APREbrussels - La voce da Bruxelles per i Soci APRE

Henningsen Susanne hennings at ictp.it
Wed Jan 12 16:16:08 CET 2022


	

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**/N.1/2022 - /**/12 Gennaio 2022 /*

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/In questo numero di APREbrussels: la selezione per i nuovi Mission 
Board; i problemi con l’EIC Fund; il programma della Presidenza francese 
su R&I; i numeri dei ricercatori in Europa; il primo bando della 
Breakthrough Energy Catalyst //



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*HORIZON EUROPE*

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*Nuovi Mission Board: aperta la selezione – *La Commissione ha lanciato 
<https://ec.europa.eu/info/news/commission-looking-top-experts-advise-eu-missions-2022-jan-05_it>a 
inizio gennaio la call per selezionare i componenti dei nuovi Mission 
Board. La scadenza per la presentazione delle candidature è il 2 
febbraio: ci si candida attraverso questo modulo 
<https://ec.europa.eu/eusurvey/runner/HE_Mission_board_selection_2021>, 
mentre il testo completo dei bandi è disponibile qui 
<https://ec.europa.eu/transparency/expert-groups-register/screen/calls-application?lang=en>. 
Compiti principali dei nuovi board saranno la promozione delle missioni, 
in particolare con l’obiettivo di sensibilizzare il grande pubblico, e 
l’elaborazione di contributi sulle azioni dei piani di implementazione. 
I board rinnovati opereranno a partire dal lavoro fatto dai board 
precedenti, rimasti in carica da metà 2019 a dicembre 2021 con il 
compito principale di contribuire all’individuazione delle missioni 
specifiche.

/- //Commission invites cities to express their interest to become part 
of European Mission ”100 Climate-Neutral and Smart Cities by 2030”/ 
<https://ec.europa.eu/info/news/commission-invites-cities-express-their-interest-become-part-european-mission-100-climate-neutral-and-smart-cities-2030-2021-nov-25_en&pk_campaign=rtd_news>/_(scadenza: 
31 gennaio) _/| Commissione europea

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*I problemi con l’EIC Fund – *Avevamo salutato il 2021 raccontando del 
ritardo nella pubblicazione del Programma di lavoro dello European 
Innovation Council per il 2022, prevista inizialmente per novembre dello 
scorso anno. Il WP è in queste settimane sottoposto alla consultazione 
interservizi interna alla Commissione: dovrebbe essere adottato nella 
seconda metà di gennaio e pubblicato tra fine mese e inizio febbraio. Il 
ritardo - che ha causato tra l’altro lo slittamento 
<https://eic.ec.europa.eu/news/eic-accelerator-first-cut-date-2022-delayed-2021-12-15_en>del 
primo cut-off 2022 dell’EIC Accelerator, previsto per gennaio – è dovuto 
a problematiche legate all’implementazione del finanziamento in equity 
dell’EIC Accelerator: Science Business riporta 
<https://sciencebusiness.net/news/european-innovation-council-fund-yet-start-giving-out-money>che 
molte delle imprese selezionate nelle due tornate del 2021 dell’EIC 
Accelerator devono ancora accedere ai finanziamenti e che la ragione 
principale dello stallo sarebbero osservazioni critiche della DG Budget 
della Commissione sulla gestione dell’EIC Fund, l’organismo istituito in 
Horizon Europe proprio con il compito di erogare finanziamenti in 
equity. Nel frattempo, l’EIT – l’Istituto europeo di innovazione e 
tecnologia ha annunciato 
<https://eit.europa.eu/news-events/news/eit-joins-european-innovation-council-accelerator-eic-fast-track-scheme?pk_campaign=Newsletter-22-12-2021_10-19&pk_kwd=eit.europa.eu/news-events/news/eit-joins-european-innovation-council-accelerator-eic-fast-track-scheme>l’adesione 
allo schema ‘Fast-Track” dell’EIC Accelerator, che consentirà alle 
start-up e alle imprese già supportate dalle KIC di accedere ai 
finanziamenti dell’EIC con una procedura più veloce.

