APREbrussels | N.12/2021 - La voce da Bruxelles per i Soci APRE
Henningsen Susanne
hennings at ictp.it
Wed Dec 22 14:40:11 CET 2021
*
**/N.12/2021 - 22 Dicembre /*
/
/In questo numero di APREbrussels: la spesa in R&S nel 2020: come va
l’Europa; Horizon Europe: pubblicato il WP Missions 2021-22 aggiornato,
il WP EIC 2022 rimandato a gennaio, il punto sugli accordi di
associazione; il primo bando del MUR sul PNRR; Inizia il 2022: tocca
alla Francia. //
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*L’UNIONE DELLA RICERCA*
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*La spesa in R&S nel 2020: come va l’Europa – *Eurostat ha pubblicato
<https://ec.europa.eu/eurostat/en/web/products-eurostat-news/-/ddn-20211129-2>di
recente i dati relativi alla spesa in R&S del 2020 – indicatori chiave
per monitorare le risorse destinate alla scienza e alla tecnologia a
livello mondiale. Prendendo come riferimento la spesa a aggregata a
livello europeo, l’investimento complessivo in R&S dei 27 Paesi dell’Ue
per lo scorso anno ammonta a 311 miliardi di euro, in leggero calo (1
miliardo) rispetto al 2019. Cresce l’intensità di R&S – ossia la
percentuale di investimento in R&S in rapporto al PIL - dal 2,2% del
2019 al 2,3% del 2020 - aumento ovviamente riconducibile alla
contrazione del PIL che ha caratterizzato tutti i paesi europei lo
scorso anno. L’Italia resta in ritardo (nessuna sorpresa) rispetto alla
media Ue, con un’intensità per il 2020 pari all’1,54%, aumento minimo
rispetto all’1,47% del 2019. A trainare gli investimenti in R&S è il
settore privato (66% del totale), seguito dalle università (22%) e
dall’amministrazione pubblica (12%). Con riferimento al settore privato,
l’EU Industrial R&D Investment Scoreboard
<https://op.europa.eu/en/publication-detail/-/publication/fb50fc5e-570e-11ec-91ac-01aa75ed71a1/language-en>segnala
un incremento della spesa in R&S per il comparto medico e ICT per il
2020. Si tratta tuttavia di una crescita settoriale: nel 2020 la spesa
totale in R&S a trazione industriale ha infatti registrato in Europa un
calo del 2,2%, il primo dopo 10 anni di crescita ininterrotta (tra i
principali settori oggetto dei tagli agli investimenti, spiccano i
comparti automobilistico e aerospaziale).
*Verso una nuova agenda europea per l’innovazione: i risultati della
survey sugli ecosistemi – *Sono ora disponibili i risultati
<https://op.europa.eu/en/publication-detail/-/publication/96c19d3a-5cc0-11ec-91ac-01aa75ed71a1/language-en/format-PDF/source-245939284>della
survey lanciata in estate dalla Commissione per identificare priorità e
barriere per lo sviluppo di un ecosistema europeo dell’innovazione.
Quattro i fattori strategici emersi dalle oltre 230 risposte pervenute:
stabilire una traiettoria comune per l’innovazione, garantire maggiore
trasparenza (e co-creazione) nel processo politico-decisionale,
rafforzare le sinergie tra programmi differenti e migliorare il quadro
regolatorio per gli investimenti. A livello geografico, il report
sottolinea la persistenza di profonde differenze tra le capacità
innovative dei diversi Stati membri: l’Europa continua a correre a
diverse velocità, con alcuni paesi in testa nell’adozione di politiche a
supporto dell’ecosistema innovativo nazionale (i.e. la politica di
attribuzione dei /tech visa/
<https://sifted.eu/articles/french-tech-visa-talent/>in Francia). I
risultati della survey dovrebbero contribuire alla definizione di future
politiche comuni sull’innovazione,annunciate diverse volte
<https://ec.europa.eu/commission/commissioners/2019-2024/gabriel/announcements/keynote-speech-commissioner-mariya-gabriel-tackling-scale-gap-expert-webinar_en>dalla
Commissaria Gabriel negli ultimi mesi e attese nella prima metà del
2022. Da segnalare al riguardo la nuova pubblicazione
<https://publications.jrc.ec.europa.eu/repository/handle/JRC127232>del
Joint Research Center “/Tackling the Scale-up Gap/”, elaborata a partire
dal workshop di inizio ottobre: il documento, tra le altre cose, riporta
e commenta le evidenze sull’accesso limitato ai finanziamenti in Europa
per le imprese nella fase di scale-up e ne discute le cause e le
conseguenze.
