Oggi
alle 18:00 Sala Tripcovich: evento
organizzato dal Comune di Trieste per i giovani. Ingresso libero
Il 10
dicembre, anniversario
della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo
(10-12-1948), il Comune di
Trieste organizza una serata-incontro dedicata ai giovani, per
ribadire che la
cultura come veicolo di conoscenza reciproca e consapevolezza, è
il più
efficace antidoto per contrastare l'odio e l'intolleranza.
L'ICTP
in considerazione della sua
missione è stato invitato a partecipare a questo evento.
L'incontro
si aprirà alle 18.00
con le testimonianze di Don Vatta e Sandro
Scandolo, e contributi dei giovani di varie associazioni e
delle comunità
straniere, incluso Ali Hassanali (ICTP researcher).
Dalle
20:30 spettacoli teatrali e
musicali, proiezioni e una mostra fotografica allestita nel
Foyer nata
dal progetto “(S)culture” di Elisa Fratini (CMSP
Post-doc ICTP) con
l'hobby della fotografia e insegnante volontaria ai corsi
d'italiano per
stranieri del Centro delle Culture.
“Il
progetto –
spiega Elisa Fratini - parte dall'idea di ritrarre gli studenti
del corso
d'italiano per stranieri, organizzato dai volontari del Centro
delle Culture,
in collaborazione con l'Arci, e la biblioteca Quarantotti
Gambini di Trieste. I
ragazzi che ho avuto modo di incontrare e conoscere sono venuti
ad abitare a
Trieste per varie ragioni. Nonostante abbiano culture e
aspirazioni differenti,
tutti condividono lo stesso desiderio: costruire un futuro
nuovo, lontano da
violenza e discriminazione. La terra che hanno scelto a questo
scopo è Trieste,
per questo ho deciso di rappresentarli accanto ad alcune statue
ben
riconoscibili della città. Se le statue rappresentano la storia,
la cultura e
tutti gli uomini che abitano ed hanno abitato Trieste, i ragazzi
rappresentano
i nuovi abitanti, le nuove storie, le nuove culture che ne
determinano
l'evoluzione e l'arricchimento. Si tratta di uno scambio: mentre
le statue
sembrano interagire con loro e ritornare in vita, i ragazzi
sentono di avere
alle spalle e accanto una città, un contesto sociale che li
accompagna e li
supporta nel loro nuovo percorso di vita. Lo (s)cambio di
(s)culture continua a
rinnovare e trasformare Trieste e i suoi abitanti, e fa di
questa terra un
luogo di convivenza.”
Today at 18:00 at
Sala Tripcovich: An event
organized by the Municipality of Trieste for young people.
On
the anniversary of the Universal Declaration of Human
Rights (10
December 1948), the Municipality of Trieste is organizing an
event for young
people, to reiterate that culture as a vehicle of mutual
knowledge and
understanding is the most effective antidote to counter hatred
and intolerance.
In recognition of its mission, ICTP has been invited to
participate in this
event. Entrance is free.
18:00:
debate opened by Don Mario
Vatta (Comunità di Accoglienza San Martino al Campo since 1970) and Sandro
Scandolo, with contributions
of young people from various associations and foreign
communities, including
ICTP researcher Ali Hassanali.
20:30:
theatrical and musical
performances, film screenings and a photographic exhibition
titled (S)cultures by
Elisa Fratini (CMSP postdoc), a hobby photographer and volunteer
teacher of
Italian for foreigners.
"The project (S)cultures - explains Elisa - portrays the students of the Italian language course for foreigners, organized by volunteers of the Center of Culture, in collaboration with the Arci, and the library Quarantotti Gambini in Trieste. Young women and men who came to live in Trieste for different reasons. Although they have different cultures and aspirations, they share the same desire: to build a new future, away from violence and discrimination. The place they have chosen to do this is Trieste, so I decided to represent them next to some easily recognizable statues in the city. If the statues represent the history of Trieste, its culture and all people who live and have lived here, the young people are the new residents, new stories, new cultures that determine the town's evolution and enrichment. It is an exchange: while the statues seem to interact with them and come back to life, portrayed people feel they have behind and next to them a town, a social context that accompanies them and supports them in their new life path. The exchange of (S)cultures keeps renewing and transforming Trieste and its inhabitants, and makes it a place of coexistence. "