APREbrussels | Paquet saluta, EIC, bilancio 2023, Regno Unito
Henningsen Susanne
hennings at ictp.it
Tue Jul 26 16:01:10 CEST 2022
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*N.15 | 26 luglio 2022*
*In questo numero di APREbrussels: il bilancio dei quattro anni di
Jean-Eric Paquet alla guida di DG R&I; il Parlamento prova ad affondare
il colpo sullo European Innovation Council; la posizione del Consiglio
sul bilancio 2023; Il piano b del Regno Unito: alternativa
all’associazione a Horizon Europe?; l’accordo sulla riforma del sistema
di valutazione della ricerca; via libera della Commissione all’IPCEI
sull’idrogeno.*
/Il team di Bruxelles di APRE vi augura buone vacanze e una serena
estate. Il prossimo numero di APREbrussels arriverà martedì 30 agosto. A
presto!/
*HORIZON EUROPE*
*Paquet in uscita da DG R&I: i successi e il lavoro incompiuto *– La
preparazione e il lancio di Horizon Europe, i successi raggiunti nei
quattro anni di mandato, le difficoltà nel periodo di crisi pandemica,
le cose ancora da fare: c’è questo e molto altro nell’intervista
concessa a Science|Business
<https://dmxlabsrl.musvc2.net/e/t?q=5%3d4ZHU0b%26x%3dS%26q%3dZF%26G%3d5YJW%26x%3dC6LsN_4sVu_E3_uver_5A_4sVu_D8v8u7q8q4xNuFhN5.FhO_4sVu_D8q09K_uver_5AqM-u057dMo0-fCu7i-Mq8o3d6m0oLv-N75f05KhN-mFg-6oCqJ9Dh9s7v-Pz8lIuKk0p-4xNuFhN5-0h-71Ov-J7L%26g%3dH7Ky8D.FhO%26uK%3d5dFa&mupckp=mupAtu4m8OiX0wt>
da Jean-Eric Paquet, Direttore generale uscente della DG R&I, che si
appresta a diventare a settembre il nuovo ambasciatore dell’Ue in
Giappone. Paquet riconosce che lo slogan “evoluzione, non rivoluzione”
con cui la Commissione aveva presentato Horizon Europe quattro anni fa è
ormai superato: le novità e i cambiamenti introdotti dal nono Programma
quadro rispetto al predecessore Horizon 2020 sono maggiori di quelli
annunciati e preventivati. Tra i successi rivendicati, Paquet sottolinea
l’introduzione della nuova governance del Programma, caratterizzata ora
dal coinvolgimento attivo di più direzioni generali e quindi da una
responsabilità condivisa sotto la guida di DG R&I nella definizione
(/co-creation/ / /co-design/) delle priorità di ricerca e innovazione.
Il Direttore uscente ribadisce inoltre la necessità di un impegno
politico maggiore da parte degli Stati membri nello sviluppo e
nell’attuazione dello Spazio europeo della ricerca, e si mostra scettico
sulle proposte degli eurodeputati riguardo l’implementazione dell’EIC
(ci arriviamo), pur riconoscendo le difficoltà operative incontrate
negli scorsi mesi e ribadendo la disponibilità della Commissione a un
confronto costante con il Parlamento sul tema.
/Le politiche di ricerca e innovazione viste (e fatte) dal Parlamento
europeo: Horizon Europe, Next Generation EU e il PNRR, i nuovi orizzonti
tecnologici, l'autonomia strategia europea, la scienza da comunicare e
tanto altro nell'APREtalk
<https://dmxlabsrl.musvc2.net/e/t?q=A%3d7WGaCY%26w%3dY%26t%3dWE%26M%3d8VIc%261%3d05RvK_3yYr_D9_xsdx_88_3yYr_CD3O8.WuM5Sh7.nMs_Jb1V_TqUgLnF_xsdx_987_PWua_ajXbTA8rtO9Wf_xsdx9g3l_8Xl0_i0lLt7w_PWua_ajcazK-crCtRt9VJzKuRtMt7cGi73Agg6PuHp9%26j%3dE6Q25C.LkL%26tQ%3d8aEg&mupckp=mupAtu4m8OiX0wt>
tra il direttore Marco Falzetti e l'eurodeputata Patrizia Toia /
*Bilancio 2023: la posizione del Consiglio* – Prosegue la negoziazione
relativa al bilancio dell’Unione per il 2023 e avanza così la
tradizionale procedura di approvazione del bilancio annuale da definirsi
nell’ambito dei limiti di spesa fissati dal Quadro finanziario
pluriennale. La proposta presentata lo scorso mese dalla Commissione è
passata nelle mani del Consiglio e si prepara ora ad approdare al
Parlamento europeo. Il Consiglio propone
<https://dmxlabsrl.musvc2.net/e/t?q=3%3d6YPSBa%266%3dQ%26s%3dYN%26E%3d7XRU%26z%3dBDJuM_BqXt_M1_wump_70_BqXt_L62QG.3tHC9qCEC.jOBEu5.yK_wump_70yD_wump_700HjMC_HVwj_RkJB5xM-B5q9uIjM_BqXt_L67dLR_wump_70TW_wump_70KS_wump_70yK-gOx7jN-zEw-VTR8-79Ks73B-fAB5jM-3Jx-J9InN3Es_LksU_Vz%261f5u4%3drOCLhV.85y%26CC%3dRDXS&mupckp=mupAtu4m8OiX0wt>
per il 2023 una dotazione complessiva di 183,4 miliardi di euro, una
posizione al ribasso – come da tradizione – rispetto ai 185,6 miliardi
di euro inizialmente fissati dalla Commissione. Gli Stati membri hanno
stavolta giustificato la solita tendenza ribassista considerata la
prudenza necessaria da mantenere nel quadro di volatilità del contesto
in cui opera l'Ue. Parte del ridimensionamento proposto dal Consiglio
riguarda la fetta assegnata a ricerca e innovazione, con 663 milioni di
euro di tagli a Horizon Europe suggeriti rispetto alla proposta
dell’esecutivo europeo.