- /EU tries on new role as tech venture capitalist/
<https://www.politico.eu/article/eu-technology-role-startup-investor-venture-capital/>|
Politico Europe
*Primi passi verso la riforma dei sistemi di valutazione della ricerca:
manifestazione d’interesse dalla Commissione –*La Commissione ha aperto
<https://ec.europa.eu/info/news/call-interest-towards-agreement-reforming-research-assessment-2021-dec-16_en>da
pochi giorni una manifestazione d’interesse indirizzata agli stakeholder
interessati alla futura ed eventuale riforma dei sistemi di valutazione
della ricerca. C’è tempo fino al 10 gennaio per rispondere e iscriversi
<https://ec.europa.eu/eusurvey/runner/6d55d745-201f-a85d-a3c2-e15f05b7b20a>così
al gruppo di attori che verrà coinvolto nelle consultazioni (scaduto il
termine, rimarrà comunque possibile inviare suggerimenti relativi alle
proposte discusse). Il mondo accademico non ne fa mistero: gli strumenti
attuali per la valutazione risultano spesso rigidi e inadeguati a
cogliere le molteplici dimensioni della ricerca (valutazione dei
ricercatori, valutazione dei progetti di ricerca, valutazione delle
istituzioni, e così via). L’esecutivo europeo ha da poco reso pubblico
uno studio
<https://op.europa.eu/en/publication-detail/-/publication/36ebb96c-50c5-11ec-91ac-01aa75ed71a1/language-en>esplorativo
– realizzato in collaborazione con un gruppo mirato di stakeholder
(principalmente organizzazioni ombrello dal mondo universitario) – che
dovrebbe fare da base al futuro processo di riforma.
**
*Pubblicata la roadmap 2021 dell’ESFRI – *È pubblica
<https://roadmap2021.esfri.eu/>la roadmap per il 2021 dello /European
Strategy Forum on Research Infrastructures –/il principale e più
autorevole contesto di aggregazione delle infrastrutture di ricerca a
livello europeo. Il Forum suggerisce investimenti per 4 miliardi di euro
per lo sviluppo di 11 infrastrutture di ricerca (tra cui il telescopio
Einstein <http://www.et-gw.eu/>, al costo di 1,9 miliardi). Si tratta di
una media di 380 milioni per singola infrastruttura, in forte crescita
rispetto ai 140 milioni proposti nella roadmap 2016. A giustificare
l’incremento, sottolinea l’ESFRI
<https://sciencebusiness.net/news/call-additional-eu4b-investment-european-research-infrastructures>,
la necessità di sviluppare infrastrutture all’altezza delle ambizioni
europee in R&I, a partire dal sostegno alle transizioni verde e
digitale. Il ruolo degli Stati Membri sarà determinante per il successo
della strategia, sia per la necessità di investimenti nazionali
rilevanti – anche a fronte della riduzione della dotazione finanziaria
per le infrastrutture di ricerca in Horizon Europe – sia per l’esigenza
di rafforzare la cooperazione tra laboratori nazionali operando
sull’interoperabilità delle infrastrutture. Alcune delle linee di
attività incluse nell’Agenda politica dell’ERA
<https://data.consilium.europa.eu/doc/document/ST-14126-2021-INIT/en/pdf/#page=18>adottata
dal Consiglio a fine novembre sembrano andare in questa direzione.
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*Survey sulla valorizzazione della conoscenza: pubblicati i risultati*–
Sono stati pubblicati a dicembre i risultati
<https://op.europa.eu/en/publication-detail/-/publication/2ba4fdb7-5bc9-11ec-91ac-01aa75ed71a1/language-en>della
survey lanciata dalla Commissione per contribuire all’adozione dei
principi guida sulla valorizzazione della conoscenza e l’elaborazione di
un codice di condotta comune sull’uso della proprietà intellettuale a
livello europeo. L’elaborazione dei due documenti – prevista dalla
comunicazione sullo Spazio europeo della ricerca di un anno fa – è
attesa entro la fine del 2022 e intende supportare una strategia
complessiva di valorizzazione della ricerca e dell’innovazione sulla
base delle buone pratiche esistenti. Oltre 400 le risposte pervenute,
estesa partecipazione da parte del mondo accademico; sia a livello di
organizzazioni (università, centri di ricerca) che individuale (singoli
ricercatori). Dal report emerge la necessità di includere una platea di
attori più ampia (e.g. acceleratori di impresa e hub innovativi)
rispetto alle attuali linee guida
<https://op.europa.eu/en/publication-detail/-/publication/743a513c-e1ab-455e-a2f2-20ef43c3060e>pubblicate
nel 2008. Tra i principali ostacoli che limitano la valorizzazione dei
risultati di ricerca, emergono la carenza di competenze tra i
ricercatori, l’avversità al rischio imprenditoriale e limitati incentivi
a promuovere un dialogo con l’industria e la società.
