra
riunioni del Comitato di programma e workshop dedicati. Le
configurazioni tematiche hanno iniziato a febbraio il lavoro sui primi
testi presentati dalla Commissione: diverse bozze sono state diffuse
<https://sciencebusiness.net/framework-programmes/horizon-papers>da
Science Business – proseguendo la tradizione avviata a fine 2020, altre
sono reperibili sulla intranet di APRE (il portale interno riservato ai
Soci). La tempistica delineata dall’esecutivo Ue prevede la
presentazione di bozze più avanzate dei Programmi di lavoro da qui a
giugno (con l’inclusione delle osservazioni e dei commenti pervenuti
dalle delegazioni nazionali), lo svolgimento della consultazione
interservizi tra luglio e settembre, la consultazione del Comitato di
Programma tra ottobre e novembre e l’adozione dei Programmi di lavoro
entro la fine dell’anno. In parallelo alla preparazione dei WP del
prossimo biennio prosegue il lavoro di aggiornamento degli attuali
Programmi di lavoro 2021-22, ora alle battute finali: la pubblicazione
aggiornata è attesa nella seconda settimana di maggio. Si tratterà in
ogni caso di cambiamenti minimi, con l’importante eccezione del WP
/Missions/, che prevederà rispetto all’attuale versione pubblicata a
dicembre l’aggiunta di una buona quantità di nuovi topic con scadenza
tra settembre e ottobre 2022.
Associazione dei Paesi terzi: arriva la Tunisia – La Tunisia ha siglato
<https://ec.europa.eu/neighbourhood-enlargement/news/republic-tunisia-joins-horizon-europe-worlds-largest-research-and-innovation-programme-2022-03-29_en>la
settimana scorsa l’accordo di associazione a Horizon Europe: è il
quindicesimo paese a finalizzare la procedura dopo Norvegia, Islanda,
Ucraina, Moldavia, Turchia, Armenia, Israele, Georgia, Kosovo,
Montenegro, Macedonia del Nord, Serbia, Albania e Bosnia-Erzegovina. Tra
i 18 Paesi considerati dall’esecutivo Ue sulla buona strada per
associarsi (qui la lista
<https://ec.europa.eu/info/funding-tenders/opportunities/docs/2021-2027/common/guidance/list-3rd-country-participation_horizon-euratom_en.pdf>stilata
lo scorso anno e confermata a febbraio scorso) mancano all’appello solo
le Isole Faroe (in attesa della sola ratifica), il Marocco (colloqui in
corso) e il Regno Unito. L’associazione dei britannici, prevista dal
protocollo stipulato nell’ambito dell’accordo complessivo post-Brexit, è
rallentata, come noto, dalla disputa sulla questione nord-irlandese.
Nessun aggiornamento di rilievo neppure sull’associazione della
Svizzera: le trattative si sono interrotte dopo il ritiro svizzero dai
negoziati per il rinnovo dell’accordo di partenariato complessivo con
l’Ue e non si prospettano novità a stretto giro. Per quanto riguarda i
paesi fuori dall’orizzonte geografico europeo – la cui possibilità di
associazione al Programma quadro è una novità di Horizon Europe – i
colloqui esplorativi sono in corso al momento con Canada, Nuova Zelanda
e Corea del Sud. Nel frattempo, il Messico – attraverso il proprio
Consiglio Nazionale di Scienza e Tecnologia - ha ufficializzato
<https://ec.europa.eu/info/news/conacyt-announces-its-commitment-finance-mexican-institutions-and-researchers-participating-horizon-europe-calls-2022-mar-24_en>le
modalità di finanziamento delle organizzazioni messicane che
parteciperanno ai progetti di Horizon Europe.