/Un miliardo per centomila neuroni. Il fallimento istruttivo del 
progetto Ue 
<https://www.avvenire.it/attualita/pagine/un-miliardo-di-euro-per-centomila-neuroni>/| 
Avvenire

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*L’associazione del Regno Unito e le possibili alternative – 
*L’associazione del Regno Unito a Horizon Europe – già prevista dal 
protocollo stipulato nell’ambito dell’accordo complessivo post-Brexit – 
è in attesa di formalizzazione ormai da mesi (e resta la prima priorità 
<https://twitter.com/GeorgeFreemanMP/status/1478343641672429568/photo/1>per 
il 2022 del ministro della ricerca britannico). Il governo britannico si 
è comunque impegnato 
<https://www.ukri.org/apply-for-funding/horizon-europe/>a finanziare le 
organizzazioni UK presenti in proposte di successo nelle prime call di 
Horizon Europe, nel caso il ritardo dovesse protrarsi nei prossimi mesi. 
La comunità scientifica nazionale ha esortato nelle ultime settimane il 
governo a impegnarsi affinché l’accordo di associazione a Horizon possa 
essere finalizzato al più presto: il piano b del Regno Unito in caso di 
esito negativo dei negoziati potrebbe essere il lancio di un programma 
autonomo nazionale di ricerca e innovazione 
<https://www.bbc.com/news/science-environment-59729638>. **

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L’UNIONE DELLA RICERCA*

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*Parte la presidenza francese: cosa c’è per la R&I – *È iniziato 
ufficialmente il semestre di presidenza francese del Consiglio. Nel 
programma 
<https://presidence-francaise.consilium.europa.eu/media/qh4cg0qq/en_programme-pfue-v1-2.pdf>figurano 
ampi riferimenti alle tematiche di R&I, supporto fondamentale per il 
raggiungimento delle ambizioni europee fissate dalla Francia. Tre gli 
obiettivi del semestre: promuovere sinergie tra istruzione superiore, 
ricerca e innovazione; valorizzare la dimensione internazionale di 
queste politiche, bilanciando le necessità di cooperazione scientifica e 
difesa degli interessi strategici; stimolare un sentimento di 
appartenenza all’Europa, specialmente tra i giovani. I punti specifici 
fanno seguito ai tre obiettivi e sono in linea con le priorità della 
Commissione europea dei prossimi mesi: attuazione delle azioni previste 
dall’Agenda politica dello Spazio europeo della ricerca; costruzione di 
uno Spazio europeo dell’innovazione; attuazione della strategia europea 
per le università, che l’esecutivo Ue dovrebbe adottare la prossima 
settimana. E ovviamente il monitoraggio dell’implementazione di Horizon 
Europe, con riferimento particolare alle missioni e ai partenariati 
pubblico-privato (l’approccio francese prevede tra le altre cose di 
valorizzare le Joint Undertakings 
<https://apre.it/nove-partenariati-istituzionalizzati-piu-uno-in-horizon-europe/>come 
contribuito al rafforzamento della sovranità industriale dell’Ue).

*Politiche R&I: i temi da osservare nel 2022–*Science Business propone 
una lista 
<https://sciencebusiness.net/news/rd-policy-six-things-look-out-2022?utm_source=Science%257CBusiness+Newsletters&utm_campaign=845c662e1c-EMAIL_CAMPAIGN_4_26_2021_17_43_COPY_01&utm_medium=email&utm_term=0_179178d214-845c662e1c-138490325>di 
sei filoni di politiche europee di R&I da osservare nel corso dell’anno. 
Oltre all’attuazione dell’ERA e all’ambizione della Francia di costruire 
un nuovo modello europeo di crescita basato sull’innovazione, già citate 
come prioritarie nel programma di presidenza francese, figurano: le 
politiche di R&I di sostegno alla transizione verde, a valle degli 
accordi di Glasgow; l’associazione a Horizon Europe di Regno Unito e 
Svizzera; le relazioni con gli Stati Uniti in tema di R&I e la 
collaborazione scientifica internazionale in tempi di crisi pandemica. 
Guardando indietro, il direttore generale della DG R&I Jean Eric Paquet 
ha tracciato a fine anno 
<https://twitter.com/JEPaquetEU/status/1473665435962855426>su Twitter un 
bilancio dei principali risultati del 2021.