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*R&I PER L’EUROPA DEL FUTURO – IL MANIFESTO*
*
*È stato pubblicato a metà novembre il Manifesto “/Research and
Innovation for the Future of Europe/”, promosso da diverse
organizzazioni del mondo della ricerca e innovazione italiana ed
europea. L’appello – fortemente voluto da APRE – intende invitare la
Conferenza sul Futuro dell’Europa, che ha preso il via la scorsa
primavera ed entra ora nella sua fase finale e decisiva, ad approfondire
le tematiche della ricerca e dell’innovazione, in modo che abbiano la
rilevanza che meritano nella riflessione sul futuro dell’Unione. Il
Manifesto - che è già riuscito ad aggregare un’ampia schiera di
sostenitori, ben al di là del gruppo dei promotori iniziali - è aperto
alla sottoscrizione pubblica sul sito researchforeurope.eu
<https://www.researchforeurope.eu/>: si può aderire sia come
organizzazione che a titolo individuale. APRE invita tutte e tutti a
sottoscrivere l’appello e a darne diffusione attraverso i propri canali,
così da contribuire ad ampliare al massimo il numero dei destinatari
dell’iniziativa, siano essi organizzazioni complesse, ricercatori,
innovatori o semplici cittadini.**
*Il punto sulla Conferenza sul futuro dell’Europa*– La Conferenza sul
futuro dell’Europa <https://futureu.europa.eu/>, il percorso lanciato
nei mesi scorsi con l’intento di offrire ai cittadini europei
un'occasione unica per ragionare sulle sfide e le priorità dell'Ue e
fornire così una spinta rinnovata al progetto unitario, sta proseguendo
il suo cammino. Nelle ultime due settimane - a causa degli sviluppi
della pandemia - hanno subito rallentamenti i lavori dei panel europei
dei cittadini <https://futureu.europa.eu/pages/panels>.Il panel 2
(Democrazia europea / Valori e diritti, Stato di diritto, Sicurezza) si
è riunito a Firenze l’11 e 12 dicembre, ma in modalità ibrida (qui
<https://prod-cofe-platform.s3.eu-central-1.amazonaws.com/gkyma7lfn624t283srl93ql2vwta?response-content-disposition=inline%3B%20filename%3D%22Panel%202%20recommendations%20FINAL_IT.pdf%22%3B%20filename%2A%3DUTF-8%27%27Panel%25202%2520recommendations%2520FINAL_IT.pdf&response-content-type=application%2Fpdf&X-Amz-Algorithm=AWS4-HMAC-SHA256&X-Amz-Credential=AKIA3LJJXGZPDFYVOW5V%2F20211221%2Feu-central-1%2Fs3%2Faws4_request&X-Amz-Date=20211221T160708Z&X-Amz-Expires=300&X-Amz-SignedHeaders=host&X-Amz-Signature=7803ea08a54d73f6da4086d174e833e3829890292153a2f4660ded48a25dde10>le
raccomandazioni finali). I lavori del panel 1 (Un'economia più forte,
giustizia sociale e occupazione/Istruzione, cultura, gioventù e
sport/Trasformazione digitale), che dovevano tenersi a Dublino, sono
stati invece rimandati a gennaio. Rimandata anche l’assemblea plenaria,
che avrebbe dovuto analizzare e discutere la scorsa settimana i
suggerimenti avanzati dai primi due panel. Il percorso della Conferenza
prevede infatti che ogni raccomandazione dei panel venga dibattuta e
votata dall’assemblea, e che in caso di approvazione venga inclusa nelle
proposte da sottoporre al Comitato esecutivo – organo ristretto composto
da 3 rappresentanti e 4 osservatori ciascuno per Parlamento europeo,
Consiglio e Commissione – per l’elaborazione della relazione conclusiva.