/How UK and Swiss researchers are coping without association to Horizon
Europe/
<https://sciencebusiness.net/news/how-uk-and-swiss-researchers-are-coping-without-association-horizon-europe>|
Science Business, 31/03/2022
Partenariati istituzionalizzati: aperte le prime call della JU /Clean
Aviation/ – Proseguono le pubblicazioni dei Programmi di lavoro dei
partenariati istituzionalizzati – il rinnovato strumento di
finanziamento pubblico-privato introdotto con Horizon Europe e
regolamentato dal Single Basic Act. È aperta da qualche giorno la prima
tornata dei bandi
<https://www.clean-aviation.eu/clean-aviation/participation/calls-for-proposals>della
JU /Clean Aviation/, il partenariato erede di /Clean Sky 2/ che si pone
l’obiettivo di stimolare avanzamenti decisivi nelle prestazioni dei
nuovi aeromobili, attraverso la dimostrazione di tecnologie da rendere
disponibili alle compagnie aeree e agli operatori entro il 2035 (qui il
report delle attività del 2021
<https://clean-aviation.eu/media/publications/highlights-2021>della JU,
che attestano la fase di passaggio dal vecchio al nuovo partenariato).
Nel frattempo, la JU /Clean Hydrogen/, che ha già lanciato i primi bandi
(scadenza prevista a fine maggio), è alla ricerca di esperti
<https://www.clean-hydrogen.europa.eu/apply-funding/call-experts_en>per
la valutazione delle proposte.
*Nektarios Tavernarakis è il nuovo Presidente dell’EIT*– Il greco
Nektarios Tavernarakis è stato nominato
<https://eit.europa.eu/news-events/news/nektarios-tavernarakis-appointed-eit-governing-board-chair>
nuovo Presidente del Governing Board dell’EIT –l’Istituto europeo di
innovazione e tecnologia con sede a Budapest. Tavernarakis, già
vicepresidente del Consiglio Scientifico dell’ERC, prenderà servizio a
luglio succedendo all’attuale Presidente, l’italiana Gioia Ghezzi. Il
Governing Board dell’EIT è composto da 15 membri (“leader europei
dell'innovazione”) in carica per quattro anni e da due rappresentanti
della Commissione. Responsabilità del board è, tra le altre cose, la
selezione, designazione, finanziamento e valutazione delle future
Comunità della conoscenza e dell'innovazione (KIC) dell'EIT. Proprio a
fine marzo si è chiusa
<https://eit.europa.eu/our-activities/call-for-eit-communities/2021> la
call per la costituzione della nuova KIC dedicata ai settori e alle
industrie culturali e creativi (CCSI): l’annuncio del consorzio vincente
dovrebbe arrivare a giugno, mentre la firma del grant agreement è
prevista a settembre.
*LA GUERRA IN UCRAINA*
La Russia fuori da Horizon Europe e le nuove prospettive di R&I–La
conseguenza fin qui più importante dell’invasione russa dell’Ucraina sul
fronte della ricerca e innovazione europea è stata la decisione della
Commissione – arrivata a inizio marzo – di sospendere
<https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/en/IP_22_1544> la
cooperazione con le entità russe in materia di R&I, sia per i progetti
in corso (revisione e sospensione dei pagamenti) che per i progetti
futuri. L’esecutivo Ue si prepara a formalizzare tale decisione con
l’aggiornamento del Programma di Lavoro 2021-22, previsto a inizio
maggio, inserendo nei /General Annexes/ il divieto per gli enti
stabiliti in Russia e Bielorussia di partecipare del tutto a Horizon
Europe.Se nel breve termine, dunque, le conseguenze della guerra
sembrano prendere una direzione definita, rimangono ancora incerte le
prospettive di lungo termine. L’invasione russa ha infatti rimescolato
le priorità del Continente, e le direttrici politiche complessive hanno
una ricaduta ovvia anche sull’agenda di R&I. Stando ad alcune
dichiarazioni informali
<https://sciencebusiness.net/news/war-ukraine-commission-review-research-agenda-says-paquet>di
Jean Eric Paquet, direttore generale della DG Ricerca e Innovazione, la
Commissione sarebbe pronta a riformulare le priorità R&I di Horizon
Europe già dai Programmi di lavoro 2023-24, rendendo l’Unione pronta a
canalizzare maggiori risorse nel settore della difesa, della sicurezza e
dell’energia.