*I dettagli del ridimensionamento proposto dal Consiglio* – Partendo dal
primo pilastro, i ministri delle finanze Ue propongono di ridurre
<https://dmxlabsrl.musvc2.net/e/t?q=7%3d9VJWEX%26z%3dU%26v%3dVH%26I%3d0ULY%263%3d98NxJ_6uaq_G5_zrgt_07_6uaq_F014w9v4s63JwHmJ7.HmK_6uaq_F0v6AM_zrgt_0745zCw5u62N-kF9Hk0z-Fw45i2oy-BwI2M-wMsL-0aFW-pF6C8F2-635u92%265%3d1O1MqV.v68%26C1%3dSMXG&mupckp=mupAtu4m8OiX0wt>
la dotazione dell’ERC per i 2023 di 122 milioni di euro: a ciò si
aggiunge un taglio di 33 milioni di euro per le azioni Marie
Skłodowska-Curie (MSCA) e di 27 milioni di euro per le infrastrutture di
ricerca. Sul fronte delle sfide globali (secondo pilastro), il
principale ridimensionamento proposto dal Consiglio riguarda la nuova
Chips Joint Undertaking – il partenariato Horizon Europe previsto dalla
legge europea sui semiconduttori
<https://dmxlabsrl.musvc2.net/e/t?q=8%3dIaRXOc%268%3dV%266%3daP%26J%3dJZTZ%26C%3dDFO8O_Dvkv_O6_0wou_JB_Dvkv_NAw9.1P0KB6.wQ_Dvkv_NA1J2J_0wou_JBEO07F0yU_Dvkv_NA8N5J0EFDwO-Ne6s7wIe-NeJZ_Dvkv_NAwQDJ8A-2DB-05B1PwG-sC1_Miyl_WxAGM7L166-94D8O-w8B_EF%269%3d5QEQuX.00B%26EE%3dWQZU&mupckp=mupAtu4m8OiX0wt>
(Chips Act) e che dovrebbe essere istituito entro l’anno (i negoziati
entreranno nel vivo in autunno). Nonostante la centralità dei
semiconduttori nella politica industriale europea, la posizione del
Consiglio prevede un taglio di 338 milioni rispetto alle risorse
inizialmente proposte dalla Commissione a supporto della JU. Gli Stati
membri propongono infine di ridurre di 120 milioni di euro il contributo
dell’Ue al progetto ITER, l’iniziativa di ricerca internazionale per lo
sviluppo del primo reattore a fusione nucleare.
*I primi orientamenti del Parlamento europeo *– Il dossier sul bilancio
2023 passa ora nelle mani del Parlamento europeo
<https://dmxlabsrl.musvc2.net/e/t?q=5%3dDYTUJa%260%3dS%261%3dYR%26G%3dEXVW%268%3dBHL3M_Fsft_Q3_5uqr_E0_Fsft_P8297D.691M59.3M5ID35F.3M5ID3.rO_Fsft_P8297D_5uqr_E0DG3ODK_5uqr_E04ApB3H5I17qOF7.qI_Fsft_Q8y5B9_5uqr_F83F_5uqr_EZF7s9F7173_Jdwn_UqVXTE_Louc_V4bEUP(dhh)%262%3dE8MJ5E.H3L%263n5yvM%3dPaGc&mupckp=mupAtu4m8OiX0wt>,
che dovrà elaborare la propria posizione negoziale tenendo conto sia
della proposta iniziale della Commissione sia del pronunciamento del
Consiglio: la Commissione Bilancio del Parlamento adotterà la propria
relazione tra settembre e ottobre
<https://dmxlabsrl.musvc2.net/e/t?q=9%3d8c0YDe%26p%3dW%26u%3dc8%26K%3d9bBa%262%3dFxPwQ_vwZx_77_yyWv_9D_vwZx_6B4U1.A2PsLhPp.A2PsLh.Cy_NX1T_XmAsItGxPlCw_NX1T_XmCr_NX1T_Xm0y07h9en_PUyW_Zj82BkA19vU-wPs9lByNlQ_vwZx_6B9h6Y-wPs9lByNl%26B%3dqQzTgX.uCx%26Ez%3dZCZF&mupckp=mupAtu4m8OiX0wt>
(tenendo conto dei pareri in arrivo dalle commissioni parlamentari
tematiche), e subito a seguire si terrà il voto in seduta plenaria:
prenderanno a quel punto il via le trattative tra Consiglio e Parlamento
per arrivare all’accordo entro l’anno. Si prevede un confronto acceso (e
rituale), come preannunciato dal parere approvato in Commissione ITRE e
fortemente promosso dall’europarlamentare tedesco Christian Ehler. La
Commissione Industria, Ricerca, Energia si oppone al taglio proposto dal
Consiglio, sostenendo che l’attuale contesto di instabilità richiede
maggiori investimenti in ricerca e innovazione, specialmente nel settore
energetico e del digitale. Gli europarlamentari vorrebbero inoltre che
le risorse disimpegnate da Horizon 2020 venissero reinvestite nel
bilancio 2023 di Horizon Europe, allocando 65 milioni di euro
addizionali a favore dell’ERC, 27 milioni di euro per le MSCA, 12 per
l’EIT e 41 a favore dell’EIC
*Il Parlamento prova ad affondare il colpo sullo European Innovation
Council* – Nel frattempo, il Parlamento europeo prosegue la sua attività
di analisi e controllo dell’implementazione dello European Innovation
Council: nell’ultima seduta della Commissione ITRE Ehler ha presentato
una la bozza di relazione
<https://dmxlabsrl.musvc2.net/e/t?q=4%3d2XBT8Z%26r%3dR%26o%3dX0%26F%3d3WDV%26v%3dAzKqL_xrTs_92_stYq_39_xrTs_87xP3.6vKuGbKr.6vKuGb.81_IRvV_Sg7u4fH_xrTs_87eHiLn8tK_stYq_39Ou2b4gSh-Vs-8V0U6b_Ko.q7l%265%3dnNyMdU.t6u%26By%3dS0WE&mupckp=mupAtu4m8OiX0wt>,
che si concentra largamente sulla gestione dell’EIC Fund – l’organismo
istituito in Horizon Europe con il compito di assegnare finanziamenti in
equity – proponendo
<https://dmxlabsrl.musvc2.net/e/t?q=0%3dKZKZQb%261%3dX%268%3dZI%26L%3dLYMb%26E%3dC9Q0N_7xmu_H8_Bvhw_LA_7xmu_GCB08BuMrE0M4CyN8F9IpI80BP.wJ2_Okxe_YzM7-KyR8-BEM4My-QxBGN-4C-yP7L00-GgLW-L-9BP8PyG8-F8AxD2OxK1-D8-PDMpK1GxK1-OwB-yP7L00pK-3I3LF69F9I-rLEIrF6_Mfzj_Wu%26A%3d7P8SwW.3BD%26D88u6p%3dYSYN&mupckp=mupAtu4m8OiX0wt>
in ultima istanza di affidare l’attuazione dell’EIC Accelerator ad
un’agenzia autonoma - svincolata dalle barriere amministrative e con un
chiaro mandato politico – istituita sulla base dell’articolo 187 del
Tfue (lo stesso articolo che fornisce base legale alla costituzione
delle Joint Undertaking). La relazione, una volta elaborata nella sua
versione definitiva, verrà sottoposta al voto della Commissione ITRE e
infine presentata alla sessione plenaria dell’Eurocamera per
l’approvazione. Nella stessa seduta la Commissione ITRE ha anche
ospitato l’audizione di Anna Panagopoulou, direttrice alla DG R&I, che
ha confermato
<https://dmxlabsrl.musvc2.net/e/t?q=8%3dAX0XGZ%26p%3dV%26x%3dX8%26J%3dBWBZ%265%3dAxOzL_vvcs_76_2tWu_B9_vvcs_6A36m0x6i75LmIoLw.IoM_vvcs_6Ax81N_2tWu_B9q0zL-h0mK3-6lLyMn-6l6x6k4e0iN-oNvJz8eI-sGrJ64xDyG-gJ5GgDv%267%3dqP3OgW.x8x%26D3%3dUCYI&mupckp=mupAtu4m8OiX0wt>
l’intenzione della Commissione di delegare temporaneamente le singole
decisioni di investimento al Collegio dei commissari, in attesa della
soluzione definitiva sulla gestione dell’EIC Fund. L’orientamento
dell’esecutivo europeo ha confermato i timori del Parlamento e
rafforzato il fronte di eurodeputati favorevole ad un intervento diretto
<https://dmxlabsrl.musvc2.net/e/t?q=3%3dBXRSHZ%268%3dQ%26y%3dXP%26E%3dCWTU%266%3dAFJ1L_Dqds_O1_3top_C9_Dqds_N64655y6126L5DpLE.DpM_Dqds_N6y8II_3top_C9951L-HE58-I95A4Ew75Dr-1l4w8GXBT9-66Gz9y0-1K3HB5lG-5DyHH15BAD-l6y5w8D15HD-RKUO%264%3dxNELnU.055%26BE%3dRJWU&mupckp=mupAtu4m8OiX0wt>.
