APREbrussels - La voce da Bruxelles per i Soci APRE

Henningsen Susanne hennings at ictp.it
Tue May 31 17:08:42 CEST 2022


	

*/N. 11/2022 – 31 maggio 2022 /*

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/In questo numero di APREbrussels: verso la nuova agenda europea per 
l’innovazione; l’associazione dei Paesi terzi a Horizon Europe: un 
approccio strategico?; arriva REPowerEU: idrogeno, solare ed efficienza 
energetica; un nuovo piano per la difesa: cosa c’è per la R&I, e il 
programma di lavoro 2022 dello European Defence Fund/

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**! Survey per i Soci APRE su APREbrussels: aiutaci a migliorarla (scade 
domani) !***

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APREbrussels è ormai diventato un appuntamento fisso per aiutarvi a 
comprendere le dinamiche della R&I europea. Ci piacerebbe migliorarlo e 
farlo ascoltando la vostra opinione. Vi chiediamo quindi di compilare un 
veloce questionario (ci vogliono solo 2 minuti, promesso!)

*LINK ALLA SURVEY <https://forms.office.com/r/Pn1nXBmAkc>*

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L’UNIONE DELLA RICERCA

*La nuova agenda europea per l’innovazione in arrivo a luglio *– La 
Commissione europea presenterà a inizio luglio la nuova agenda per 
l’innovazione, un documento di taglio strategico che si propone di 
ridisegnare e rilanciare le politiche europee per l’innovazione tenendo 
in conto vecchi problemi e sfide più recenti, e i nuovi strumenti e 
obiettivi previsti dalla programmazione finanziaria 2021-27. La 
pubblicazione dell’agenda – che fa seguito a una prima consultazione 
<https://ec.europa.eu/info/news/have-your-say-development-new-european-innovation-agenda-2022-apr-22_en>lanciata 
dall’esecutivo Ue il mese scorso - è al momento prevista il prossimo 5 
luglio all’ordine del giorno del Collegio dei Commissari (il “Consiglio 
dei ministri” della Commissione).  Science Business ha pubblicato in 
anteprima una bozza 
<https://sciencebusiness.net/sites/default/files/inline-files/innovation%20agenda%20draft_may%202022.pdf>del 
testo, a cui il team della Commissaria Mariya Gabriel e i servizi della 
DG R&I lavorano ormai da oltre un anno. L’obiettivo principale 
dell’iniziativa - si legge nella bozza – è rafforzare l’ecosistema 
europeo delle start-up, contribuendo a rendere l’Unione una “fucina 
dell’innovazione”. Il piano prevede cinque aree d’intervento, che 
includono per lo più azioni di coordinamento e mappatura, senza al 
momento prevedere interventi di natura finanziaria o legislativa.

*Agenda per l’innovazione: le cinque aree d’intervento *– Le aree 
d’intervento individuate dalla Commissione – si legge nella bozza del 
documento - sono le seguenti: 1) sperimentazione, attraverso l’utilizzo 
di infrastrutture che facilitino i test in condizioni realistiche, sia 
dal punto di vista tecnico che da quello regolamentare; 2) ecosistemi, 
per favorire nuove start-up e accompagnare quelle esistenti, facendo 
leva sulla rete dell’EIT e sul nuovo strumento delle /Partnership fo 
Regional Innovation/ <https://s3platform.jrc.ec.europa.eu/pri>3) 
scale-up, per agevolare l’accesso al capitale e favorire così la 
crescita delle start-up oltre le fasi iniziali, controbilanciando 
l’attrattività dei mercati esteri con maggiori disponibilità; 4) 
talenti, per formare le nuove generazioni di scienziati sui temi 
rilevanti nel settore deep-tech e incentivare le start-up ad installarsi 
in Europa; 5) infine, la Commissione ambisce a stabilire – in 
collaborazione con gli Stati membri - definizioni e indicatori comuni 
che permettano di indentificare le start-up e monitorarne i progressi a 
livello europeo – il forum 
<https://ec.europa.eu/research-and-innovation/en/strategy/support-policy-making/shaping-eu-research-and-innovation-policy/building-european-innovation-ecosystem/eic-forum>dello 
European Innovation Council//(organo in cui siedono tra gli altri i 
rappresentanti degli Stati membri) viene indicato nel documento come 
sede ideale per concretizzare questo sforzo di coordinamento.