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*HORIZON EUROPE*
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*Il WP EIC 2022 rimandato a gennaio – *La pubblicazione del Programma di
lavoro dello European Innovation Council per il 2022, prevista
inizialmente per novembre, è stata rimandata al prossimo anno: il
ritardo pare dovuto per lo più a problematiche riscontrate nella fase di
implementazione dei progetti finanziati nelle prime tornate e ha causato
tra l’altro lo slittamento
<https://eic.ec.europa.eu/news/eic-accelerator-first-cut-date-2022-delayed-2021-12-15_en>del
primo cut-off 2022 dell’EIC Accelerator previsto per gennaio. Il testo
del WP è in queste settimane sottoposto alla consultazione interservizi
interna alla Commissione: dovrebbe essere adottato nella seconda metà di
gennaio e pubblicato tra fine mese e inizio febbraio. La Commissione ha
nel frattempo reso noti
<https://eic.ec.europa.eu/news/largest-ever-funding-round-european-innovation-council-accelerator-99-innovative-companies-set-2021-12-16_en>i
risultati del secondo cut-off 2021 dell’EIC Accelerator: 99 le aziende
<https://eic.ec.europa.eu/system/files/2021-12/EIC%20Accelerator-October%206%20Cut%20Off_0.pdf>selezionate,
di cui l’89% ha richiesto l’accesso alla forma di finanziamento ibrida
dell’EIC (/grant/più /equity/). Guida la classifica la Francia (16%
delle aziende selezionate sono francesi), seguono Germania e Israele
(parimerito con 12% delle aziende selezionate). Tre le aziende Italiane
premiate (3% del totale) due operano nell’ambito biomedico e una nel
settore dell’economia circolare.
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*Pubblicato **il WP /Missions /aggiornato//**– *È stato pubblicato la
settimana scorsa il Programma di lavoro rivisto
<https://ec.europa.eu/info/funding-tenders/opportunities/docs/2021-2027/horizon/wp-call/2021-2022/wp-12-missions_horizon-2021-2022_en.pdf>sulle
Missioni per il 2021-22 -aggiornamenti più limitati hanno riguardato la
gran parte dei Programmi di lavoro 2021-22 di Horizon Europe. I bandi di
nuova pubblicazione a sostegno delle cinque missioni (scadenza ad aprile
2022), che finanzieranno attività di ricerca e innovazione, mettono a
disposizione nel complesso 673 milioni di euro per il prossimo anno,
così distribuiti: 122 milioni per la missione “Adattamento al
cambiamento climatico”; 126 milioni di euro per “Cancro”; 114 milioni
per “Oceani, mari, acque costiere e interne sani”; 119 milioni per
“Città climaticamente neutre e intelligenti” e 67 milioni per “Cibo e
terreni sani”. Il 18 e 19 gennaio si svolgeranno gli info-day
<https://apre.it/evento/info-days-for-eu-missions/>europei dedicati ai
nuovi bandi. Il Programma di lavoro verrà ulteriormente aggiornato nella
primavera del prossimo anno (la scadenza orientativa degli ulteriori
bandi cadrà ad autunno 2022). APRE contribuisce a livello nazionale alla
fase di implementazione delle missioni con eventi dedicati: di recente
si sono tenuti l’evento
<https://www.youtube.com/watch?v=2jy8e1aPF7Y&t=1021s>dedicato alla
presentazione al piano di implementazione della missione “Cancro” e la
giornata informativa
<https://apre.it/evento/mission-cities-100-climate-neutral-cities-by-2030/>sulle
“Città climaticamente neutre e intelligenti”.