Difesa: la sfida della ricerca /dual use/–A fine marzo, il Consiglio ha
finalmente approvato lo /Strategic Compass/
<https://www.eeas.europa.eu/eeas/strategic-compass-security-and-defence-1_en>,
l’ambizioso piano elaborato ad alto livello per rafforzare le politiche
di difesa e sicurezza dell’Ue entro il 2030. Le crescenti ostilità
richiedono infatti – si legge nel documento – maggiori investimenti
nelle capacità di difesa del Vecchio continente, requisito fondamentale
per garantire l’autonomia strategica dell’Unione e la sua abilità di
difendere valori e interessi. Sottoscrivendo gli obiettivi dello
Strategic Compass, gli Stati membri si impegnano ad aumentare la spesa
nella difesa, inclusi gli investimenti nell’innovazione tecnologica, per
ridurre la dipendenza industriale da paesi esteri. Anche la Commissione
sembra pronta
<https://sciencebusiness.net/news/commission-makes-overture-open-way-more-dual-use-defence-research-eu-programmes>ad
allinearsi ai nuovi obiettivi strategici, estendendo l’utilizzo dei
fondi di ricerca per finanziare lo sviluppo di tecnologie /dual-use/ -
con applicazioni civili e potenzialmente anche militari. La recente
comunicazione
<https://ec.europa.eu/info/sites/default/files/com_2022_61_1_en_act_roadmap_security_and_defence.pdf>in
materia di tecnologie critiche – parte di un più ampio pacchetto di
misure nel settore difesa – dovrebbe impegnare infatti la Commissione a
migliorare le sinergie tra la ricerca civile e quella militare,
rafforzando il coordinamento tra i diversi programmi Ue per superare le
barriere tra i due settori di applicazione. Un obiettivo ambizioso che
potrebbe tuttavia scontrarsi con il quadro normativo di Horizon Europe:
il Programma quadro ha al momento finalità civili e non consente
l’utilizzo delle risorse per progetti di ricerca militare, che
nell’attuale programmazione settennale sono finanziati dal Fondo europeo
per la difesa.
Energie: la strategia per ridurre le dipendenze dal gas russo– La guerra
in Ucraina ha nuovamente sottolineato la necessità di ridurre la
dipendenza energetica dell’Ue da paesi terzi, con particolare
riferimento alla Russia. Secondo i dati Eurostat
<https://ec.europa.eu/eurostat/en/web/products-eurostat-news/-/ddn-20220328-2>,
nel 2020 l’UE ha importato complessivamente da paesi terzi il 58% del
totale dell’energia consumata. La Russia pesa per il 25% del totale
delle importazioni energetiche Ue e fornisce il 46% del gas naturale
consumato nell’Unione. Al fine di ridurre l’esposizione (critica) alle
fonti energetiche russe, la Commissione ha recentemente adottato la
strategia REPowerEU
<https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/en/ip_22_1511>. Tra
le misure proposte, l’aumento della produzione di gas rinnovabili come
l’idrogeno verde e il biometano. In particolare, la Commissione è pronta
a rafforzare la Strategia europea per l’idrogeno – lanciata nel 2020 –
per mobilitare fino a 470 miliardi di euro investiti nella filiera
dell’idrogeno – aumentando l’obiettivo iniziale di 10 milioni di
tonnellate d’idrogeno consumato a 15 milioni entro il 2030 (di cui 10
importate e 5 prodotte internamente). L’obiettivo è ambizioso, ma non è
ancora chiaro
<https://sciencebusiness.net/climate-news/news/hydrogen-get-boost-eu-looks-secure-energy-independence?utm_source=Science%7CBusiness+Newsletters&utm_campaign=efa5560ee5-EMAIL_CAMPAIGN_4_26_2021_17_43_COPY_01&utm_medium=email&utm_term=0_179178d214-efa5560ee5-138633127>come
la Commissione intenda raggiungerlo: nella strategia si parla infatti di
“accelerare” lo sviluppo dell’infrastruttura ad idrogeno europea, senza
tuttavia fornire i dettagli operativi. Per comprendere come l’esecutivo
Ue intenda muoversi sarà necessario attendere il piano a corredo della
strategia REPowerEU previsto per metà maggio.