*Ecco REPowerEU: cosa c’è per la R&I?*– E’ stato recentemente presentato 
il piano REPowerEU, una complessa e multiforme strategia della 
Commissione che si propone l’ambizioso obiettivo di porre fine alla 
dipendenza dell’Unione dal flusso di combustibili fossili provenienti 
dalla Russia. Concretamente, l’esecutivo europeo ambisce ad accelerare e 
concretizzare entro il 2030 la transizione verso un sistema energetico 
più economico, sicuro e sostenibile, facendo leva – qui la parte 
d’interesse - anche sulle capacità di ricerca e innovazione disponibili 
nel continente. Attualmente infatti – si evince dall’analisi effettuata 
dalla Commissione – solo la metà delle tecnologie necessarie per la 
decarbonizzazione dell’economia è disponibile sul mercato: il contributo 
della R&I è quindi cruciale per raggiungere gli obiettivi preposti.

- /Il Consiglio europeo, in corso ieri e oggi a Bruxelles, //ha trovato 
l’accordo/ 
<https://www.consilium.europa.eu/it/meetings/european-council/2022/05/30-31/>/sul 
sesto pacchetto di sanzioni contro la Russia – Qui le conclusioni 
<https://www.consilium.europa.eu/media/56562/2022-05-30-31-euco-conclusions.pdf?utm_source=dsms-auto&utm_medium=email&utm_campaign=European+Council+conclusions%2c+30-31+May+2022> 
del summit/

*Le linee d’intervento di **REPowerEU: idrogeno, solare ed efficienza 
energetica*– Tra le misure proposte nel settore R&I, il piano guarda 
innanzitutto al ruolo dell’idrogeno e alle modalità per rafforzarne la 
produzione. A supporto delle iniziative già introdotte nell’ambito di 
Horizon Europe, la Commissione investirà 200 milioni di euro addizionali 
per lo sviluppo delle /hydrogen valleys/ attraverso i bandi del 
partenariato /Clean Hydrogen/. Si prevede inoltre di introdurre 
un’agenda comune per coordinare a livello di Stati membri la ricerca 
relativa all’idrogeno verde nell’ambito dell’attuazione dell’ERA policy 
agenda. Parallelamente all’idrogeno, la Commissione intende rafforzare 
il settore dell’energia solare, introducendo nel Programma di lavoro 
2023-24 di Horizon Europe una /flaghsip/ 
<https://digital-strategy.ec.europa.eu/en/activities/flagships>dedicata 
e sviluppando anche qui, sul fronte intergovernativo, un’agenda di 
ricerca comune nell’ambito dell’implementazione dell’ERA. Atteso anche 
un pilastro dedicato alla R&I nell’ambito dell’Alleanza industriale per 
il fotovoltaico – che s’inserisce nel quadro delle iniziative simili 
fortemente volute dal Commissario per l’industria Breton - una novità 
annunciata con REpowerEU e prevista nei prossimi mesi. Sempre sul fronte 
della R&I, l’esecutivo europeo ha in programma di valorizzare la 
piattaforma dedicata alla Missione sulle città per diffondere pratiche e 
tecnologie di efficientamento energetico degli edifici.