/European research & innovation days Conference report : 23-24 June 2021 
<https://op.europa.eu/en/publication-detail/-/publication/599fb1da-5bc7-11ec-91ac-01aa75ed71a1/language-en/format-PDF/source-245732411>///| 
Commissione europea

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*Cresce il numero di ricercatori in Europa e in Italia: i dati 
Eurostat**–*Secondo i dati 
<https://ec.europa.eu/eurostat/en/web/products-eurostat-news/-/ddn-20211223-1>recentemente 
pubblicati da Eurostat, l’Unione europea conta (2020) 1 milione e 890 
mila ricercatori, e registra un aumento di oltre mezzo milione rispetto 
al 2010. Con riferimento al settore di appartenenza, la maggiore 
concentrazione di ricercatori si registra nell’industria (circa 55% del 
totale dei ricercatori europei), a cui segue l’università (32%) e il 
settore governativo (11%) - a titolo di confronto, nei paesi più 
avanzati sul fronte R&I (e.g. Corea del Sud e Giappone) la 
concentrazione di ricercatori nel settore privato sfiora l’80%. Sul 
piano nazionale, l’Italia si posiziona terza in Europa per numero totale 
di ricercatori (161 mila, rispetto ai 106 mila del 2010), a distanze 
considerevoli da Germania (451 mila) e Francia (321 mila). La 
ripartizione di ricercatori per settore di appartenenza a livello 
italiano è in linea con la tendenza europea (industria in testa, seguita 
da università e settore governativo).

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/Europe needs to understand Chinese research – or risks being exploited 
<https://sciencebusiness.net/news/europe-needs-understand-chinese-research-or-risks-being-exploited>/| 
Science-Business

*Lo studio dello STOA sulla ricerca farmaceutica – *Lo STOA del 
Parlamento europeo ha pubblicato 
<https://www.europarl.europa.eu/RegData/etudes/STUD/2021/697197/EPRS_STU(2021)697197_EN.pdf>di 
recente un ampio studio sulla ricerca e sviluppo nel settore 
farmaceutico. Il documento analizza il mercato europeo dei medicinali 
focalizzandosi in particolare sullo sviluppo di farmaci innovativi. Tra 
le proposte avanzate dallo STOA, va segnalata la realizzazione di 
un'infrastruttura pubblica a livello europeo per sostenere le aree di 
ricerca che faticano ad attrarre investimenti privati. Questa 
infrastruttura – che nelle intenzioni degli autori dello studio andrebbe 
ad integrare la nuova agenzia HERA recentemente istituita - dovrebbe 
disporre di autonomia di bilancio e capacità di ricerca interne, con 
l’obiettivo di sviluppare un portafoglio di nuovi farmaci e tecnologie 
biomediche dalla fase sperimentale fino all’adozione su larga scala, in 
collaborazione con centri di ricerca di terze parti a livello nazionale 
o europeo e con il settore privato.

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*R&I PER L’EUROPA DEL FUTURO – IL MANIFESTO*

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A metà novembre è stato pubblicato il Manifesto “/Research and 
Innovation for the Future of Europe/”, promosso da diverse 
organizzazioni del mondo della ricerca e innovazione italiana ed 
europea. L’appello – fortemente voluto da APRE – intende invitare la 
Conferenza sul Futuro dell’Europa, che ha preso il via la scorsa 
primavera ed entra ora nella sua fase finale e decisiva, ad approfondire 
le tematiche della ricerca e dell’innovazione, in modo che abbiano la 
rilevanza che meritano nella riflessione sul futuro dell’Unione. Il 
Manifesto - che è già riuscito ad aggregare un’ampia schiera di 
sostenitori, ben al di là del gruppo dei promotori iniziali - è aperto 
alla sottoscrizione pubblica sul sito researchforeurope.eu 
<https://www.researchforeurope.eu/>: si può aderire sia come 
organizzazione che a titolo individuale (scadenza: 17 gennaio). APRE 
invita tutte e tutti a sottoscrivere l’appello e a darne diffusione 
attraverso i propri canali, così da contribuire ad ampliare al massimo 
il numero dei destinatari dell’iniziativa, siano essi organizzazioni 
complesse, ricercatori, innovatori o semplici cittadini.**