Ilsost*egnoai**ricercatori ucraini in fuga dalla guerra*– La Commissione
europea ha lanciato il portale ERA4Ukraine
<https://euraxess.ec.europa.eu/ukraine>, un sito attraverso cui i
ricercatori in fuga possono accedere ad informazioni e servizi di
supporto, come il riconoscimento dei titoli di studio. Il portale
raccoglie inoltre le offerte di lavoro attualmente disponibili e le
iniziative a favore dei ricercatori avviate dagli Stati membri e dalle
organizzazioni non governative. Al fine di animare il portale, lo
European Research Council ha invitato
<https://erc.europa.eu/news/erc-ukraine-jobs-researchers-fleeing-war>i
5600 scienziati che attualmente beneficiano di una borsa ERC ad aprire
delle posizioni riservate ai ricercatori in fuga dall’Ucraina. Lo stesso
Jean-Eric Paquet ha suggerito
<https://ec.europa.eu/info/funding-tenders/opportunities/docs/2021-2027/horizon/other/comm/solidarity-with-refugee-researchers-of-ukraine_horizon-h2020_en.pdf>ai
beneficiari dei progetti Horizon 2020 e Horizon Europe di favorire i
ricercatori ucraini nella ricerca di collaboratori per condurre le
attività scientifiche. A breve una funzione sul Funding & Tender Portal
permetterà ai coordinatori dei progetti di notificare alla Commissione
la disponibilità a collaborare con un ricercatore ucraino.
/#ScienceforUkraine: la comunità scientifica per studenti e ricercatori
ucraini
<https://apre.it/scienceforukraine-la-comunita-scientifica-sostiene-studenti-e-ricercatori-ucraini/>/|
APRE, 28/02/2022
Gli Stati membri e le associazioni di settore chiedono un impegno
maggiore– La proattività della Commissione pare tuttavia non soddisfare
del tutto gli Stati membri: numerose iniziative lanciate a livello
nazionale sono infatti sature
<https://www.researchprofessionalnews.com/rr-news-europe-politics-2022-3-ukraine-support-schemes-overwhelmed/>e
non dispongono di risorse sufficienti a coprire le richieste dei
ricercatori in fuga. Dopo la Spagna
<https://www.researchprofessionalnews.com/rr-news-europe-politics-2022-3-spain-to-propose-eu-projects-to-help-ukrainian-r-i-recovery/>,
anche la Germania
<https://sciencebusiness.net/news/germany-backs-call-establish-eu-plan-ukrainian-academics?utm_source=Science%7CBusiness+Newsletters&utm_campaign=efa5560ee5-EMAIL_CAMPAIGN_4_26_2021_17_43_COPY_01&utm_medium=email&utm_term=0_179178d214-efa5560ee5-138633127>si
schiera a favore di un piano europeo a sostegno di studenti e accademici
provenienti dall’Ucraina. Il piano - inizialmente avanzato
<https://sciencebusiness.net/sites/default/files/inline-files/Letter_Expert_Group.pdf>da
un gruppo di organizzazioni e associazioni europee attive nel settore
accademico - prevede l’istituzione di un gruppo di esperti per
monitorare e coordinare le diverse iniziative avviate dalle istituzioni
europee, dai governi nazionali e dalle associazioni di R&I. Sul tavolo
anche l’ipotesi di una semplificazione delle regole di accesso al
programma Erasmus+, nonché l’istituzione di fondi dedicati ai
ricercatori a rischio. La Commissione per il momento ha invitato
<https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/en/STATEMENT_22_1529>le
università ad estendere la durata delle borse Erasmus+ per gli studenti
provenienti dalla Russia. Le nuove azioni in cantiere per garantire
maggiore flessibilità nell’assegnazione delle borse Erasmus+ verranno
inserite nel programma di lavoro 2023.