*REPowerEU: oltre all’energia, servono le materie prime*– Un fronte 
aggiuntivo su cui la R&I può giocare un ruolo centrale è quello dei 
materiali: le tecnologie necessarie per soddisfare gli obiettivi del 
piano richiedono infatti l’utilizzo di materie prime di cui l’Europa 
attualmente non dispone 
<https://www.scientificamerican.com/article/europes-historic-clean-energy-plan-faces-a-mining-problem/?utm_source=newsletter&utm_medium=email&utm_campaign=today-in-science&utm_content=link&utm_term=2022-05-19_top-stories&spMailingID=71623687&spUserID=NTc2MDQwMjMxNTY0S0&spJobID=2242958646&spReportId=MjI0Mjk1ODY0NgS2>. 
C’è quindi il rischio di passare da una dipendenza energetica ad una 
dipendenza da materie prime, minando in partenza gli obiettivi di 
autonomia strategica del Continente. Lo stesso CEO dell’EIT Raw 
Materials - Bernd Schäfer – ha sottolineato 
<https://eitrawmaterials.eu/eu-policymakers-and-eit-rawmaterials-ceo-say-raw-materials-will-be-critical-for-the-renewable-energy-transition-needed-to-offset-reliance-on-russia/>la 
necessità di un cambio di strategia nelle modalità di approvvigionamento 
delle materie prime. È soprattutto con l’obiettivo di far fronte a 
questo tipo di rischi che la Commissione sta lavorando ad una proposta 
legislativa a supporto di una filiera europea delle materie prime. Oltre 
ad esplorare la possibilità di avviare nuove miniere, i piani 
dell’esecutivo Ue guardano al riciclo dei materiali già esistenti e allo 
sviluppo di soluzioni che garantiscano la circolarità delle tecnologie 
rinnovabili.

*Un nuovo piano per la difesa: cosa c’è per la R&I?*– Parallelamente 
alle iniziative in materia di energia, la Commissione ha presentato 
<https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/en/IP_22_3143>un 
piano per rafforzare le capacità industriali europee nel settore difesa. 
Come noto, il conflitto in Ucraina ha riportato la difesa tra le 
priorità di spesa dei governi nazionali, ma il settore rimane altamente 
frammentato a livello europeo: nel 2020, gli Stati membri hanno 
destinato solo l’11% della spesa militare nazionale in progetti 
collaborativi. La Commissione ambisce pertanto ad introdurre un 
meccanismo di coordinamento per lo sviluppo di tecnologie comuni. Tra le 
misure proposte 
<https://sciencebusiness.net/news/fractured-defence-spending-continues-weaken-eu-military-rd>, 
l’esecutivo Ue intende rafforzare lo /European Defence Fund/ rivedendo 
gli obiettivi e la struttura finanziaria (ci ritorniamo dopo). Si 
prevede inoltre di avviare uno spin-off del programma Cassini dedicato 
alla difesa (attualmente il programma è prevalentemente concentrato sul 
settore spaziale), come pure uno strumento finanziario a supporto delle 
start-up che sviluppano tecnologie militari nel quadro di InvestEU. Nel 
factsheet pubblicato dalla Commissione comprare anche un riferimento 
alla possibilità, da parte dell’esecutivo europeo, di valutare modifiche 
al quadro per la ricerca e l'innovazione /dual-use/ allo scopo di 
migliorare le sinergie tra applicazioni civili e di difesa. Non tutti 
nel mondo della ricerca sembrano pronti ad una maggiore integrazione 
delle due dimensioni, specialmente tra le università tedesche 
<https://sciencebusiness.net/news/germanys-pacifist-universities-pose-obstacle-militarisation-eu-rd>, 
storicamente contrarie alla ricerca con finalità militari.