*Il punto sulla Conferenza sul futuro dell’Europa*– La Conferenza sul 
futuro dell’Europa <https://futureu.europa.eu/>, il percorso lanciato 
nei mesi scorsi con l’intento di offrire ai cittadini europei 
un'occasione unica per ragionare sulle sfide e le priorità dell'Ue e 
fornire così una spinta rinnovata al progetto unitario, sta proseguendo 
il suo cammino: la conclusione dei lavori è prevista per maggio 
prossimo. La scorsa settimana sono ripresi i lavori dei panel europei 
dei cittadini <https://futureu.europa.eu/pages/panels>, fermatisi a 
dicembre con l’incontro del panel 2 (Democrazia europea/valori e 
diritti, Stato di diritto, sicurezza) a Firenze (qui 
<https://prod-cofe-platform.s3.eu-central-1.amazonaws.com/gkyma7lfn624t283srl93ql2vwta?response-content-disposition=inline%3B%20filename%3D%22Panel%202%20recommendations%20FINAL_IT.pdf%22%3B%20filename%2A%3DUTF-8%27%27Panel%25202%2520recommendations%2520FINAL_IT.pdf&response-content-type=application%2Fpdf&X-Amz-Algorithm=AWS4-HMAC-SHA256&X-Amz-Credential=AKIA3LJJXGZPDFYVOW5V%2F20220110%2Feu-central-1%2Fs3%2Faws4_request&X-Amz-Date=20220110T114427Z&X-Amz-Expires=300&X-Amz-SignedHeaders=host&X-Amz-Signature=c4ee015ba6686dfa5d9800f955eaec756b50936815826ec8c33c3ddd4e401255>le 
raccomandazioni). Il panel 3 (Cambiamento climatico e ambiente/salute) 
si è riunito a Varsavia dal 7 al 9 gennaio, ma in modalità ibrida (le 
raccomandazioni finali non sono state ancora pubblicate). È confermata 
invece la prima assemblea plenaria dell’anno, che si riunirà a 
Strasburgo il 21 e il 22 gennaio per analizzare e discutere i 
suggerimenti avanzati dai panel. Il percorso della Conferenza prevede 
infatti che ogni raccomandazione dei panel venga dibattuta e votata 
dall’assemblea, e che in caso di approvazione venga inclusa nelle 
proposte da sottoporre al Comitato esecutivo – organo ristretto composto 
da 3 rappresentanti e 4 osservatori ciascuno per Parlamento europeo, 
Consiglio e Commissione – per l’elaborazione della relazione conclusiva.

*La CoFoE come esercizio di democrazia permanente? *– In occasione della 
seconda sessione del panel 3 Guy Verhofstadt - eurodeputato liberale del 
gruppo Renew Europe, co-presidente della Conferenza e membro del 
Comitato esecutivo - ha offerto una possibile prospettiva 
<https://www.agi.it/cofoe/news/2022-01-09/futuro-ue-verhofstadt-meno-scetticismo-15168079/>sul 
futuro dell’iniziativa. Se la CoFoE dovesse avere successo (e ciò 
dipenderà dalla misura in cui le raccomandazioni dei panel dei cittadini 
troveranno spazio nelle conclusioni finali), sostiene Verhofstadt, è 
probabile che l’esercizio di coinvolgimento dei cittadini possa 
diventare permanente, prevedendo ad esempio un’edizione della Conferenza 
per ogni nuova legislatura del Parlamento europeo. La proposta ha 
trovato spazio anche nelle raccomandazioni 
<https://prod-cofe-platform.s3.eu-central-1.amazonaws.com/gkyma7lfn624t283srl93ql2vwta?response-content-disposition=inline%3B%20filename%3D%22Panel%202%20recommendations%20FINAL_IT.pdf%22%3B%20filename%2A%3DUTF-8%27%27Panel%25202%2520recommendations%2520FINAL_IT.pdf&response-content-type=application%2Fpdf&X-Amz-Algorithm=AWS4-HMAC-SHA256&X-Amz-Credential=AKIA3LJJXGZPDFYVOW5V%2F20220110%2Feu-central-1%2Fs3%2Faws4_request&X-Amz-Date=20220110T114427Z&X-Amz-Expires=300&X-Amz-SignedHeaders=host&X-Amz-Signature=c4ee015ba6686dfa5d9800f955eaec756b50936815826ec8c33c3ddd4e401255>suggerite 
dai cittadini nel panel 2 (Democrazia europea/valori e diritti, Stato di 
diritto, sicurezza).