/- //Commission invites cities to express their interest to become part
of European Mission ”100 Climate-Neutral and Smart Cities by 2030”/
<https://ec.europa.eu/info/news/commission-invites-cities-express-their-interest-become-part-european-mission-100-climate-neutral-and-smart-cities-2030-2021-nov-25_en&pk_campaign=rtd_news>/_(scadenza:
31 gennaio) _/| Commissione europea
*Associazione con i paesi terzi: il punto a fine anno – *Proseguono i
colloqui formali tra la Commissione e i governi dei paesi terzi per la
definizione dell’accordo di associazione
<https://ec.europa.eu/info/news/informal-exploratory-talks-association-horizon-europe-2021-jan-28_en>a
Horizon Europe. A oggi, tra i 18 Paesi considerati sulla buona strada
per associarsi (qui la lista
<https://ec.europa.eu/info/funding-tenders/opportunities/docs/2021-2027/common/guidance/list-3rd-country-participation_horizon-euratom_en.pdf>),
hanno definito nei fatti lo status di associati: Norvegia, Islanda,
Ucraina, Moldavia, Turchia, Armenia, Israele, Georgia, Bosnia ed
Erzegovina, Kosovo, Montenegro, Macedonia del Nord e Serbia. Ad
eccezione del Kosovo, le nuove adesioni al Programma quadro riconfermano
le collaborazione avviate in Horizon 2020 – nel caso di Israele, la
partecipazione al precedente programma ha coinvolto il paese in oltre
due mila progetti, con una contribuzione netta da parte europea di circa
1,3 miliardi di euro (a fronte di 1 miliardo di euro investiti sul
fronte Israeliano). I colloqui si sono formalmente conclusi anche con
Albania, Tunisia e Isole Faroe – si attendono quindi annunci ufficiali
tra la fine del 2021 e l’inizio del prossimo anno. Dovremmo essere
all’ultimo giro anche con il Marocco (il quarto giro di colloqui si è
tenuto il 15 dicembre): se i negoziati finali andassero a buon fine, il
paese nordafricano diventerebbe associato per la prima volta al
Programma quadro.
*Il Regno Unito e gli altri*- L’associazione del Regno Unito – già
prevista dal protocollo stipulato nell’ambito dell’accordo complessivo
post-Brexit – è in attesa di formalizzazione ormai da mesi. Nel
frattempo, il governo britannico si è impegnato
<https://www.ukri.org/apply-for-funding/horizon-europe/>a finanziare le
organizzazioni UK presenti in proposte di successo nelle prime call di
Horizon Europe, nel caso il ritardo dovesse protrarsi nei prossimi mesi.
La Commissione ha inoltre avviato i primi colloqui informali con il
Canada, in estate, e con Singapore, Sud Corea, Australia, Nuova Zelanda
e Giappone, in autunno, con l’obiettivo innanzitutto di definire i
contorni dell’interesse di questi paesi verso il Programma quadro.**
*Model Grant Agreement**e Model Consortium Agreement aggiornati*- È
stata pubblicata in settimana la versione aggiornata del /Model Grant
Agreement/(v. 1.1 - 15 dicembre 2021)
<https://ec.europa.eu/info/funding-tenders/opportunities/docs/2021-2027/common/agr-contr/general-mga_horizon-euratom_en.pdf>che
si applicherà nei progetti Horizon Europe e Euratom che utilizzeranno
forme di costo miste. Questa nuova versione contiene revisioni che
riguardano: /indirect management/per le /Joint Undertakings/(v. annex 2
e annex 5); l’utilizzo del logo dell’ERC nelle attività di comunicazione
(v. annex 5); eventuali restrizioni relative all’utilizzo dei risultati
(v. annex 5). Sempre negli ultimi giorni è stato reso pubblico
<https://www.desca-agreement.eu/desca-model-consortium-agreement/>il
/Model Consortium Agreement/aggiornato alla luce del nuovo Programma,
elaborato da DESCA – la versione prodotta dal network a guida Fraunhofer
è stata di gran lunga la più utilizzata in Horizon 2020. Ricordiamo che
a inizio mese era stata pubblicata una seconda bozza dell’Annotated
Model Grant Agreement
<https://ec.europa.eu/info/funding-tenders/opportunities/docs/2021-2027/common/guidance/aga_en.pdf>–
il documento prevede nuove e ulteriori annotazioni relative agli
articoli 1-6, con riferimento anche ad altri programmi (non solo
Horizon).La versione completa dell’AMGA dovrebbe essere pubblicata nei
primi mesi del 2022.