*Verso la riforma del sistema di valutazione della ricerca: primo 
accordo tra gli stakeholder *– È entrata nel vivo la riforma del sistema 
di valutazione della ricerca, avviatadalla Commissionelo scorso anno 
<https://ec.europa.eu/info/news/reforming-research-assessment-way-forward-2021-nov-30_en>nell’ambito 
dell’attuazione dell’ERA policy agenda 2022-24 con l’obiettivo di 
superare un modello considerato troppo sbilanciato a favore di 
indicatori quantitativi e metrici. Dopo l’avvio del gruppo di lavoro – 
istituito per raccogliere input e formulare una proposta di riforma e 
composto da 20 organizzazioni rappresentative del mondo R&I europeo - a 
inizio maggio il /drafting team/, formato da rappresentanti della 
European University Association (EUA) e di Science Europe, ha elaborato 
<https://sciencebusiness.net/news/research-organisations-get-closer-consensus-assessment-reform>un 
progetto di accordo che propone di limitare gli eccessi di uso improprio 
della bibliometria nella valutazione della ricerca. L’obiettivo (e 
l’ambizione) della proposta di accordo è ridurre l'influenza di una 
serie ridotta di indicatori quantitativi sul processo di valutazione e 
integrare così un numero maggiore di criteri qualitativi, basati sul 
sistema di peer-review. L’accordo potrà essere sottoscritto dagli enti 
di ricerca su base volontaria. Sul tema è previsto inoltre, a breve, un 
pronunciamento degli Stati membri: le conclusioni dovrebbero essere 
adottate al Consiglio Competitività - Ricerca, previsto il 10 giugno in 
Lussemburgo (qui l’agenda preliminare 
<https://www.consilium.europa.eu/it/meetings/compet/2022/06/09-10/>). Il 
mondo universitario sembra nel complesso guardare favorevolmente 
all’accordo e al processo di riforma, mentre non mancano voci 
discordanti, soprattutto dal settore ricerca in Germania 
<https://sciencebusiness.net/news/research-assessment-german-funder-raises-concerns-eu-reform-talks-come-close>. 
Anche il Regno Unito 
<https://www.nature.com/articles/d41586-022-01310-0?utm_source=Nature+Briefing&utm_campaign=999739f1d9-briefing-dy-20220516&utm_medium=email&utm_term=0_c9dfd39373-999739f1d9-47025519>pare 
muoversi in una direzione simile a quella europea, a seguito dei 
risultati del /2021 Research Excellence Framework./

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*L’OCSE stima l’impatto socio-economico delle RTO*– Sono stati 
pubblicati i risultati 
<https://www.earto.eu/wp-content/uploads/OECD-EARTO-Joint-Study-The-contribution-of-RTOs-to-socio-economic-recovery-resilience-and-transitions.pdf>dello 
studio OCSE finanziato dall’associazione EARTO per analizzare 
l’evoluzione dei finanziamenti, della governance e del contesto politico 
delle organizzazioni tecnologiche e di ricerca (RTO) negli ultimi dieci 
anni. Le RTO – si legge nello studio – mantengono come finalità 
principale il raggiungimento di un impatto di tipo economico. Si osserva 
tuttavia una crescente attenzione anche per la dimensione sociale, in 
linea con l’approccio /impact-oriented/ in senso ampio del nuovo 
Programma quadro. L’apertura alla dimensione sociale – continua lo 
studio – emerge anche dalle modalità con cui le RTO collaborano con 
l’ecosistema di riferimento: rispetto al passato, l’approccio è sempre 
più orientato alla co-creazione dei risultati di ricerca, anziché alla 
semplice collaborazione. Guardando invece alla componente economica, 
l’indagine rivela alcuni squilibri nel modello di finanziamento delle 
RTO: prevalgono infatti le risorse provenienti da ricerca commissionata 
(e.g. industria) e competitiva (e.g. Horizon Europe), mentre il 
contributo da parte degli enti nazionali (/basic funding/) rimane limitato.

*Aperta la consultazione sulle pratiche di standardizzazione nel mondo 
della ricerca *– La Commissione ha aperto 
<https://ec.europa.eu/info/news/stakeholder-consultation-draft-code-practice-standardisation-researchers-2022-may-18_en>le 
consultazioni (scadenza: 14 giugno) relative ad un /Code of practice/ 
in  materia di standardizzazione della ricerca. Il Codice intende 
raccogliere una serie di raccomandazioni e linee guida sulle modalità 
per valorizzare i risultati della ricerca finanziata attraverso i fondi 
pubblici, con particolare riferimento a ricercatori, università e 
decisori politici. La bozza di raccomandazioni è il frutto di uno studio 
<https://op.europa.eu/en/publication-detail/-/publication/94a9bba7-a43b-11ec-83e1-01aa75ed71a1/language-en/format-PDF/source-253037686>condotto 
sulle pratiche di standardizzazione nei progetti Horizon 2020, i cui 
risultati evidenziano la presenza di pratiche di standardizzazione 
ricorrenti nei progetti di ricerca. Rimangono tuttavia delle criticità 
sia nel coordinamento delle attività di ricerca con quelle di 
standardizzazione, sia nel coinvolgimento da parte dei comitati tecnici 
della platea di stakeholder coinvolti nelle attività di ricerca.