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*OLTRE HORIZON*

*Breakthrough Energy Catalyst**: ecco il primo bando - */Breakthrough 
Energy Catalyst/ha pubblicato 
<https://ec.europa.eu/info/news/eu-catalyst-partnership-request-proposals-pioneering-green-technology-projects-launched-2022-jan-11_it>in 
settimana il primo bando per progetti di /deep green tech/su larga scala 
con sede in Europa. Tra i settori interessati maggiormente, l’idrogeno 
pulito, i carburanti sostenibili per l'aviazione, lo stoccaggio di 
energia a lungo termine. Il bando è il primo intervento della nuova 
partnership Ue-Catalyst che la Commissione e la Banca Europea per gli 
Investimenti hanno promosso insieme alla Breakthrough Energy Catalyst di 
Bill Gates. Il partenariato si propone di mobilitare 1 miliardo di 
dollari (circa 820 milioni di euro) tra il 2022 e il 2026 per accelerare 
la diffusione e la commercializzazione di tecnologie innovative che 
contribuiscano a realizzare le ambizioni del Green Deal europeo e a 
raggiungere gli obiettivi climatici dell'Europa. I finanziamenti dell'Ue 
per il partenariato UE-catalyst provengono da Horizon e dall’Innovation 
Fund, e saranno implementati nell'ambito di InvestEU.

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*Fondi strutturali: la relazione di fine anno **– *La Commissione ha 
pubblicato 
<https://ec.europa.eu/regional_policy/sources/docoffic/official/reports/annual_2021/implementation_2021_report_en.pdf>la 
relazione annuale sull’attuazione dei**Fondi strutturali e di 
investimento europei per il periodo 2014-2020. Il report segnala che tra 
il 2014 e il 2020, sono stati investiti complessivamente 640 miliardi di 
euro, di cui 461 provenienti dalle risorse del bilancio Ue. La relazione 
stima inoltre investimenti in ricerca e innovazione pari a 66 miliardi 
(dati di fine 2020), risorse che hanno permesso ad oltre 44 mila imprese 
di attivare collaborazioni con centri di ricerca e circa 24 mila di 
introdurre nuovi prodotti sul mercato.

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*ALZANDO LO SGUARDO*

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/Un bel ricordo 
<https://www.facebook.com/pagina.DavidSassoli/posts/10158707649863412>di 
David Sassoli, scritto dal suo staff/

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*Nuove risorse proprie: le proposte della Commissione **– *La 
Commissione ha recentemente avanzato 
<https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/en/ip_21_7025>la 
proposta 
<https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/en/ip_21_7025>per 
istituire tre nuove fonti di entrate per il bilancio dell’Ue. La prima 
si basa sulle entrate provenienti dallo scambio di quote di emissioni 
(ETS), la seconda attinge alle risorse generate dal proposto meccanismo 
di adeguamento del carbonio alle frontiere dell'Unione (Cibam), la terza 
è fondata sulla quota degli utili residui delle imprese multinazionali 
che sarà riassegnata agli Stati membri secondo il recente accordo 
<https://www.mef.gov.it/ufficio-stampa/comunicati/2021/Austria-Francia-Italia-Spagna-Regno-Unito-e-Stati-Uniti-annunciano-un-accordo-per-la-transizione-dalle-attuali-imposte-sui-servizi-digitali-a-una-nuova-soluzione-multilaterale-concordata-dal-Quadro-Inclusivo-OCSE-G20/#:~:text=L'8%20ottobre%20%C3%A8%20stato,pilastri%2C%20da%20attuare%20nel%202023.>OCSE/G20. 
L’esecutivo europeo prevede che queste nuove fonti di entrate, una volta 
giunte a regime negli anni 2026-2030, genereranno in media fino a 17 
miliardi di euro all'anno a favore del bilancio dell’Unione. La 
Commissione propone di spendere queste risorse innanzitutto per 
rimborsare gli importi raccolti dall’Ue per finanziare la componente a 
fondo perduto di /NextGenerationEU./Toccherà ora a Parlamento e 
Consiglio negoziare sulla base della proposta presentata per giungere a 
un’intesa in tempi brevi. La Commissione si è impegnata inoltre ad 
avanzare una proposta relativa a un secondo pacchetto di nuove risorse 
proprie entro la fine del 2023.