In particolare, nel parere sul budget 2023 adottato dalla Commissione
ITRE, si è deciso di includere una clausola
<https://dmxlabsrl.musvc2.net/e/t?q=9%3dDb6YJd%26l%3dW%261%3db4%26K%3dEa8a%268%3dEtP3P_rwfw_37_5xSv_EC_rwfw_2B0Tw.A8OoLnOl.A8OoLn.Bu_NdzP_XsJeA7Ao96_OQyc_YfXMX4_XMX9_NdzP_XsMlI5Bp_NdzP_XsjOsZpTzRlS_NdzP_XspTxR_OQyc_Yfji_OQyc_YfXMY2_NdzP_Xsg7-WF_OQyc_YfgQvPzRk_BQqDePnOy_7zB7n8an0zBnP6_lN.LqC%26d%3dI8Pv9E.KeP%26vP%3d2eGf&mupckp=mupAtu4m8OiX0wt>
per congelare il 70% dei finanziamenti destinati alla componente
Accelerator dell’EIC - 811 milioni di euro – fino a quando le
problematiche sulla gestione dell’EIC Fund non verranno risolte.
*Il grosso studio di analisi dell’ERC sui progetti Horizon 2020 (e il
programma di lavoro per il 2023)* – L’European Research Council ha
recentemente pubblicato
<https://dmxlabsrl.musvc2.net/e/t?q=4%3d0cATFe%26q%3dR%26w%3dc9%26F%3dAbCV%264%3dFyKyQ_wrbx_82_1yXq_AD_wrbx_77nPh.64PtGj.Cz_IZ1U_SoLjN2_PVtY_ZkDjNu0wE-JsL-DwFwRn61-PjJn9w42j9fq%26B%3drL2ThS.wCy%2602%3dZDUH&mupckp=mupAtu4m8OiX0wt>
un’analisi di tutti i progetti ERC finanziati nell’ambito del programma
Horizon 2020. Tra il 2014 e il 2020 – si legge nel report – l’ERC ha
finanziato 6707 progetti, per un totale di 13,3 miliardi di euro. In
termini geografici, Regno Unito, Germania e Francia risultano i paesi
con la percentuale più elevata di progetti ospitati: i tre paesi hanno
vinto rispettivamente il 18%, il 17% e l’11% del totale dei progetti
ERC. L’Italia si posiziona sesta, dietro Olanda e Spagna, con il 5% dei
progetti ERC ospitati da istituzioni italiane. Lo studio propone inoltre
una panoramica delle discipline e dei temi di ricerca più ricorrenti nei
progetti ERC, suddivisi per area di ricerca. Nel campo delle scienze
della vita, ad esempio, il 20% dei progetti finanziati rientra nel
settore della biologia cellulare. Interessante anche l’analisi del
contributo dei progetti ERC alle priorità politiche della Commissione:
si stima che il 34% del totale dei progetti ERC potrebbe contribuire
alle politiche nel settore salute, mentre il 14% potrebbe avere ricadute
a supporto del Green Deal. Un progetto ogni 10 potrebbe invece
contribuire agli obiettivi nel settore del digitale. Parallelamente alla
pubblicazione del report, l’ERC ha presentato
<https://dmxlabsrl.musvc2.net/e/t?q=A%3dAWOaGY%265%3dY%26x%3dWM%26M%3dBVQc%265%3d0CRzK_Aycr_L9_2slx_B8_Aycr_KDoJv.C5J8Nk.7D_Paui_ZpFxU3_Jj1Z_TyC25-9JkFB-ZJTL%26B%3dwMBTmT.7C4%269k3tAB%3dZIVR&mupckp=mupAtu4m8OiX0wt>
il programma di lavoro annuale per il 2023 insieme alle scadenze per i
differenti bandi.