- /From research results to innovative solutions: una mappa delle 
iniziative locali e nazionali per la valorizzazione della R&I/ 
<https://op.europa.eu/en/publication-detail/-/publication/03f4f029-db16-11ec-a95f-01aa75ed71a1/language-en> 
| Commissione europea

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*HORIZON EUROPE*

/Questions and Answers: Targeted adjustments to the Financial Regulation 
<https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/en/QANDA_22_3030> /| 
Commissione europea

Associazioni dei Paesi terzi: arrivano le Isole Faroe*e si avvicina il 
Giappone*– Proseguono le novità sul fronte dell’associazione dei Paesi 
terzi a Horizon Europe: le Isole Faroe hanno ufficialmente 
<https://ec.europa.eu/info/news/faroe-islands-joins-horizon-europe-research-and-innovation-programme-2022-may-24_en#:~:text=Search-,Faroe%20Islands%20joins%20Horizon%20Europe%20Research%20and%20Innovation%20Programme,)%2C%20was%20signed%20in%20Brussels.>aderito 
al Programma, rinnovando una collaborazione decennale avviata nel 2010. 
L’accesso a Horizon Europe permetterà agli scienziati dell’Isola di 
proseguire una fruttuosa collaborazione con la ricerca dell’Unione, 
specialmente nelle scienze marittime e nella glaciologia. Novità anche 
sull’avvio dei negoziati esplorativi con il Giappone, annunciati ad 
inizio maggio in occasione del summit tenutosi a Bruxelles: sembrerebbe 
che l’obiettivo della Commissione (o il punto di caduta possibile) 
sembra essere 
<https://sciencebusiness.net/news/ukraine-invasion-spurs-eu-push-associate-democratic-world-horizon-europe>l’associazione 
parziale, che delinei così il coinvolgimento pieno dei ricercatori 
giapponesi solo nei bandi relativi al secondo pilastro. I sei cluster di 
Horizon Europe – che hanno tra i principali obiettivi il contributo alla 
risoluzione di problematiche globali - si prestano infatti bene alla 
cooperazione internazionale, mentre il primo e il terzo pilastro 
risultano più difficili da integrare con priorità e interessi dei paesi 
terzi.

*L’associazione a Horizon: un approccio strategico? *– La guerra in 
Ucraina sembra aver accelerato l’evoluzione dell’approccio geopolitico 
della Commissione – ribadito più volte a parole, ma di difficile 
concretizzazione – anche sul fronte della cooperazione scientifica e 
tecnologica. Come sottolineato 
<https://www.politico.eu/article/brexit-tensions-mean-brits-wont-get-eu-science-cash-brussels-warns/>dal 
capo negoziatore della DG R&I per gli accordi con i Paesi terzi – Signe 
Ratso – l’instabilità del contesto internazionale spinge a rafforzare la 
cooperazione con i partner più vicini e simili in termini valoriali 
(oltre al Giappone, hanno avviato colloqui propedeutici all’associazione 
a Horizon Europe anche il Canada, la Nuova Zelanda e la Corea del Sud). 
Una linea rimarcata dalla stessa presidente dell’ERC – Maria Leptin – 
intervenuta al /World Economic Forum/ di Davos per parlare di 
globalizzazione e scienza: secondo Leptin, le nazioni che non 
condividono i valori europei in tema di ricerca e innovazione – e che 
non garantiscono reciprocità nella collaborazione S&T – devono essere 
esclusi dagli accordi di cooperazione. Parole e azioni che paiono quindi 
definirsi un approccio strategico anche nella definizione degli accordi 
scientifici e nella selezione dei relativi partner. Le recenti 
dichiarazioni 
<https://www.politico.eu/article/brexit-tensions-mean-brits-wont-get-eu-science-cash-brussels-warns/>a 
margine dei negoziati con il Regno Unito ne danno conferma: la 
sospensione del processo di associazione britannico a Horizon non è 
tanto legato a questioni tecniche, ma è dovuta ad una precisa volontà 
politica da parte europea.