- /Horizon Europe: bigger and more complex than ever – in some cases
<https://sciencebusiness.net/news/horizon-europe-bigger-and-more-complex-ever-some-cases>///|
Science Business
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*OLTRE HORIZON*
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*Connecting Europe Facility Digital: pubblicato il Programma di Lavoro
2021-23**–***È stato pubblicato
<https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/en/IP_21_6830>il
primo Programma di lavoro 2021-23 di Connecting Europe Facility Digital,
il pilastro del CEF dedicato a sostenere attività nell’ambito della
connettività digitale.I primi bandi verranno pubblicati a inizio
gennaio, seguiranno delle giornate informative sul programma (date
ancora da confermare). Gli investimenti del primo triennio del CEF
Digital (1 miliardo di euro circa) finanzieranno lo sviluppo di nuove
reti e il miglioramento quelle esistenti, contribuendo alla
trasformazione digitale del continente e in particolare all’obiettivo di
garantire l’accesso alla connessione gigabit a tutte le case europee
(oggi la copertura è al 60%) e la copertura 5G in tutte le aree popolate
entro il 2030. Gli obiettivi sono ambiziosi ma le risorse potrebbero non
bastare, come sottolinea
<https://www.ft.com/content/1787a81d-69de-468b-81cd-3849bb5ac9a9>toa più
riprese da esperti e attori industriali del settore.
*PNRR: primo bando del MUR per i 5 Centri nazionali*- È stato pubblicato
<https://www.mur.gov.it/it/news/lunedi-20122021/ricerca-pnrr-pubblicato-il-bando-i-5-centri-nazionali>sul
sito del ministero dell’università e della ricerca il primo bando
previsto per le misure di ricerca in filiera del Piano nazionale di
ripresa e resilienza. Il bando riguarda investimenti per 1,6 miliardi di
euro e finanzierà cinque Centri nazionali («campioni nazionali di
ricerca e sviluppo») dedicati alla ricerca di frontiera relativa ad
ambiti tecnologici intorno alle seguenti tematiche: simulazioni, calcolo
e analisi dei dati ad alte prestazioni; tecnologie dell’agricoltura
(Agritech); sviluppo di terapia genica e farmaci con tecnologia a RNA;
mobilità sostenibile; bio-diversità. Per i centri si prevede un
finanziamento tra 200 e 400 milioni di euro ciascuno. Il bando aprirà il
prossimo 17 gennaio, con scadenza fissata al 15 febbraio.
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*ALZANDO LO SGUARDO*
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*Inizia il 2022, tocca alla Francia **– *Si avvicina il turno della
Francia alla presidenza del Consiglio dell’Ue (gennaio-giugno 2022):
completeranno il trio di presidenza la Repubblica Ceca (giugno- dicembre
2022) e la Svezia (gennaio-giugno 2023). La recente conferenza stampa
<https://presidence-francaise.consilium.europa.eu/en/news/french-president-emmanuel-macron-press-conference-speech/>tenuta
dal Presidente Macron offre un’anteprima delle priorità della presidenza
francese. R&I non figurano nella lista, ma risultano fondamentali per il
raggiungimento di numerose priorità, e in particolare per dare senso al
concetto di autonomia strategica, provando a sostenere l’indipendenza
del continente da sistemi industriali di paesi terzi, e.g. in materia di
semiconduttori, batterie e idrogeno, tecnologie militari. Altrettanto
rilevante il programma sul digitale, sia sul piano legislativo (a
gennaio si tornerà a discutere del /Digital Services Act/e del /Digital
Markets Act/) che su quello degli investimenti (replicando il successo
del fondo TIBI
<https://www.tresor.economie.gouv.fr/banque-assurance-finance/financing-the-fourth-industrial-revolution>).
Sarà ricco il programma di eventi - componente fondamentale delle
presidenze del Consiglio: tra le altre cose, la Francia ha in programma
di riunire a giugno le 41 università dell’Alleanza europea
<https://education.ec.europa.eu/european-universities-initiative>per
discutere del rafforzamento il ruolo dell’accademia in Europa. Numerose
saranno le iniziative in materia di ricerca e innovazione, che vedranno
tra i protagonisti principali il CNRS (qui un articolo pubblicato
<https://www.cnrs.fr/fr/cnrsinfo/la-recherche-lavenir-de-leurope>sul
sito del centro di ricerca per introdurre la presidenza francese).