/MSCA4Ukraine: EU fellowship programme for Ukrainian researchers to be
launched in September/
<https://dmxlabsrl.musvc2.net/e/t?q=9%3dDZKYJb%261%3dW%261%3dZI%26K%3dEYMa%268%3dC9P3N_7wfu_H7_5vhv_EA_7wfu_GBrPp.A8_Mfyc_WuJrR8_Ndxe_XsdFb_5vhv_F62Op6IQxMpE10-tQ-s01H2R8D7n6pvK-5N2B77zHt-B2M-0G56xJv63-NrNt758wA5N-9K-o0-178IrDr9-xJ-605PrHqA5.C9Iy%269%3d2Q6QrX.109%26E6%3dWNZL&mupckp=mupAtu4m8OiX0wt>
| European University Association
*Il governo britannico presenta il “piano B”: un’alternativa
all’associazione a Horizon Europe?* – A seguito della caduta del governo
di Boris Johnson e delle dimissioni di George Freeman
<https://dmxlabsrl.musvc2.net/e/t?q=6%3d3WSV9Y%269%3dT%26p%3dWQ%26H%3d4VUX%26w%3d0GMrK_EtUr_P4_tsps_48_EtUr_O9u568p525wK6GgKF.GgL_EtUr_O9p7JL_tsps_48HD-rGFBvABG-jGEB2GA-8w4c3xJBIg-36K-iGI8tF08pL-6FrDB7gK-xGf-KzBgFz8-oAABuL2K-t7FBiFF%267%3doMFOeT.A8v%26AF%3dUAVV&mupckp=mupAtu4m8OiX0wt>
- il ministro per la R&I principale promotore delle misure a sostegno
dei ricercatori britannici coinvolti nei progetti europei – si
indeboliscono ulteriormente le prospettive di associazione del Regno
Unito a Horizon Europe. Il governo di Londra sembra confermare anzi un
orientamento opposto svelando
<https://dmxlabsrl.musvc2.net/e/t?q=0%3d5UMZAW%263%3dX%26r%3dUK%26L%3d6TOb%26y%3d8AQtI_9xWp_J8_vqjw_66_9xWp_ICw3zBr3v9yIzKiI0.KiJ_9xWp_ICr5DP_vqjw_66BH-tKsImIyBw-4vQe93P-t8e1rBrK-f-13QiH58x9CB-lE9F4E5-ByH6Mi%264%3d4RwLtY.r5A%26Fw%3dRPaC&mupckp=mupAtu4m8OiX0wt>
i dettagli del “piano B”, un misto di accorgimenti finanziari di
supporto alla partecipazione europea e di strumenti nazionali pensati ex
novo. Pur confermando ufficialmente, sia l’Unione che il Regno Unito,
l’obiettivo di massima dell’associazione, è chiaro da entrambe le parti
che le dispute sul protocollo dell’Irlanda del Nord difficilmente
verranno risolte nel breve termine e che ciò – questa la riflessione di
Londra -– continuerà a tenere nel limbo centinaia di ricercatori
<https://dmxlabsrl.musvc2.net/e/t?q=8%3dDc0XJe%26p%3dV%261%3dc8%26J%3dEbBZ%268%3dFxO3Q_vvfx_76_5yWu_ED_vvfx_6A0U1.8uCqD6RvT0MvGq.AsH_5yWu_EDr00Q_vvfx_6A8I-v06CeMpFiM6-JsNv6n9eLk-J8R-eN-uMvDCMr-08PsKr-Sr8rPx6vLxT-qPeB6-Mr_Md1T_WsbDVHeCY.nPxDpJi%269%3dzSwQpZ.r07%26Gw%3dWLbC&mupckp=mupAtu4m8OiX0wt>
britannici formalmente coinvolti nei progetti Horizon in assenza di
adeguate contromisure nazionali.
*I dettagli del “piano B” *– Stando alle informazioni preliminari
pubblicate
<https://dmxlabsrl.musvc2.net/e/t?q=6%3dCbPVId%266%3dT%26z%3dbN%26H%3dDaRX%267%3dEDM2P_Btew_M4_4xms_DC_Btew_L99TG.01S.ED_4xms_DC1H8BBGyB8M_4xms_DC0NnI36mQ3HzP_Btew_L95R0I1ODBzD-ED-4A-uGp-09Ex8vH48DB8B-B85BuKoE-v8AL87-qRBH2BuG-2O90487FqP_Btew_L95R0I1ODBzD-ED-4A-uGp-09Ex8vH44m8u8DB8B-B85BuKoE-v8AL87-qRBH2BuG-2O90487FqP%26x%3dF7PF6D.KyM%26uP%3dLbFf&mupckp=mupAtu4m8OiX0wt>
dal governo britannico, il piano del Regno Unito si divide in due parti.
La prima sezione include le misure di transizione pensate per
traghettare il sistema di R&I nel breve-medio termine. Tra le misure
proposte, l’impegno da parte del governo di finanziare la partecipazione
britannica in tutti i consorzi di Horizon Europe formalizzati prima del
31 marzo 2025. Questa misura – che si pone in continuità con
l’orientamento tenuto in questi anni da Londra - consentirebbe alle
organizzazioni del Regno Unito di partecipare al Programma come enti
stabiliti in Paesi terzi, senza ovviamente la possibilità di coordinare
i progetti e accedere ai finanziamenti Ue. La seconda sezione prevede
invece delle misure nazionali pensate per attenuare le conseguenze di
una mancata associazione nel medio-lungo termine, soprattutto sul fronte
dei finanziamenti alle imprese innovative e delle borse di studio e di
ricerca. Si tratta di risorse pensate per sostituire gli strumenti
mono-beneficiari di Horizon come le borse dell’ERC o i finanziamenti
dell’EIC. In un primo momento le misure potrebbero avere carattere
temporaneo e concretizzarsi in futuro in un piano più strutturato e
orientato alla cooperazione internazionale, portando il Regno Unito a
guardare la storica collaborazione e integrazione con il Vecchio
continente. Maggiori dettagli sulla strategia dovrebbero essere
pubblicati in autunno.
*Il mondo universitario britannico continua a sperare nell’associazione
*– Nonostante il governo si impegni a finanziare fino a marzo 2025 tutte
le partecipazioni britanniche nei consorzi Horizon Europe, le principali
università continuano a premere per l’associazione. Il gruppo Russell -
un'associazione che raggruppa le 24 università britanniche più attive
nel settore ricerca – ha recentemente indirizzato una lettera
<https://dmxlabsrl.musvc2.net/e/t?q=5%3dDX0UJZ%26p%3dS%261%3dX8%26G%3dEWBW%268%3dAxL3L_vsfs_73_5tWr_E9_vsfs_685NwKrEp95HyH.n6.yC_5tWr_E9q7qBe_JdvT_TsYDZM_KUuc_UjM97p-DrMx73n4e5-CyDB-UDTE-9mFnE.t6s%267%3dqM6OgT.18x%26A6%3dUCVL&mupckp=mupAtu4m8OiX0wt>
alla Presidente della Commissione Ursula von der Leyen per dichiarare la
propria opposizione all’utilizzo della R&I come strumento negoziale. I
firmatari ricordano inoltre che il 21% del totale dei finanziamenti ERC
e MSCA di Horizon 2020 sono stati assegnati alle università del gruppo
Russell: impedire loro l’accesso ad Horizon Europe comporterebbe quindi
– si legge nel comunicato – una notevole perdita di competitività del
Programma quadro.