Pubblicato il report ERC 2021: un anno (e più) in rassegna – L’ERC ha 
pubblicato <https://op.europa.eu/webpub/ercea/2021-annual-report/>il 
report annuale 2021, una panoramica dei progetti di ricerca finanziati 
dall’agenzia negli anni passati. Interessanti le statistiche relative a 
bandi pubblicati e proposte di successo nel corso di Horizon 2020: tra i 
più significativi, oltre 12 mila i progetti finanziati considerando 
tutte le tipologie di borse ERC e un tasso di successo compreso 
mediamente tra il 10 e il 14%. D’interesse anche la distribuzione 
geografica dei borsisti: il Regno Unito ha capitalizzato nel corso del 
precedente Programma quadro il numero più elevato di vincitori ERC, 
seguito dalla Germania. Un dato che sottolinea l’importanza del sistema 
scientifico britannico nel contesto europeo e permette di stimare le 
potenziali ricadute nel caso non si concluda l’associazione del Regno 
Unito a Horizon Europe.

-/New website on lump sum funding in Horizon 
Europe/<https://ec.europa.eu/info/funding-tenders/opportunities/portal/screen/programmes/horizon/lump-sum>| 
Commissione europea

L’EIC apre agli ecosistemi innovativi locali e la Commissione guarda ai 
giovani ricercatori – L’EIC è alla 
ricerca<https://eic.ec.europa.eu/news/european-innovation-council-launches-scale-100-call-2022-05-16_en>di 
partner locali attraverso cui implementare la /Scale up 100/, 
un’iniziativa per selezionare, promuovere e accompagnare la crescita di 
cento start-up europee. Incubatori e acceleratori possono partecipare al 
bando singolarmente o formando un consorzio, presentando la propria 
candidatura entro il 5 ottobre. Le organizzazioni selezionate 
riceveranno un finanziamento per guidare le 100 start-up del programma 
EIC nello sviluppo delle proprie attività. Guardando invece alla 
dimensione scientifica, la Commissione ha 
aperto<https://eic.ec.europa.eu/news/european-innovation-council-launches-scale-100-call-2022-05-16_en>le 
candidature per la prima /TalentOn /europea. L’evento si terrà a Leiden  
– la Capitale europea della scienza 2022 – dal 14 al 18 settembre e 
raggrupperà giovani scienziati da tutta Europa. I ricercatori verranno 
divisi in team tematici e lavoreranno allo sviluppo di soluzioni 
innovative nell’ambito delle cinque missioni di Horizon Europe. A 
conclusione dei quattro giorni di evento, i progetti verranno valutati 
da una giuria di esperti e dal pubblico per selezionare il team 
vincente. I giovani ricercatori – studenti di master o Phd - tra i 21 e 
i 35 anni possono presentare la propria candidatura entro il primo 
luglio. L’iniziativa è aperta a tutte le discipline universitarie.