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*La strategia “Global Gateway”: uno strumento politico di cooperazione
internazionale **– *A inizio dicembre la Commissione ha lanciato "Global
Gateway", una nuova strategia «per promuovere una connettività
intelligente, pulita e sicura in materia digitale, di energia e di
trasporti e rafforzare i sistemi sanitari, dell'istruzione e della
ricerca in tutto il mondo». La strategiaprevede un approccio basato su
sei principi
<https://ec.europa.eu/info/strategy/priorities-2019-2024/stronger-europe-world/global-gateway_en>e
miraa mobilitare fino a 300 miliardi di euro di investimenti tra il 2021
e il 2027, facendo ovviamente affidamento sui programmi del Quadro
finanziario settennale in corso, incluso Horizon Europe.L’obiettivo
implicito dell’esecutivo europeo è offrire una cornice politica per
entrare in competizione con i massici flussi di investimento esteri in
materia di connettività e le relative strategie (gli investimenti
previsti dalla Nuova Via della Seta cinese sono stimati in almeno 2000
miliardi di dollari
<https://www.ispionline.it/it/pubblicazione/una-belt-and-road-salsa-europea-32513>).L’attuazione
della strategia si baserà sull’approccio /Team Europe
<https://ec.europa.eu/international-partnerships/topics/eu-global-response-covid-19_en>/–
lanciato dalla Presidente von der Leyen ad aprile 2020 e già
sperimentato nelle molteplici azioni di contrasto alla crisi pandemica.
I progetti “Global Gateway” continueranno ad essere selezionati in linea
con le regole e i meccanismi di governance dei rispettivi programmi,
mentre sarà istituito un "Global Gateway Board" incaricato di fornire
orientamenti strategici. La recente decisione
<https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/en/IP_21_6835>di
aprire un hub per lo sviluppo digitale in America latina rappresenta un
esempio dell’attuazione della strategia.
*Verso lo Strategic Compass: R&S nel settore della difesa – “*Aumentare
la spesa nazionale in R&S nel settore difesa”: è questo il messaggio
lanciato
<https://www.politico.eu/article/josep-borrell-eu-military-innovation/>dall’Alto
Rappresentate Joseph Borrell alla Conferenza annuale dell'Agenzia
europea per la difesa. I dati parlano chiaro: a livello europeo, il
livello di spesa dedicata complessivamente alla difesa è ancora lontano
dall’obiettivo del 2% fissato in ambito NATO, e nello specifico la spesa
in R&S è ben sette volte inferiore agli investimenti americani. Il
messaggio di Borrell s’inserisce nel processo di elaborazione dello
/Strategic compass/
<https://www.europarl.europa.eu/EPRS/graphs/EPRS_Strategic_Compass_final.pdf>,
il documento con cui l’Unione intende definire una visione comune in
materia di difesa e sicurezza e che dovrebbe essere adottato nella prima
metà del 2022. La Presidenza francese ha già annunciato l’intenzione di
organizzare una conferenza sulle tecnologie militari e la sicurezza
informatica prima del summit NATO di giugno, con l’obiettivo di porre le
basi per rafforzare l’industria europea nel settore difesa. Il tema è
indubbiamente delicato, specialmente se si considerano le potenziali
derive
<https://www.theguardian.com/global-development/2021/dec/06/fortress-europe-the-millions-spent-on-military-grade-tech-to-deter-refugees>a
cui si va incontro investendo nelle tecnologie militari (l’America cerca
di controbilanciare così
<https://sciencebusiness.net/news/us-push-democracy-affirming-technology-prizes-and-research-projects>).
- /EU defence projects Balancing Member States, money and management
<https://www.ceps.eu/ceps-publications/eu-defence-projects/?mc_cid=94d0eb6fad&mc_eid=cb916db7ba>/|
CEPS
*Il 2022 sarà l’Anno Europeo dei Giovani **–***Parlamento europeo e
Consiglio hanno raggiunto l’accordo
<https://www.consilium.europa.eu/en/press/press-releases/2021/12/06/eu-to-designate-2022-as-the-european-year-of-youth/>politico
per istituire l’Anno Europeo dei Giovani, l’iniziativa lanciata dalla
Presidente von der Leyen in occasione dello Stato dell’Unione 2021.
L’Anno Europeo dei Giovani intende rilanciare una prospettiva positiva
per le nuove generazioni, promuovendo opportunità di lavoro, istruzione
e formazione disponibili a livello europeo, in linea con le principali
priorità politiche dell’Unione, dalle transizioni verde e digitale al
Piano di ripresa Next Generation EU. Propone inoltre di rafforzare la
partecipazione e lo spirito europeo, dando risalto alla prospettiva dei
giovani nel processo di definizione delle politiche. Le attività saranno
finanziate con 8 milioni di euro provenienti in gran parte dal programma
Erasmus+. Le prime attività verranno lanciate a gennaio sotto la
Presidenza francese. Il programma ufficiale sarà pubblicato sul Portale
Europeo dei Giovani <https://europa.eu/youth/home_en>.