L'UNIONE DELLA R&I
*I ministri europei della ricerca riuniti a Praga per discutere di
sinergie *– I ministri della ricerca dei 27 si sono riuniti
<https://dmxlabsrl.musvc2.net/e/t?q=6%3dMcNVSe%264%3dT%260%3dcL%26H%3dNbPX%26G%3dFBMBQ_0tox_K4_Dyks_ND_0tox_J9yXw64-N08EGv80AG.6ALAB8GCF.1S0HB9.wN_Dyks_NDwG_Dyks_ND68IQ_0t4w9sox_J91S0HBCsG-DCA8wPuA-9G6BERwKE-Kw8F-G6-ID9yN1_Pivl_Zx%267%3d9SAOyZ.68F%26GA%3dUUbQ&mupckp=mupAtu4m8OiX0wt>
la settimana scorsa a Praga per una riunione informale del Consiglio
Competitività - Ricerca. La discussione si è focalizzata sulle
potenziali sinergie tra i programmi nazionali e quelli dell'Ue per
promuovere lo sviluppo dell’ecosistema di R&I europeo. I ministri hanno
concordato sulla necessità di evitare sovrapposizioni o possibili
duplicazioni e presentato alcuni esempi di buone pratiche dei rispettivi
paesi. L’incontro è stato organizzato nell’ambito della Presidenza ceca
del Consiglio – le sinergie sono una delle priorità del semestre,
insieme alle infrastrutture di ricerca - e segue la recente
pubblicazione del documento
<https://dmxlabsrl.musvc2.net/e/t?q=3%3d4XES0Z%26u%3dQ%26q%3dXC%26E%3d5WGU%26x%3dA3JsL_1qVs_B1_utbp_59_1qVs_A6h6.nKuHy1.hN_1qVs_A6lGoE_utbp_5929w82_HTvY_Ri7n6dNuJ_utbp_59o9o82_HTvY_RiKnIh413k_4w4_lGwEy439rG_1qVs_A6vM11w8pO_rG_15v8jHfA_jDg_BwDrOjJlHw_HTvY_Ri7x3xFnDwL_1qVs_A1d4j6f_UIR5_WFT0_T_nD_dGw51.Im6%26g%3dF4Iy6A.DhM%26rI%3d5bCY&mupckp=mupAtu4m8OiX0wt>
di lavoro della Commissione sulle sinergie tra Horizon Europe e il Fondo
europeo di sviluppo regionale (FESR).
*L’evento del GIURI *– Del tema si è discusso anche nel corso
dell’evento “Le sinergie tra Horizon Europe, i fondi strutturali e altri
programmi
<https://dmxlabsrl.musvc2.net/e/t?q=7%3dNc8WTe%26n%3dU%26A%3dc6%26I%3dOb0Y%26H%3dFvNCQ_tupx_55_EyUt_OD_tupx_40JUy.F6Lm91Gp.7BK_tupx_403Cg8_EyUt_ODwJ19v9_EyUt_ODwLA_PSwm_ac5x9cF6_PSwm_ac5zRkP6R1_Ln1R_WxdAYPa5bUZ9cNf9XRdBd_EyUt_OD%26f%3dGHQx7O.LgN%266Q%3d4cQg&mupckp=mupAtu4m8OiX0wt>”,
un momento di informazione e confronto organizzato dal GIURI in
collaborazione con l’URC - Coordinamento delle Regioni e delle Province
Autonome a Bruxelles. Sono intervenuti, tra gli altri, Joanna Drake,
Vicedirettrice generale DG R&I della Commissione europea, Magda De
Carli, Capo Unità ‘ERA & Country Intelligence” alla DG R&I, altri
rappresentanti della Commissione, esponenti del governo italiano, delle
regioni e di altri enti locali. L’evento è stato l’occasione per
presentare il vademecum
<https://dmxlabsrl.musvc2.net/e/t?q=9%3dJbTYPd%260%3dW%267%3dbR%26K%3dKaVa%26D%3dEHP9P_Fwlw_Q7_Axqv_KC_Fwlw_PBtMFA.2Q_Fwlw_PBFM-1K7Q3JC_Ooyi_Y4Q9IC7wP_Fwlw_PBKgPX_Axqv_KCX7t8yc_Axqv_KCt7wBAAvRA_y2K3NzF3_-rDD0E8-O3R_JX.Xc.KY.D0y%26A%3dAQBS1X.7BH%26EB%3dYWZR&mupckp=mupAtu4m8OiX0wt>
elaborato dal GIURI sul tema, che include, tra le altre cose, le buone
pratiche di sinergie attuate dalle regioni nel 2014-2020 e di quelle
programmate per il futuro. Nel corso dell’incontro ampio spazio è stato
dedicato alle sinergie e complementarità dei finanziamenti in supporto
ai partenariati europei di R&I: a questo proposito, è utile ricordare
che a inizio luglio il GIURI aveva pubblicato una guida
<https://dmxlabsrl.musvc2.net/e/t?q=4%3d8UJTDW%26z%3dR%26u%3dUH%26F%3d9TLV%262%3d88KwI_6rZp_G2_yqgq_96_6rZp_F7hF66.pJ_6rZp_F74F-qFuJsE1_HetW_RtLwB32kI_6rZp_F79ZFS_yqgq_96N2h1oX_yqgq_96j2k516jK1_kb_RNS9.Fr7%26k%3dC9J33F.ElJ%26wJ%3d9YHZ&mupckp=mupAtu4m8OiX0wt>
dedicata alle 10 Joint Undertaking lanciate in Horizon Europe,
realizzata con l’obiettivo di informare e orientare presentando la nuova
generazione delle JU nelle varie tematiche dell’attuale programma.
/Il GIURI è il network che riunisce gli uffici di collegamento e
rappresentanza degli stakeholder italiani a Bruxelles attivi nell’ambito
della ricerca e dell’innovazione. APRE riveste attualmente il ruolo di
coordinatore del network. Per maggiori informazioni, potete scrivere
all’indirizzo bruxelles at apre.it o visitare la pagina del GIURI su
LinkedIn
<https://dmxlabsrl.musvc2.net/e/t?q=7%3d5XMWAZ%263%3dU%26r%3dXK%26I%3d6WOY%26y%3dAANtL_9uWs_J5_vtjt_69_9uWs_I0hFEFe50Lp.FBMz6I.HiM_9uWs_I0i_KhwT_UwN_vtjt_798_LUvg_WhV_9uWs_IY77e4Xvk6_vtjt_6XIZD_KhwT_ULWht_9uWs_IY6YR_LUvg_V9Vu3V_KhwT_ULV0h_9uWs_IY77g2T2m_LUvg_V9UMt_vtjt_6XJ80mXoK_k5Rr_vE_qsL4_18_k5Rr_uJvOp.PhFdIcAg.GnE_k5Rr_uJbGfTZFr_VPuI_fe9bYqAbX_qsL4_18_k5Rr_TE5e4rZ3vJnJbKhFTPRMUHnETMm_JJ7O_UWFd_vtjt_6XIZ6_KhwT_ULWhfYrNVf.m7m_9uWs_IY6YMr_vtjt_6XJ8Tvh5_vtjt_6Y4Ot62J_vtjt_774OtdAO8FOsm1QQx%267%3d4OwOtV.r8A%26Cw%3dUPXC&mupckp=mupAtu4m8OiX0wt>/
*L’accordo sulla riforma del sistema di valutazione della ricerca *– È
stata recentemente pubblicata la versione finale
<https://dmxlabsrl.musvc2.net/e/t?q=6%3dJcGVPe%26w%3dT%267%3dcE%26H%3dKbIX%26D%3dF5M9Q_3tlx_D4_Ayds_KD_3tlx_C9xA.pNAM14.xS_3tlx_C92LqH_Ayds_KDqB5C4_Kj1a_Uy9rKxCx87R-38yM3F4t9l2Lr-KxQp4AAs-4BQpLBKpGC_Cy%267%3d6S4OvZ.y8C%26G4%3dURbJ&mupckp=mupAtu4m8OiX0wt>
dell’Accordo sulla riforma del sistema di valutazione della ricerca,
elaborata da una coalizione di 350 organizzazioni provenienti da oltre
40 paesi. Il processo di redazione dell’accordo ha coinvolto attori
pubblici e privati, così come rappresentanti di Stati membri e di Paesi
associati a Horizon, consultati nell’ambito dell’ERAC e dell’ERA forum.