- /Come diventare Horizon Europe Young Ambassador/ 
<https://apre.it/horizon-europe-young-ambassador/>| APRE


*OLTRE HORIZON*

*REPowerEU: uno sguardo alle opportunità di finanziamento disponibili*– 
L’ambizioso piano Ue per ridurre la dipendenza dai combustibili fossili 
della Russia ha un costo stimato di 210 miliardi euro. La Commissione 
prevede di investire complessivamente 300 miliardi attingendo per lo più 
dai prestiti non utilizzati del Recovery Fund – 225 miliardi di euro - 
proponendo una modifica al regolamento del fondo. Se approvato, gli 
Stati membri avranno l’opportunità di richiedere dei fondi aggiuntivi da 
introdurre nei rispettivi PNRR per rafforzare gli investimenti a 
supporto della transizione energetica. In aggiunta ai prestiti, gli 
Stati membri avranno la possibilità di dirottare i fondi della politica 
di coesione e della politica agricola comune (fino a un massimo del 12,5 
% del fondo stesso), sempre includendoli nei PNRR nazionali.

*Da REPowerEU anche 20 miliardi di euro in sovvenzioni*– La Commissione 
propone anche di investire 20 miliardi in sovvenzioni, attingendo alle 
risorse generate dal Sistema per lo scambio delle quote di emissione 
(ETS). Una proposta che sembra non trovare 
<https://www.politico.eu/newsletter/brussels-playbook/debt-rules-vs-inflation-climate-backtracking-abad-start-for-macron/>pieno 
appoggio dagli Stati membri: si teme che emettere un numero eccessivo di 
quote possa portare ad un calo del prezzo sulle emissioni. Si teme 
inoltre per le sorti dell’Innovation Fund, lo schema che finanzia 
l’innovazione nel settore energetico reinvestendo le risorse dell’ETS. 
Timori che vanno ad aggiungersi alle recenti critiche 
<https://www.offshore-energy.biz/renewable-energy-industry-losing-confidence-in-eus-innovation-fund/>sollevate 
da un gruppo di associazioni industriali sulle modalità con cui il fondo 
viene gestito: sembrerebbe infatti che il fondo trascuri i progetti per 
la generazione di energie rinnovabili.**

Presentato il Programma di lavoro 2022 dello European Defence Fund – La 
Commissione ha presentato 
<https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/en/IP_22_3283>il 
Programma di lavoro 2022 dello European Defence Fund, lo strumento Ue 
che investe nella ricerca e nello sviluppo delle tecnologie di difesa. 
Le risorse – 924 milioni di euro per il 2022 – verranno spese per 
rafforzare le capacità militari dell’Unione nelle aree individuate dallo 
Strategic Compass 
<https://www.eeas.europa.eu/eeas/strategic-compass-security-and-defence-1_en>, 
in accordo con gli Stati membri. In particolare, si prevede di spendere 
120 milioni di euro nel settore spaziale e altrettante risorse in quello 
navale. Le tecnologie cibernetiche e di coordinamento riceveranno invece 
70 milioni di euro ciascuna. Incluso nel programma anche l’/EU Defence 
Innovation Scheme/, un nuovo meccanismo pensato per incentivare 
l’imprenditorialità nel settore difesa. La Commissione conta di 
investire 20 milioni di euro all’anno nel capitale delle start-up più 
promettenti e di coinvolgere nel fondo la BEI e gli investitori privati. 
Il nuovo schema prevede anche di lanciare delle competizioni per lo 
sviluppo di tecnologie per l’identificazione dei rischi nascosti; così 
come un partenariato di quattro anni per sviluppare misure a contrasto 
delle armi chimiche, biologiche, radiologiche e nucleari (CBRN). La 
componente innovativa del programma verrà implementata attraverso l’HEDI 
<https://eda.europa.eu/news-and-events/news/2022/05/17/hub-for-eu-defence-innovation-established-within-eda>, 
il nuovo hub innovativo dell’EDF pensato per raccordare le iniziative a 
supporto dell’innovazione militare a livello nazionale, europeo ed 
internazionale.