//
L’UNIONE DELLA RICERCA
*R&I per l’Europa del futuro: la CoFoE alle battute finali –*La
Conferenza sul futuro dell'Europa (CoFoE) si avvia alla conclusione: la
Sessione plenaria <https://futureu.europa.eu/pages/plenary> e i nove
Gruppi di lavoro <https://futureu.europa.eu/pages/working-groups> hanno
iniziato a discutere, nella seduta di Strasburgo del 25-26 marzo, le
bozze preliminari delle proposte finali della Conferenza, basate in
larga misura sulle raccomandazioni dei Panel europei di cittadini
<https://futureu.europa.eu/assemblies/citizens-panels> e sulle idee
raccolte attraverso la piattaforma digitale multilingue. I Gruppi di
lavoro presenteranno le proprie proposte consolidate nella prossima
sessione plenaria dell’8 e 9 aprile. La plenaria dovrà poi presentare a
sua volta le proprie proposte finali – adottate su base consensuale – al
Comitato esecutivo, previsto per fine mese, in modo che la relazione
finale possa essere infine consegnata ai tre Presidenti delle
istituzioni europee il 9 maggio a Strasburgo. A novembre scorso APRE
aveva lanciato <https://www.researchforeurope.eu/>il Manifesto /Research
and Innovation for the Future of Europe, /invitando la CoFoE ad
approfondire le tematiche della R&I, in modo da promuoverne la rilevanza
nell’ambito della riflessione sul futuro dell’Unione. L’appello– a cui
hanno aderito oltre 100 organizzazioni e associazioni rappresentative
dell’intera comunità europea di ricerca e innovazione –è stato
consegnato
<https://apre.it/cofoe-manifesto-della-ricerca-e-innovazione-europea-alla-plenaria/>lo
scorso gennaio ai membri della Sessione Plenaria in vista della fase
conclusiva della Conferenza.
La consultazione sull’Agenda dell’innovazione tra Ue e Unione Africana–
L’agenda europea di R&I procede anche al di là delle ricadute della
questione Ucraina. La proposta per un’Agenda dell’Innovazione
<https://ec.europa.eu/info/sites/default/files/research_and_innovation/events/documents/final_au-eu_ia_14_february.pdf>comune
presentata in occasione del Summit tra Ue e Unione Africana lo scorso 17
e 18 febbraio a Bruxelles è ora oggetto di una consultazione
<https://ec.europa.eu/eusurvey/runner/IAPublicConsultation>pubblica.
L’obiettivo della consultazione è raccogliere suggerimenti da parte dei
cittadini africani ed europei, assicurando così che obiettivi e azioni
dell’Agenda rispondano concretamente alle necessità dei due continenti.
Quattro gli obiettivi del documento su cui le parti interessate sono
chiamati ad esprimersi: trasferire le innovazioni e le capacità
innovative in risultati tangibili; rafforzare l’ecosistema innovativo;
sviluppare accordi di collaborazione nell’istruzione superiore e nella
ricerca; avviare programmi a sostegno delle iniziative esistenti di
successo.
L’Agenda per l’idrogeno verde (a trazione tedesca)– Si sono
invececonclusi
<https://www.bmbf.de/bmbf/en/news/new-strategic-agenda-for-european-hydrogen-economy.html>i
lavori di consultazione degli Stati membri per lo sviluppo di un’agenda
di ricerca dedicata all’idrogeno verde, azione avviata dalla Presidenza
tedesca a fine 2020 come iniziativa pilota della nuova /European
Research Area/ e poi inserita nell’ERA Policy Agenda 2022-24
<https://ec.europa.eu/info/sites/default/files/research_and_innovation/strategy_on_research_and_innovation/documents/ec_rtd_era-policy-agenda-2021.pdf>
adottata dal Consiglio lo scorso anno. I lavori, coordinati dal governo
tedesco, hanno inizialmente coinvolto i 27 Stati membri – attraverso un
gruppo di esperti - per la definizione delle priorità suddivise in
quattro aree tematiche: produzione, trasporto e infrastrutture,
stimolazione del mercato e aspetti trasversali. La bozza dell’agenda è
stata quindi oggetto di una consultazione pubblica e infine adattata per
includere i suggerimenti degli stakeholder. Il documento
<https://www.bmbf.de/bmbf/shareddocs/downloads/files/SRIA_green_hydrogen.pdf?__blob=publicationFile&v=3>dovrebbe
rappresentare il primo passo verso una cooperazione più stretta tra
Stati membri nel settore dell’idrogeno verde. Per quanto infatti gli
Stati membri concordino sull’importanza dell’idrogeno – specialmente in
chiave anti russa – il panorama della ricerca rimane ancora estremamente
frammentato
<https://www.intereconomics.eu/contents/year/2021/number/6/article/green-hydrogen-in-europe-do-strategies-meet-expectations.html>.