L’obiettivo della riforma è di massimizzare la qualità e l’impatto della
ricerca agendo sulle modalità di valutazione degli output scientifici.
Particolare enfasi viene posta sul ruolo dei metodi di valutazione
qualitativi e della peer-review a supporto dei tradizionali indicatori
quantitativi. Il documento definisce i principi che consentiranno alla
coalizione di implementare i cambiamenti proposti e le rispettive
tempistiche. La coalizione supporterà infatti le organizzazioni
firmatarie nel processo di riforma dei propri sistemi di valutazione,
adattando le misure alle loro specificità. Il documento verrà
ufficialmente presentato il 28 settembre nel corso degli R&I days
<https://dmxlabsrl.musvc2.net/e/t?q=8%3dCX9XIZ%26o%3dV%26z%3dX7%26J%3dDWAZ%267%3dAwO2L_uves_66_4tVu_D9_uves_5Aq6.hP4Hs6.qN_uves_5A48v0mKfC-mGg-DzGrQmMlJz_KTxb_Ui0z_KTxb_Ui6m4d088qO5_KTxb_UiP26rHuGj-088qO5_KTxb_UiMqLh646k-DzGrQmMlJz-7dT5%267%3dpP5OfW.z8w%26D5%3dUBYK&mupckp=mupAtu4m8OiX0wt>,
mentre il primo incontro dell’assemblea generale della coalizione di
terrà in autunno. Le organizzazioni interessate a entrare nella
coalizione sono ancora in tempo per firmare l’accordo.
*50 Paesi alla conferenza sui principi e i valori della ricerca
convocata dall’Ue *– Si è recentemente tenuto
<https://dmxlabsrl.musvc2.net/e/t?q=5%3dDVFUJX%26v%3dS%261%3dVD%26G%3dEUHW%268%3d94L3J_2sfq_C3_5rcr_E7_2sfq_B8pF5Fp0v.Kp0oFp6_2sfq_B8pL2JrE4_JdtZ_TsEoO6_Iauc_SpH50x5vGv76-3n2k2x6-92vMrJ-sF-vE475EkLvFx3y-JmArEm7-pFyHrIkLvFx_JdtZ_Ts%265%3dwM6MmT.164%26A6%3dSIVL&mupckp=mupAtu4m8OiX0wt>
il primo incontro-dialogo internazionale per definire principi e valori
comuni della ricerca, promosso dalla Commissione europea e aperta ai
principali partner internazionali, un’iniziativa suggerita nelle
conclusioni
<https://dmxlabsrl.musvc2.net/e/t?q=3%3dDbNSJd%264%3dQ%261%3dbL%26E%3dEaPU%268%3dEBJ3P_0qfw_K1_5xkp_EC_0qfw_J60TE.32KA9yFCC.rR0E38.wK_5xkp_EC55qFs_Hdzh_RsbNYHc_0qfw_J66QIZ1n8sDYM-51YJ.FqC%26v%3dC8PD3E.KwJ%26vP%3dJYGf&mupckp=mupAtu4m8OiX0wt>
del Consiglio dell’Ue sul tema. Le discussioni hanno coinvolto quasi 50
paesi – tra cui Stati Uniti, Cina, Giappone, India, Brasile, Canada,
Australia, Sudafrica e Regno Unito – e proseguiranno per un anno nel
tentativo di trovare una definizione comune di concetti chiave come
l’open science, la parità di genere, la proprietà intellettuale, la
libertà accademica e l’integrità della ricerca. Come infatti
sottolineato nella comunicazione “Global approach to R&I
<https://dmxlabsrl.musvc2.net/e/t?q=A%3dGVKaMX%261%3dY%264%3dVI%26M%3dHUMc%26A%3d99R6J_7yiq_H9_8rhx_H7_7yiq_GDu4.tS8F59.uL_7yiq_GDsF2KyJ8G5E_7yiq_GD6ItQ944P467_Pgte_Zv5tRq9q2p01_Pgte_Zv63_Pgte_Zv05_ZG_SIdK%265%3d2S9MrZ.469%26G9%3dSNbO&mupckp=mupAtu4m8OiX0wt>”,
la Commissione ritiene che una definizione comune dei concetti
sopracitati dovrebbe facilitare la cooperazione internazionale nella
ricerca. Tuttavia, mentre per alcune definizioni dovrebbero risultare
facile trovare un accordo – come la questione dell’etica della ricerca o
dell’integrità accademica – temi come la libertà accademica e della
proprietà intellettuale potrebbero incontrare qualche attrito
<https://dmxlabsrl.musvc2.net/e/t?q=7%3dLXIWRZ%26y%3dU%269%3dXG%26I%3dMWKY%26F%3dA7NAL_5uns_F5_Ctft_M9_5uns_E0D6v996r6FLvHzL6.HzM_5uns_E0980M_Ctft_M969v-7vMxH58-vGq-84L7LF5v4nL7-70N1NCBrM-287-N00rN385-8z9vHz-LpCzG7C1Bp-PvE89D-418-AKvHxB3FzL%26q%3dGFL97M.GrN%264L%3dEcOb&mupckp=mupAtu4m8OiX0wt>
nel tentativo di raggiungere una definizione comune.