Selezionati i primi partecipanti alla Partnership for Regional 
Innovation – La Commissione ha annunciato 
<https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/en/ip_22_3008>le 63 
regioni, le sette città e i quattro Stati membri selezionati per 
partecipare al progetto pilota /Partnership for Reg//ional Innovation/, 
sviluppato insieme al Comitato delle Regioni. Il PRI potrà diventare 
un’occasione per incentivare l’innovazione strategica sul territorio, e 
connettere le priorità europee con i piani di nazionali per 
l’innovazione e lo sviluppo territoriale. Il progetto prevede la 
condivisione di buone pratiche, e lo sviluppo di strumenti per 
incentivare le sinergie tra programmi regionali per la transizione verde 
e digitale ed iniziative europee. Per supportare gli stakeholders in 
questo progetto pilota, il 17 maggio la Commissione ha pubblicato il 
“Partnership for Regional Innovation Playbook 
<https://s3platform.jrc.ec.europa.eu/w/partnerships-for-regional-innovation-playbook>”, 
che presenta una gamma di strumenti e meccanismi di governance per 
migliorare il coordinamento delle politiche di innovazione. Il progetto 
pilota vedrà anche l'introduzione di missioni locali per favorire il 
coordinamento delle azioni dei partner secondo una logica comune nei 
settori interessati dalla transizione tecnologica ed ambientale.

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*IN AGENDA*

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31 maggio - 2 giugno | All-Atlantic Ocean Research Alliance 2022 Forum  
| Commissione europea <https://allatlantic2022.com/>

2 giugno | Commissione ITRE | Parlamento europeo 
<https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/ITRE-OJ-2022-06-02-1_EN.html>

2 giugno | Global health EDCTP3 Joint Undertaking info day  | Global 
health EDCTP3 
<https://ec.europa.eu/info/events/global-health-edctp3-joint-undertaking-info-day-2022-jun-02_de>

6 - 9 giugno | Plenaria del Parlamento europeo 
<https://www.europarl.europa.eu/plenary/it/agendas.html> | Parlamento 
europeo

7 giugno | CBE JU Info Day and networking event | Circular Bio Economy 
JU <https://www.cbe.europa.eu/cbe-ju-info-day-and-networking-event>

9 giugno | Consiglio Competitività – Mercato interno e industria 
<https://www.consilium.europa.eu/it/meetings/compet/2022/06/09-10/>

9 - 12 giugno | Festival del New European Bauhaus | Commissione europea 
<https://register.new-european-bauhaus-festival.eu/success>

10 giugno |  Consiglio Competitività - Ricerca 
<https://www.consilium.europa.eu/it/meetings/compet/2022/06/09-10/>

13 giugno |Workshop sul New European Bauhaus | STOA 
<https://www.europarl.europa.eu/stoa/en/events/details/new-european-bauhaus/20220524WKS04221>

13 e 14 giugno |Commissione ITRE | Parlamento europeo 
<https://www.europarl.europa.eu/cmsdata/248677/Updated_ITRE%20Meeting%20dates%202022.pdf>

14 giugno | What next for global higher education? | European University 
Association 
<https://www.eua.eu/events/239-what-next-for-global-higher-education.html?utm_source=flexmail&utm_medium=e-mail&utm_campaign=euanewsletter520221139euanewsletter52022an20220520t064746824z&utm_content=#1>

14 giugno | EIC Scale up 100 Info Day @ Sustainability and Technology: 
Investing in the future | Commissione europea 
<https://eic.ec.europa.eu/events/eic-scale-100-info-day-sustainability-and-technology-investing-future-2022-06-14_en>

15 giugno | Horizon Europe Coordinators' Day: Grant Agreement 
Preparation | Commissione europea 
<https://ec.europa.eu/research/participants/docs/h2020-funding-guide/other/event220615.htm>

15 giugno | Vanguard Initiative policy conference | Vanguard Initative 
<https://www.s3vanguardinitiative.eu/events/vanguard-initiative-policy-conference>

15 e 16 giugno |Competitive Europe Summit | Politico Europe 
<https://www.politico.eu/competitive-europe-summit/>

20 giugno | B7 Germany Summit | BDI <https://english.bdi.eu/b7/>

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*Il Team APRE di Bruxelles*

*A cura di Mattia Ceracchi, Nicola Soloperto e Francesca Brunello*

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