Lo studio di EUA sul ruolo delle università nell’ecosistema innovativo
europeo – L’EUA - European University Association ha pubblicato
<https://www.eua.eu/resources/publications/1014:universities-as-key-drivers-of-sustainable-innovation-ecosystems.html?utm_source=flexmail&utm_medium=e-mail&utm_campaign=euanewsletter320221072euanewsletter32022so20220325t080117086z&utm_content=universities+as+key+drivers+of+sus#1>
i risultati di uno studio sul ruolo delle università europee come motori
dell’innovazione. Il sondaggio ha coinvolto 160 università per
approfondire tre tematiche: le capacità innovative delle istituzioni, il
ruolo nella transizione verde e il ruolo in quella digitale. Con
riferimento alle capacità innovative
<https://www.eua.eu/downloads/publications/innovation%20report.pdf#page=15>,
emerge dal report che l’innovazione è al centro degli obiettivi
istituzionali delle università, ma non sempre trova corrispondenza a
livello di capacità, intese come risorse, staff e spazi di co-creazione.
Anche la collaborazione con l’ecosistema innovativo territoriale è
considerata importante ma non sempre agevole: le collaborazioni con gli
attori industriali rimangono limitati. Guardando invece alla transizione
verde
<https://www.eua.eu/downloads/publications/innovation%20report.pdf#page=29>,
le università condividono un certo ottimismo sulle capacità del sistema
R&I europeo di raggiungere gli obiettivi di sostenibilità, specialmente
attraverso lo sviluppo di nuove tecnologie e la formazione di studenti e
ricercatori sulla questione ambientale. Uno sforzo innovativo che le
università misurano attraverso il numero di /partnership/ attivate nella
ricerca finalizzata alla transizione verde. Risultati simili per la
transizione digitale
<https://www.eua.eu/downloads/publications/innovation%20report.pdf#page=38>,
seppur con un grado di ottimismo più moderato. Le università
intervistate ritengono che l’intelligenza artificiale, la sicurezza
informatica e i big data siano le tecnologie dove l’Europa può giocare
un ruolo di leader globale.
OLTRE HORIZON
Le prospettive per il futuro del programma Copernicus e la nuova
/Destination Earth/ – La Commissione ITRE del Parlamento Europeo ha
recentemente ascoltato
<https://sciencebusiness.net/news/eu750m-funding-gap-could-curtail-ambitions-copernicus-mid-2024>
Mauro Facchini, il capo dell’Unità Copernicus alla DG Defis della
Commissione, per una relazione sullo stato di avanzamento del programma.
Stando alle dichiarazioni di Facchini, il programma non risente per ora
della mancanza del contributo del Regno Unito (750 milioni di euro), al
momento sospeso. Fino al 2024 Copernicus potrà continuare a pieno
regime; successivamente sarà necessario – sostiene la Commissione –
assicurare delle fonti di finanziamento alternative per garantire
continuità alle sei missioni pianificate per i prossimi anni. Tra
queste, una missione
<https://www.copernicus.eu/it/servizi/cambiamenti-climatici> in partenza
nel 2026 permetterà di monitorare le emissioni di anidride carbonica
evidenziando come i dati raccolti dal sistema possano avere molteplici
applicazioni. In relazione al tema spazio e ambiente, la Commissione ha
annunciato
<https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/it/IP_22_1977>
l’iniziativa /Destination Earth/, con l’obiettivo di sviluppare un
modello digitale della terra per monitorare le attività dell’uomo e
studiare differenti scenari di sviluppo. L’iniziativa – finanziata con
150 milioni di euro provenienti da Digital Europe – prevede di
sviluppare entro il 2024 un sistema basato su tre componenti: una
piattaforma di servizi, un’infrastruttura per accogliere i dati e due
/digital twin/ della Terra. A partire da aprile 2022 saranno pubblicati
i primi bandi di gara per acquisire le varie componenti necessarie allo
sviluppo dell’iniziativa.