*Gas e nucleare nella bozza della Commissione sulla tassonomia **– *La 
Commissione ha presentato 
<https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/en/IP_22_2>a fine 
anno ai rappresentanti degli Stati membri la bozza di testo dell’atto 
delegato complementare sulla tassonomia, lo strumento di classificazione 
che intende guidare e mobilitare imprese e investitori verso attività 
economiche con significative ricadute positive sul clima e 
sull'ambiente.Tenuto conto dei pareri scientifici e dell'evoluzione 
tecnologica, l’esecutivo Ue ritiene che il gas naturale e il nucleare 
trovino posto come fonti di energia che facilitano la transizione verso 
un futuro basato prevalentemente sulle energie rinnovabili. La 
classificazione nella tassonomia, secondo la Commissione, sarebbe 
comunque subordinata a condizioni chiare e rigorose (ad esempio, il gas 
deve provenire da fonti rinnovabili o produrre basse emissioni entro il 
2035), considerando in particolare il contributo alla transizione verso 
la neutralità climatica. La Commissione prevede di adottare l’atto 
delegato entro gennaio: Consiglio e Parlamento avranno quindi nel 
complesso sei mesi di tempo per sollevare eventuali obiezioni e opporsi 
all’atto prima che esso entri in vigore. Germania, Austria e Lussemburgo 
sono tra i paesi 
<https://www.euractiv.com/section/energy-environment/news/leak-eu-drafts-plan-to-label-gas-and-nuclear-investments-as-green/>che 
si oppongono all’impianto di classificazione proposto dalla Commissione.

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*IN AGENDA*

17-20 gennaio | Sessione plenaria del Parlamento Europeo 
<https://www.europarl.europa.eu/sed/doc/news/flash/26504/SYN_POJ_January_STR1_en.pdf>

18 gennaio | Online Info Session: Erasmus+ Partnerships for Innovation – 
Forward-Looking Projects 2022 
<https://www.eacea.ec.europa.eu/news-events/events/online-info-session-erasmus-partnerships-innovation-forward-looking-projects-2022_en>

18-19 gennaio | Info-day sulle Missioni di Horizon Europe 
<https://ec.europa.eu/info/research-and-innovation/events/upcoming-events/horizon-europe-info-days/eu-missions_en>

19 gennaio | 1st Connecting Europe Facility Digital Calls - Info Day 
<https://hadea.ec.europa.eu/events/1st-connecting-europe-facility-digital-calls-info-day_en>

21-22 gennaio | Assemblea plenaria della Conferenza sul futuro dell’Europa

24-25 gennaio | Riunione informale dei ministri per università, ricerca 
e innovazione 
<https://presidence-francaise.consilium.europa.eu/en/events/informal-meeting-of-ministers-for-higher-education-research-and-innovation/>

26 gennaio | Forum « Les universités pour le futur de l’Europe » 
<https://presidence-francaise.consilium.europa.eu/fr/evenements/forum-les-universites-pour-le-futur-de-l-europe/>– 
Presidenza francese del Consiglio Ue

26-27 gennaio | Commissione ITRE del Parlamento europeo 
<https://www.europarl.europa.eu/committees/it/itre/home/highlights>

27 gennaio | The European Strategy for Universities and system-level 
reforms: Quo vadis? 
<https://eua.eu/events/216-the-european-strategy-for-universities-and-system-level-reforms-quo-vadis.html>– 
European University Association

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*Il Team APRE di Bruxelles*

*A cura di Mattia Ceracchi, Irene Creta e Nicola Soloperto*//

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<mailto:bruxelles at apre.it>APREbrussels è il canale d’informazione 
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dell’Unione.

	



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