/The EU signs landmark All-Atlantic Ocean Research and Innovation
Declaration with 7 partner countries/
<https://dmxlabsrl.musvc2.net/e/t?q=8%3dKaTXQc%260%3dV%268%3daR%26J%3dLZVZ%26E%3dDHO0O_Fvmv_Q6_Bwqu_LB_Fvmv_PAy9.3PBKD6.yQ_Fvmv_PA3J4J_Bwqu_LBB0GO_Fvmv_PAyQ-GD1JG-GuJ2HuN9-66H-yO67BO39-C8y7B-MyO36B96-680-7I8KJ6DECI-xA1GuNyO3KB-b-07FO8AF-89QBOBE3N-LfPW-4Q0-VN_AB%269%3d7QGQwX.B06u7yD%26EG%3dWSZW&mupckp=mupAtu4m8OiX0wt>
| Commissione europea
OLTRE HORIZON
*Via libera della Commissione all’IPCEI sull’idrogeno *– La Commissione
ha approvato
<https://dmxlabsrl.musvc2.net/e/t?q=7%3dHaBWNc%26r%3dU%265%3da0%26I%3dIZDY%26B%3dDzN7O_xujv_95_9wYt_IB_xujv_80v9.kO9Kv5.vQ_xujv_80tKsGzOyC6J_xujv_807NkM09uL5Ax_LhyV_Vw0kNr5r7gEr_LhyV_VwEz_LhyV_VwoV_VI_ZAXK%260%3dsO0RiV.5Az%26C0%3dXEXP&mupckp=mupAtu4m8OiX0wt>
l’importante progetto di comune interesse europeo (IPCEI) a sostegno
della ricerca e dell'innovazione e della prima applicazione industriale
nella catena del valore della tecnologia dell'idrogeno. L’IPCEI Hy2Tech
coinvolge 35 partner da 15 Paesi, tra cui l’Italia, e consentirà di
mobilitare fino a 5,4 miliardi di euro di finanziamento pubblico
provenienti dai bilanci nazionali (gli IPCEI non prevedono contributo
finanziario europeo) e 8,8 miliardi di risorse private a sostegno del
settore idrogeno. Sono otto gli enti italiani che hanno aderito
all’IPCEI e che beneficeranno di oltre 1 miliardo sul totale stanziato:
tra le organizzazioni di ricerca troviamo Enea e Fondazione Bruno
Kessler, mentre le aziende partecipanti sono Ansaldo, Fincantieri, Iveco
Italia, Alstom Ferroviaria, Enel e De Nora (in partnership con Snam). I
41 progetti previsti da Hy2Tech interessano un ampio spettro di attività
nel settore idrogeno, tra cui la produzione, le celle a combustibile, lo
stoccaggio, il trasporto e la distribuzione e le applicazioni finali, in
particolare nel settore della mobilità. L'obiettivo è di sviluppare
tecnologie e processi più avanzati rispetto all'attuale offerta del
mercato; un processo che comporta rischi significativi e giustifica,
pertanto, l’utilizzo dei fondi pubblici per incentivare le imprese ad
investire.
*Strumento I3: selezionati i primi 11 progetti a supporto delle regioni
innovative *– Si è concluso
<https://dmxlabsrl.musvc2.net/e/t?q=7%3d8WDWDY%26t%3dU%26u%3dWB%26I%3d9VFY%262%3d02NwK_zuZr_A5_ysat_98_zuZr_00l5.mOyGx5.lM_zuZr_00zGkChD_zuZr_00t3qH.qKx_LXuX_WmDiHnkl_LXuX_Wk7v_LXuX_VC5iNP6_zuZr_A8Ea_zuZr_0Zu75MP6_zuZr_A88bAW0_JYwW_TD02J2BlJV94K_zuZr_A8671%268%3dtM1PjT.v91%26A1%3d5h3iVFVG&mupckp=mupAtu4m8OiX0wt>
il primo cut-off dello strumento per gli Investimenti Innovativi
Interregionali (I3), l’azione prevista dal FESR e pensato per finanziare
lo sviluppo di catene del valore innovative tra regioni europee.
L’obiettivo è facilitare il trasferimento tecnologico delle innovazioni
ad elevato potenziale (TRL 6-9) e favorire le interconnessioni tra
ecosistemi innovativi locali e le relative Strategie di specializzazione
intelligente (S3). Gli undici progetti selezionati riceveranno nel
complesso 70,5 milioni di euro, con una media per progetto di 6,4
milioni, di cui il 70% destinati alle aziende. Il termine per il
successivo cut-off è il 18 ottobre 2022
<https://dmxlabsrl.musvc2.net/e/t?q=5%3dKbTUQd%260%3dS%268%3dbR%26G%3dLaVW%26E%3dEHL0P_Fsmw_Q3_Bxqr_LC_Fsmw_P8y0.3MBLD3.yR_Fsmw_P83K4G_Bxqr_LC4M8A7F1-Q3FxBFK_Bxqr_LCCH0LFLEK7L3BG_Jkzn_TzMCJD80_Jkzn_TzP1JyBB_Jkzn_TzLDH9OHM8FHAyP_Fsmw_P8DLDAw-P33B06_Jkzn_Uv0yD6jC6y_Oouj_Z2FEI0_Jkzn_UvCF7y13PDz33B06myVKGBA_Fsmw_Q6cZ-PbLX-gppX_Fsmw_Q478H5246G6Br7HQ_Fsmw_Q6DOI7_Bxqr_M3u8y9HQ0BaGxBG_Jkzn_Uxg_Fsmw_P5K_Oouj_Y1T_Bxqr_M9GLuQIKWL27C_Oouj_Z2UKgWVOgO_Jkzn_TwZObSaSbL_Oouj_Y1UKgWVOgQ_Jkzn_UvMFG1OyE7Bn7BFC6_Bxqr_MAPbLX_Fsmw_PWLg-_Fsmw_PWLgPbLd_Fsmw_Q40OC9B8AewJPkx_Oouj_Z2VNaOXKdQ_Jkzn_UvMFG1OyEXFJACFCFWL27_Bxqr_MABM6I_Fsmw_Q4zL1MChF7ujC6y_Oouj_Z2FEI0_Jkzn_UvA3KDFB3DFCF_Bxqr_MABM6I_Fsmw_Q47FGK3LB_Jkzn_UxKID6_Oouj_Zz9yL5JuM6Aw8029K3KWL27_Bxqr_MABM6I_Fsmw_Q40OC9B8AEyk7N3P7G8wFGCM35D_Oouj_Z2FEI0_Jkzn_UvPH3BQb3DBjLy_Oouj_Z2FEI0_Jkzn_UvPH3BQb3DBeLy_Oouj_Z2FEI0_Jkzn_Uv0FGCPaMDQ7F1wFA9O7LIjC6y_Oouj_Z2FEI0_Jkzn_Uv0DNWL27_Bxqr_MABM6I_Fsmw_Q40BF89OA3803qzk3D3S3JI_Oouj_Z2FEI0_Jkzn_UvPCJDxI7BV_Fsmw_Q6CLFLmQyLEP_Fsmw_Q49O27BiM_Jkzn_Ux8G5_Bxqr_M9CF6Vr78A3JC_Oouj_Z28uIG7_Bxqr_M9HG0F1n3PHmyV_Fsmw_Q6DLDAwz33B06vu907j857mQyLy%26A%3dAMCS1T.8BH%26AC%3dYWVS&mupckp=mupAtu4m8OiX0wt>:
si possono presentare progetti innovativi interregionali così come
iniziative per rafforzare il ruolo degli ecosistemi locali nelle catene
del valore globali, specialmente tra le regioni europee meno sviluppate
o in fase di transizione.