I tre bandi dell’EIT per il Nuovo Bauhaus Europeo – L’EIT ha lanciato
<https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/en/IP_22_2141> tre
nuovi bandi nel quadro del Nuovo Bauhaus Europeo, l’iniziativa Ue
progettata per ripensare gli spazi abitativi in chiave
multidisciplinare, inclusiva e sostenibile. Il primo bando
<https://www.eiturbanmobility.eu/eit-community-new-european-bauhaus-call-for-proposals-for-citizen-engagement-activities/>
- in scadenza il 29 maggio 2022 -invita i cittadini ad identificare le
sfide all’attuazione del Nuovo Bauhaus Europeo a livello locale,
coinvolgendo le comunità territoriali nella co-creazione delle
soluzioni. Il secondo bando
<https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/en/IP_22_2141> -
sempre in scadenza il 29 maggio 2022 - finanzierà invece progetti volti
a ripensare gli spazi pubblici, sempre adottando un approccio di
co-creazione attraverso il coinvolgimento dei cittadini. Il terzo bando
<https://c.ramboll.com/local-support-new-european-bauhaus?utm_source=direct-email&utm_medium=email&utm_campaign=nebaus>
– in scadenza il 23 maggio 2022 – è rivolto delle municipalità che non
dispongono degli strumenti per realizzare i propri progetti NBE. Le 20
municipalità selezionate riceveranno assistenza tecnica da un gruppo
multidisciplinare di esperti. Partendo dall’esperienza dei venti
progetti pilota, l’EIT svilupperà una raccolta di buone pratiche e
strumenti per estendere i servizi di supporto ad altre municipalità.
*IN AGENDA*
**
4 – 7 aprile | Sessione plenaria del Parlamento europeo
<https://www.europarl.europa.eu/plenary/en/agendas.html?tabActif=tabActif#sidesForm>
6 aprile | Innovation Fund: Info Day on second call for small-scale
projects
<https://cinea.ec.europa.eu/events/innovation-fund-info-day-second-call-small-scale-projects_en>|
Commissione europea
7 Aprile | Riunione della configurazione strategica del Comitato di
programma di Horizon Europe
<https://ec.europa.eu/transparency/comitology-register/screen/documents/080216/1/consult?lang=en>
7 aprile | Info-day sull’approccio lump-sum in Horizon Europe
<https://ec.europa.eu/research/participants/docs/h2020-funding-guide/other/event220407.htm>
| DG RTD
7 aprile | Energy Conference | Presidenza francese del Consiglio
<https://presidence-francaise.consilium.europa.eu/en/events/energy-conference/>
11-12 aprile | Riunione informale del Bologna Follow-up Group (BFUG)
<https://presidence-francaise.consilium.europa.eu/en/events/informal-meeting-of-the-bologna-follow-up-group-bfug/>|
Presidenza francese del Consiglio 11-13 aprile | Riunione informale
dello European Research Area and Innovation Committee (ERAC)
<https://presidence-francaise.consilium.europa.eu/en/events/informal-meeting-of-the-european-research-area-and-innovation-committee-erac-informal-meeting-of-the-working-party-on-research/>
| Presidenza francese del Consiglio
21 – 22 aprile | Riunione della Commissione ITRE del Parlamento europeo
<https://www.europarl.europa.eu/committees/it/itre/home/highlights>
26 - 27 aprile | Smart Cities Marketplace Forum
<https://ec.europa.eu/info/news/clean-urban-transition-centre-smart-cities-marketplace-forum-2022-mar-25_en>
| Commissione europea
27 - 28 aprile | Science advice under pressure
<https://scientificadvice.eu/> | SPEA (Progetto Horizon 2020)
28 - 29 aprile | Conferenza annuale di EUA
<https://www.eua.eu/events/207-2022-eua-annual-conference.html?utm_source=flexmail&utm_medium=e-mail&utm_campaign=euanewsletter320221072euanewsletter32022so20220325t080117086z&utm_content=2022+eua+annual+conference#1> |
European Universities Association
**
**
*Il Team APRE di Bruxelles*
*A cura di Mattia Ceracchi, Irene Creta e Nicola Soloperto*//
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