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*DAL GIURI*
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Il GIURI ha ripreso gli incontri con i Rappresentanti nazionali nel
Comitato di Programma di Horizon Europe, soprattutto in vista della
preparazione dei Programmi di lavoro 2023-24: si sono tenuti nelle
settimane scorse gli appuntamenti con le delegazioni italiane dei
Cluster 5 e 6. Si è svolto inoltre l’incontro con Raffaele Liberali,
consigliere per gli affari europei della Ministro Maria Cristina Messa e
rappresentante nazionale alla configurazione strategia del Comitato di
programma di Horizon.
Il gruppo di lavoro dedicato ai partenariati istituzionalizzati ha
ripreso lo svolgimento delle riunioni con alcune tra le /Joint
Undertakings/di maggiore interesse per il GIURI e tenuto un momento di
confronto con rappresentanti della DG RTD in seguito all’approvazione
del Single Basic Act sui partenariati istituzionalizzati. I gruppi di
lavoro attivi sono cinque: oltre a quello relativo ai partenariati
istituzionalizzati, ve ne sono altri quattro dedicati rispettivamente
alle politiche del digitale e al programma Digital Europe, alle sinergie
e agli strumenti finanziari per R&I, all’istruzione superiore.
/Il GIURI è – dal 2011 – la rete informale che riunisce gli uffici di
collegamento e rappresentanza degli stakeholder italiani R&I a
Bruxelles. APRE è stata confermata nel ruolo di coordinatore del network
per l’anno 2021-2022. Per maggiori informazioni, potete scrivere
all’indirizzo //bruxelles at apre.it/ <mailto:bruxelles at apre.it>/o visitare
la //pagina del GIURI su LinkedIn/
<https://www.linkedin.com/company/giuriit/?originalSubdomain=be>/./**
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*ACCADE A GENNAIO*
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6 gennaio | Commissione ITRE del Parlamento europeo
<https://www.europarl.europa.eu/committees/it/itre/home/highlights>
13 gennaio | Une industrie plus forte pour une Europe plus autonome
<https://presidence-francaise.consilium.europa.eu/en/events/stronger-industry-for-a-more-independent-europe/?__cf_chl_jschl_tk__=u_Ip2apiZAQMcG808bmZWCdJi81bxRW729wVPi14.4M-1640176541-0-gaNycGzNC-U>-
Presidenza francese del Consiglio Ue
17-20 gennaio | Sessione plenaria del Parlamento Europeo
21-22 gennaio | Assemblea plenaria della Conferenza sul futuro dell’Europa
18-19 gennaio | Info-day sulle Missioni di Horizon Europe
<https://ec.europa.eu/info/research-and-innovation/events/upcoming-events/horizon-europe-info-days/eu-missions_en>
24-25 gennaio | Riunione informale dei ministri per università, ricerca
e innovazione
<https://presidence-francaise.consilium.europa.eu/en/events/informal-meeting-of-ministers-for-higher-education-research-and-innovation/>
26 gennaio | Forum « Les universités pour le futur de l’Europe »
<https://presidence-francaise.consilium.europa.eu/fr/evenements/forum-les-universites-pour-le-futur-de-l-europe/>–
Presidenza francese del Consiglio Ue
26-27 gennaio | Commissione ITRE del Parlamento europeo
<https://www.europarl.europa.eu/committees/it/itre/home/highlights>
27 gennaio | The European Strategy for Universities and system-level
reforms: Quo vadis?
<https://eua.eu/events/216-the-european-strategy-for-universities-and-system-level-reforms-quo-vadis.html>–
European University Association
*
Il Team APRE di Bruxelles*
*A cura di Mattia Ceracchi, Irene Creta e Nicola Soloperto*/ /
/Vuoi più informazioni sugli argomenti trattati in questo numero? Hai
qualcosa d’interessante da segnalarci? Hai suggerimenti su come
migliorare APREbrussels?/
Scrivici: *bruxelles at apre.it*
<mailto:bruxelles at apre.it>APREbrussels è il canale d’informazione
dedicato ai Soci APRE che arriva direttamente da Bruxelles. Il programma
quadro, il mondo europeo della R&I e non solo raccontati dalla capitale
dell’Unione.
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