*17 progetti selezionati per il secondo bando dell’Innovation Fund
large-scale *– La Commissione ha presentato
<https://dmxlabsrl.musvc2.net/e/t?q=7%3dLb9WRd%26o%3dU%269%3db7%26I%3dMaAY%26F%3dEwNAP_uunw_65_CxVt_MC_uunw_50z0.hOCLs5.zR_uunw_50xLpG4PvC0K_uunw_50AOhMD0rL9Bu_LlzS_V1AhNv5v8dFo_LlzS_V1Bq_LlzS_V1Fs_VM_a7dM%26A%3dpODSfV.9Bw%26CD%3dYBXT&mupckp=mupAtu4m8OiX0wt>
i 17 progetti selezionati attraverso la seconda call dell’Innovation
Fund large-scale, lo strumento che finanzia la commercializzazione delle
innovazioni più promettenti a sostegno della transizione verde. Si
tratta di progetti su larga scala con un costo di capitale superiore a
7,5 milioni di euro, selezionati per l’elevato potenziale in termini di
capacità di ridurre le emissioni i gas effetto serra. In totale, i
progetti selezionati riceveranno oltre 1,8 miliardi di euro per
contribuire alla decarbonizzazione dei settori industriali ad elevata
intensità energetica, alla fabbricazione su scala di componenti per la
produzione e lo stoccaggio di energie rinnovabili e allo sviluppo di
infrastrutture per la cattura e lo stoccaggio del carbonio. I progetti
entrano ora nella fase di formalizzazione del finanziamento, mentre in
autunno la Commissione prevede di pubblicare il terzo invito
<https://dmxlabsrl.musvc2.net/e/t?q=8%3dAcKXGe%261%3dV%26x%3dcI%26J%3dBbMZ%265%3dF9OzQ_7vcx_H6_2yhu_BD_7vcx_GAoA.tP2M56.oS_7vcx_GAmJxHk_PfxZ_Zu05-9rOsM3_Ma1e_WpD0InG3B-mJxHkRt-6mRxJx_PfxZ_ZuDxL4QkRxJx-D0In_PfxZ_ZuGkPv0-3ApGo-N7JtCrO3_G9_Ma1e_WCRwD2B-r6vJ-uJ2-JpMqC-88kJt-K26k9pMy0mR8%269%3dwS8QmZ.304%26G8%3dWIbN&mupckp=mupAtu4m8OiX0wt>
a presentare progetti su larga scala. Come annunciato nel piano
REPowerEU
<https://dmxlabsrl.musvc2.net/e/t?q=7%3d9aQWEc%267%3dU%26v%3daO%26I%3d0ZSY%263%3dDENxO_Cuav_N5_zwnt_0B_Cuav_M0m9.zOzKA5.mQ_Cuav_M0qJ1I_zwnt_0BDNz7E9oU_Cuav_M0xN4IzEECmO-Md9e-Md0Z_Cuav_M0mQCIxAvH-oNz9v-0z5t_NlwX_X1LmL0QmNzO-iB1Iz0v6tA-D9kQC9-iJy-M3OE5qJv6tA-zHmN2S-mQCIxA_4N5i7v%26l%3dIFM49M.HmP%264M%3d0eOc&mupckp=mupAtu4m8OiX0wt>,
i finanziamenti disponibili saranno raddoppiati fino a circa 3 miliardi
di euro per sostenere ulteriormente l'indipendenza dell'Ue dai
combustibili fossili russi. I progetti non selezionati nelle tornate
precedenti sono pertanto invitati a ripresentarsi in autunno.
*La Commissione accelera gli investimenti nella difesa *– A seguito
della comunicazione congiunta di maggio sulle carenze di investimenti
nel settore della difesa, il 19 maggio la Commissione ha annunciato
<https://dmxlabsrl.musvc2.net/e/t?q=A%3dIVJaOX%26z%3dY%266%3dVH%26M%3dJULc%26C%3d98R8J_6ykq_G9_0rgx_J7_6ykq_FDw4.sS0F49.wL_6ykq_FDuF1K1J7G7E_6ykq_FD8IsQA43P666_Pitd_Zx5sRs9s2o0z_Pitd_Zx62_Pitd_Zxjd_ZJ_UHgI%265%3d1SAMqZ.668%26GA%3dSMbQ&mupckp=mupAtu4m8OiX0wt>
l’adozione di una proposta congiunta di Parlamento e Consiglio che
istituisce l'Atto per il rafforzamento dell'industria europea della
difesa attraverso appalti comuni (EDIRPA) per il periodo 2022-2024.
Parallelamente, la Commissione ha presentato il piano di finanziamento
di quasi 1,2 miliardi di euro
<https://dmxlabsrl.musvc2.net/e/t?q=5%3d9bOUEd%265%3dS%26v%3dbM%26G%3d0aQW%263%3dECLxP_Asaw_L3_zxlr_0C_Asaw_K8m0.xMzL93.mR_Asaw_K8kL6EqPBAwK_Asaw_K8xOxK108JvBA_JYzi_TnAxLi3i8tF5_JYzi_TnB7_JYzi_Tnpi_T0_aNaC%26A%3d6M1SvT.vBC%26A1%3dYRVG&mupckp=mupAtu4m8OiX0wt>
risultante dalla selezione di 61 progetti di ricerca e sviluppo
nell’ambito del Fondo europeo per la difesa. I progetti selezionati
lavoreranno su tecnologie critiche come intelligenza artificiale,
semiconduttori, spazio e cloud militare. Parte dei finanziamenti sono
stati assegnati a PMI e start-up che lavorano nel campo delle tecnologie
quantistiche e dei nuovi materiali.
IN AGENDA
* *1 settembre * | Riunione della Commissione ITRE
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| Parlamento europeo
* *12 – 14 settembre* | European Research Area and Innovation
Committee
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| Presidenza ceca del Consiglio
* *12 – 15 settembre *| Plenaria a Stasburgo
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| Parlamento europeo | Parlamento europeo
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